Obama grazia Chelsea Manning, il soldato che svelò i crimini Usa in Iraq...




L'ex soldato sta cambiando sesso: stava scontando 35 anni di prigione per aver passato documenti a Wikileaks



La grazia (o come è nella legislazione americana) alla fine è arrivata: Barack Obama come uno dei suoi ultimi atti da presidente ha commutato la pena all'ex soldato Chelsea Manning, all'anagrafe Bradley, che sarà liberata il 17 maggio.
 Manning è stata condannata a 35 anni con l'accusa di aver passato documenti a Wikileaks che temstimoniavano i crimini dell'esercito Usa in Iraq.
La decisione di Obama è arrivata dopo i due tentativi di suicidio da parte di Manning in carcere, dove da transgender si trova in un penitenziario maschile. Nei giorni scorsi Edward Snowden aveva lanciato un appello a Obama per la liberazione di Manning.
Manning nel 2013 ha annunciato di sentirsi donna, è stata condannata a 35 anni di carcere da un tribunale militare per avere fatto filtrare centinaia di migliaia di documenti classificati nel 2010. La Casa Bianca aveva fatto filtrare l'ipotesi di una grazia da parte di Obama perché tra Chelsea Manning ed Edward Snowden vi è una grande differenza: mentre Manning è stata condannata e ha riconosciuto la gravità delle sue azioni, Snowden è invece la talpa del caso Nsa.
Aveva inoltre destato scalpore l'annuncio di Julian Assange che si era detto disposto ad essere estradato negli Stati Uniti se Barack Obama avesse concesso la grazia a Chelsea Manning. Il fondatore di WikiLeaks, rifugiato dal 2012 presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra, è considerato un nemico pubblico degli Stati Uniti per le sue rivelazioni.
Il New York Times qualcje giorno fa ha dedicato un articolo a Manning, raccontando la sua quotidianità, e le sue difficoltà da persona che ha iniziato la transizione verso il sesso femminile rinchiusa in un carcere maschile, a Fort Leavenworth, in Kansas. "Sono sempre occupata. Ho molte cose arretrate da fare: legali, amministrative, domande della stampa e scrivere. Molte cose da scrivere" ha raccontato Manning, che ha risposto alle domande inviate dal quotidiano, visto che le è proibito di parlare direttamente con i giornalisti. "Essere me stessa è un lavoro a tempo pieno"...

(Globalist)

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