E’ ancora in vendita Squillo, il "gioco" dove vendi, compri, picchi e uccidi schiave...




Non chiamatela "libertà" la possibilità di giocare con delle carte dove le “troie” possono essere uccise e i cui organi venduti per fare cassa. Si chiama orrore e va bloccato subito.



                                         Squillo, il gioco dove vendi, compri, picchi e uccidi donne schiave



Ieri una mia amica con due figli maschi adolescenti si è imbattuta in una inserzione  che pubblicizzava “Squillo”, un gioco da tavolo in cui ci si trasforma in  papponi, uno specie di monopoli dove invece che vendere o comprare palazzi ci si scambia prostitute ed escort “Un’alternativa per intrattenere amici e parenti, una sfida a colpi di fellatio in cui dimostrare le vostre abilità manageriali”, spiega l’ideatore del gioco Immanuel Casto, nel video che apre il sito squillogame.com.

A quel punto mi sono ricordata che già nel 2014 questo “orrore” era stato oggetto di polemiche, ma nonostante la raccolta di firme di tre parlamentari per bloccarne la vendita, il “gioco” è ancora online e la pubblicità finisce sugli account dei ragazzini.

I nichilisti di tutto il mondo, quelli che credono che l’etica e il buon gusto ostacolino la libertà di pensiero, che credono che democrazia sia qualsiasi cosa fatta e pensata anche se a discapito del prossimo, diranno che se si blocca Squillo dovremmo bloccare anche Risiko che “istiga” alla guerra.


Il problema del Bordello online non è tanto la sdoganizzazione della prostituzione, qui non si parla di moralità, ma si parla di rispetto dell’essere umano. La libertà è una irripetibile e preziosa occasione di crescita privata e pubblica ma che può definirsi tale solo se non collide con la libertà altrui. Chi studia diritto ha imparato a immaginarla come una bolla che sopravvive solo se non si scontra con le altre bolle. Un’immagine infantile ma che ci permette di cogliere il senso della delicatezza di un diritto (primo fra tutti) che può trasformarsi in sopraffazione se abusato.

In Risiko non ci sono schiavi ma popoli ugualmente capaci che si spartiscono un territorio, in poche parole si gioca ad armi pari, si conquistano nazioni non si accumulano punti torturando esseri umani. In Squillo la merce sono le donne, da comprare, vendere, umiliare, picchiare, violentare. Mi chiedo come sia possibile che ci siano così tanti utenti che “si divertono” con un passa tempo così disgustoso. Le ragazze sono le “troie”, che possono essere uccise e i cui organi possono essere venduti per fare cassa. Vi sembra un “gioco” questo?  Vi sembra “libertà” questa? C’è l’opzione  Kamikaze, per “trasformare la ragazza in una bomba umana”, Il pestaggio e la gravidanza indesiderata. E ancora l’Olocausto, il Patto col Diavolo e la Possessione demoniaca, pratiche estreme  con tanto di roditore tra le gambe di una ragazza.

Secondo voi questo è libero mercato? Offrire ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze strumenti di “svago” che fanno credere ancora una volta che le donne e gli esseri viventi in generale, siano oggetti il cui dolore può provocare piacere in chi lo procura è molto pericoloso.

Non dobbiamo allora scandalizzarci se le donne da una percentuale altissima di adolescenti maschi vengono percepite ancora solo come suore o troie, oggetti da possedere che se tradiscono o lasciano il partner vanno punite. Noi siamo non solo quello che ci insegnano a voce ma soprattutto quello che ci viene spiegato attraverso l’esempio.

Chiudiamo una volta per tutte applicazioni di questo genere. Non si può aver alcun dubbio sull’importanza della dignità umana e su cosa significhi la "libertà"...

(Globalist)


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