DALL'INFIBULAZIONE AL TEST DI VERGINITÀ, LE CONTROVERSE INIZIATIVE DI UN DEPUTATO EGIZIANO...




Elhamy Agina è incline a far parlare di sé per le dichiarazioni controverse che riguardano soprattutto la sessualità femminile



 C'e' un deputato egiziano particolarmente incline a far parlare di sé per le dichiarazioni controverse e, a tratti, sconcertanti.
Il mese scorso Elhamy Agina aveva suggerito che le donne dovessero tutte subire la mutilazione genitale femminile per ridurne l’appetito sessuale, dato che gli uomini egiziani sono “sessualmente deboli”, ovvero non in grado di soddisfare quella che Agina ritiene essere un’eccessiva fame di sesso femminile.
Ossessionato dalla vita sessuale delle donne, Agina questa volta ha proposto dei test di verginità obbligatori per le ragazze che intendono iscriversi all’università, aggiungendo che in caso di fallimento i genitori delle ragazze ne verrebbero immediatamente informati.
Sempre pronto a fornire spiegazioni che evidentemente ritiene del tutto ragionevoli, il parlamentare egiziano ha detto che questa certificazione di verginità è utile a limitare la pratica del matrimonio urfi, o consuetudinario, che non è legalmente riconosciuto dalle autorità egiziane.
Il matrimonio urfi non richiede il consenso del tutore della sposa e può essere officiato segretamente alla sola presenza di due testimoni. 
Perciò, è spesso considerato un escamotage per dare una parvenza di liceità, attraverso il vincolo matrimoniale, a rapporti sessuali consumati, in realtà, fuori da un matrimonio legalmente riconosciuto e il sesso prematrimoniale, nelle fasce più conservatrici della società egiziana, non è tollerato.
Assolutamente indifferente alle critiche e alla derisione che le sue opinabili iniziative non mancano di invitare, Agina sembra immune a qualsiasi provvedimento disciplinare dato che, dopo essere stato deferito al comitato etico parlamentare, non ha subito alcun tipo di sanzione o richiamo.
Anzi, qualche giorno fa ha potuto dire impunemente che le vittime del naufragio, al largo delle coste egiziane, di un battello che trasportava migranti verso l’Italia non meritano alcuna compassione perché erano "migranti illegali che inseguivano una fantasia". Nel naufragio sono morte oltre 200 persone tra cui diverse donne e bambini.
(The Post Internazionale)

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