Boko Aram avanza, scomparse nel nulla le ragazze rapite in Nigeria...



Insieme agli attacchi con l’uso di ordigni e autobombe il gruppo terroristico punta a creare una sorta di “stato islamico” dove cerca di imporre la sua legge.

di Guido Olimpio



WASHINGTON - Boko Haram avanza. La setta di assassini continua a conquistare cittadine e villaggi nella parte settentrionale della Nigeria incontrando una debole resistenza. Ora i militanti minacciano Maiduguri, la “capitale” della regione del Borno. Decine di migliaia i profughi e allarme anche nel vicino Camerun, bersaglio delle incursioni dei terroristi.
Controllo del territorio
Negli ultimi giorni, proseguendo nella loro offensiva, gli islamisti hanno piantato le loro bandiere nere sulle cittadine di Michika e Gulak. Secondo fonti della sicurezza occidentale la fazione ha cambiato decisamente strategia. Insieme agli attacchi terroristici - con l’uso di ordigni e autobombe - punta a creare una sorta di “stato islamico” dove cerca di imporre la sua legge. In qualche modo il leader, Abubakar Shekau imita quanto fatto dall’Isis in Iraq. Si è molto discusso se abbia proclamato un califfato, ma alcuni esperti hanno sostenuto che si è trattato di un errore di interpretazione delle sue parole. Resta, però, la volontà di estendere l’influenza in ampie zone della Nigeria.

Le ragazze in ostaggio
Altre crisi e le sconfitte militari dell’esercito - completamente inadeguato - hanno fatto dimenticare la tragedia delle centinaia di ragazze prese in ostaggio dalla fazione. Alcune sono riuscite a scappare, ma la maggioranza rimane nelle mani degli islamisti. La ricognizione aerea è riuscita a individuare un paio di campi dove erano state concentrate le giovani ma i reparti scelti mandati a ispezionare le zone sono tornati a mani vuote. E sembra anche essersi attenuata la campagna mediatica che aveva visto l’intervento di personalità politiche, figure dello spettacolo e cittadini in tutto il mondo.

Appello Usa
Gli Usa hanno lanciato un appello al governo nigeriano affinché organizzi una controffensiva seria ed hanno cercato di sensibilizzare gli alleati regionali. Da mesi droni americani aiutano nella caccia a Boko Haram e lo stesso fanno dei caccia Tornado britannici schierati in Ciad. Consiglieri americani stanno poi assistendo le autorità locali, ma l’esito appare scarso. Di recente l’aviazione nigeriana ha cercato di contrastare l’avanzata degli islamisti ed ha bombardato alcune posizioni. Un intervento , però, segnato da errori. In un’occasione gli aerei hanno colpito per sbaglio i soldati governativi. Non appare adeguata neppure la preparazione dei reparti schierati, infatti alcune centinaia di militari hanno abbandonato le “linee”. Uno sbandamento imputato alla mancanza di materiale adeguato e al comportamento degli ufficiali. Senza contare poi le violenze compiute da miliziani reclutati dalle autorità, vigilantes che agiscono in modo indiscriminato. Per la Nigeria è un momento drammatico.

(Corriere della Sera Esteri)

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