Sparò a Malala: il talebano ha detto basta al terrorismo e si è costituito...




Ihsanullah Ihsan era da tempo in rotta con l'organizzazione. Altri lo seguiranno.



Ihsanullah Ihsan, l'ex portavoce del movimento Tehrek-e-Taliban Pakistan (Ttp) ed attuale leader del gruppo scissionista Jamaat ul Ahrar (Jua), l'uomo che rivendicò l'attentato alla studentessa-simbolo di pace Malala Yusufzai, il 9 ottobre 2012, ha detto basta alla lotta armata e si è consegnato alle forze di sicurezza pachistane.

In una conferenza stampa il direttore generale dell'Ufficio stampa dell'esercito (Ispr), generale Asif Ghafoor, ha confermato oggi la sua resa, aggiungendo che "non è l'unico, e nei prossimi giorni vi saranno altri militanti che si consegneranno alle forze di sicurezza".

"È bene rendersi conto che era un uomo impegnato in cattive azioni - ha aggiunto il generale Ghafoor - e questo indica i sacrifici che abbiamo fatto negli ultimi 15 anni".

Ihsanullah Ihsan, ha una quarantina d'anni, si chiama in realtà Sajjad Mohmand, ed è originario del territorio tribale della Mohmand Agency. Fino all'agosto 2014 è stato il portavoce del potente Ttp, incarico da cui però fu estromesso il 25 giugno 2013 per "divergenze di linea politica".

L'anno successivo, quando il JuA operò una scissione, Ihsan divenne il capo del dipartimento Informazione di questo nuovo gruppo, avendo ai suoi ordini il portavoce, Asad Mansoor.

L'attentato alla giovane Premio Nobel per la pace fu da lui stesso rivendicato in una telefonata all'agenzia di stampa italiana Ansa, in cui spiegò che la ragazzina era stata "colpita perché insisteva a portare avanti una propaganda antitalebana ed un pensiero "secolare" fra i giovani delle zone pashtun". Da tempo il gruppo fondamentalista l'aveva inserita in una lista di nemici da colpire e Ihsan ribadì in quel momento: "Malala deve morire". Oggi l'uomo ha deposto le armi...

(Globalist)

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