Siria, bombe su ospedali da campo ad Aleppo: ucciso bimbo di due giorni...




Ancora strutture mediche nel mirino delle parti in conflitto. Sempre più grave la situazione dei 150mila civili rimasti intrappolati a Manbij, la città nella Siria settentrionale. Ieri le truppe arabo-curde con l'appoggio degli Usa sono entrate nella periferia



ALEPPO - Nelle ultime 24 ore, quattro ospedali da campo e una banca del sangue che erano stati allestiti nella città siriana di Aleppo sono stati colpiti dai bombardamenti dei caccia russi e da quelli dell'aviazione del regime di Bashar al Assad. Lo riferisce un gruppo di medici locali, l'Associazione medici indipendenti, citata dall'Ansa.

Secondo l'associazione, in uno dei raid ha perso la vita un bimbo di appena due giorni, che era nato in un ospedale pediatrico nella zona orientale assediata della martoriata città. Il neonato è morto per un black-out di energia elettrica che ha fatto saltare l'approvvigionamento di ossigeno. E' la seconda volta che questo ospedale viene bombardato negli ultimi nove giorni, ha precisato il gruppo di medici siriani. L'associazione ha avvertito che i quattro ospedali colpiti - l'Ospedale Pediatrico, quello Al Bayan, l'Al Zahraa e l'Al Daqaq - potrebbero essere costretti a sospendere la loro attività a causa dell'escalation dei bombardamenti.

Non è la prima volta che strutture civili e ospedali vengono prese di mira dalle parti in guerra: lo scorso febbraio attacchi missilitici su almeno cinque strutture mediche e due scuole tra Aleppo e Idlib hanno ucciso quasi 50 civili, inclusi bambini. Nell'ultima settimana di aprile bombardamenti aerei ed attacchi d'artiglieria hanno provocato oltre 200 morti fra i civili. Fra questi, almeno 50 erano bambini. Buona parte delle vittime si trovavano nelle aree fuori dal controllo governativo e sono state uccise nei raid aerei del regime nei quartieri nella zona a est e sud di Aleppo. Tra le strutture colpite c'era anche  l'ospedale di Al Quds assistito da Medici senza Frontiere, un centro pediatrico dove sono morte almeno 20 persone, tra le quali sei componenti dello staff e l'ultimo pediatra rimasto in città, Mohammed Wasim Moaz.

All'inizio di maggio un bombardamento dei ribelli su un ospedale nel settore di Aleppo controllato dal regime aveva provocato la morte di 14 persone e decine di feriti.

E si aggrava di ora in ora la situazione dei 150mila civili rimasti intrappolati a Manbij, la città nella Siria settentrionale, tra Aleppo e Raqqa, alla cui periferia ieri sono entrate truppe arabo-curde con l'appoggio degli Usa. Gli abitanti della città sono esposti ai bombardamenti della Coalizione filo-Usa, agli spari dei cecchini curdi e alle rappresaglie degli ultimi jihadisti dell'Is rimasti nella zona.

"Non ci sono posti sicuri per proteggersi dai raid aerei. Ogni civile è considerato un terrorista dagli americani", afferma Muhammad Khatib, ex consigliere comunale di Manbij, fuggito a nord di Aleppo ma ancora in contatto giornaliero con i familiari rimasti in città.
I gruppi arabo-curdi "sono ancora lontani dal quartiere generale dell'Is", afferma Khatib. Tre giorni fa, le stesse forze vicine alla Coalizione avevano lanciato ai jihadisti un ultimatum di 48 ore, scaduto ieri mattina.

La zona, tra l'Eufrate e il confine turco, è teatro da fine maggio di un'offensiva delle "Forze democratiche siriane", guidate dall'ala siriana dei curdi del Pkk e sostenute dagli Stati Uniti. L'assedio di Manbij, centro vitale tra Aleppo e Raqqa - "capitale" dell'Isis in Siria - è descritto da curdi e da Stati Uniti come parte della "guerra al terrorismo".

Nei giorni scorsi, in bombardamenti della Coalizione filo-Usa a nord di Manbij, nel villaggio di Tukhar, un numero imprecisato di civili era stato ucciso. L'Unicef ha detto che nei raid sono morti più di 20 bambini. L'Isis aveva riferito di "160 morti", la tv iraniana di "140", l'agenzia siriana Sana di "120". Attivisti di Manbij fuggiti a nord dicono di aver documentato "210 morti". Anche ieri i bombardamenti della Coalizione sono stati intensi. "Almeno 12 raid hanno colpito la città e sono stati colpiti tre ospedali: "l'Amal, il Qrishman e quello pubblico", afferma Khatib...

(R.it Esteri)

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