In #Germania tiro a segno contro lo straniero...




Un sito vende armi «spaventa migranti», dotate di proiettili di gomma illegali con una potenza in grado di uccidere. I tedeschi ne hanno acquistate centinaia. I compratori? Insospettabili





In tedesco lo shop online per un tiro a segno degno di un film di Fassbinder si chiama Migrantenschreck («spaventa migranti»), ha sede legale in Ungheria e in pochi mesi ha fatto parecchi affari con la Germania.
Oltre agli archi e alle frecce «scaccia cinghiali», le armi che si trovano nel negozio sono rivoltelle e fucili, simil-revolver e simil-kalashnikov, che centinaia di acquirenti dicono di aver richiesto come armi giocattolo o per legittima difesa. Se non fosse che le potenze di tiro dei loro proiettili di gomma sono fino a 20 volte tanto quelle autorizzate, e che l'intento d'uso è dichiaratamente xenofobo, in un periodo di estremismo montante.
CAPACI DI CAUSARE FERITE GRAVI. Sul sito web dei rivenditori un video postato anche su youtube mostra gli spari di un cecchino contro delle bottiglie spappolate e le foto di politici tedeschi bersagliati, incluso il capo di Stato Joachim Gauck. Quanto male facciano queste pallottole - «ferite gravi, in alcuni casi letali, penetrano nella pelle fino a due centimetri» - lo ha spiegato, dopo un esame balistico, la Lega tedesca dei produttori e dei commercianti di armi (Vdbw), associazione di categoria.

ACQUIRENTI INSOSPETTABILI. Eppure sparsi per la Germania ci sono in giro quasi 200 (198 per l'esattezza) «pacchetti spaventa-migranti», acquistati dal 2016 da cittadini perlopiù insospettabili.
Famiglie borghesi, stimati professionisti, alcuni politici locali anti-immigrati ed euroscettici, persino professori e giuristi che dovrebbero conoscere bene i limiti di legge da loro violati, come ha ricostruito un'inchiesta del settimanale tedesco die Zeit.
                                 
Un «pacchetto completo spaventa-migranti» con simil-kalaschnikov «fulminante» da 130 joule (l'energia da sparo consentita per le armi a salve è di 7,5 joule) costa 749 euro. In alternativa c'è la versione «intensa»: un revolver a salve, si fa per dire, da 80 joile (349 euro). O il fucile «edizione Bautzen» - la città della Sassonia delle sassaiole tra richiedenti asilo e naziskin e delle ronde agli stranieri – da 120 joile (499 euro): «Il vostro accompagnatore professionale giorno e notte, per ripulire il quartiere!», è lo slogan che accompagna il prodotto.

CON LA RUSSIA, CONTRO MERKEL. Il sinistro sito d'acquisti online Migrantenschreck non è stato ancora chiuso, nonostante venda armi proibite all'interno delll'area Ue. Titolare della società, iscritta alla Camera di commercio ungherese come «prestatrice di sistemi e servizi di sicurezza» con un capitale sociale di circa 10 mila euro e regolare codice fiscale, risulta il tedesco Mario Rönsch: nella sede di Budapest, aperta da qualche mese, gli uffici sono chiusi e si sarebbe visto entrare un paio di volte. In Germania il suo nome è noto perché ricercato dalle autorità per certe affermazioni su Facebook, sotto il collettivo Anonymous, di istigazione all'odio «contro i migranti e di glorificazione alla Russia».
Gli ordini più numerosi dai Land con il record di reati a sfondo razziale
Nel 2015, sempre dalla mano di Rönsch sarebbe arrivato al magazine Compact - sfogliato da simpatizzanti degli euroscettici e anti-immigrati Alternative für Deutschland (AfD) e di altri partiti di estrema destra, ma formalmente distanziatosi dai business «criminali» di Migrantenschreck – un video sulla cancelliera Angela Merkel «da incarcerare».
Oltre a parteggiare in Rete per il movimento popolare anti-islamico Pegida, Rönsch si sarebbe palesato anche a una loro manifestazione a Erfurt. 

COMPRATI NEI LAND PIÙ XENOFOBI. Secondo l'inchiesta di die Zeit, gli ordini più numerosi sono arrivati, oltre che dalla capitale Berlino, dalla Sassonia e dal Nord Reno-Vestfalia: i due Land - uno nell'Est, l'altro nel cuore industriale dell'ex Germania Ovest - dove si registra il numero più alto di reati a sfondo razziale, impennati del l 77% nel 2015.
Per il 2016 le cronache fanno intuire dati ancora peggiori. Tra le violenze, l'incitazione su Internet all'odio razziale, le aggressioni fisiche contro i migranti come a Bautzen e in altre cittadine dell'ex Ddr, i roghi contro alcuni dormitori per stranieri e anche il tentato omicidio della sindaco di Colonia (nel Nord-Reno Vestfalia) Henriette Reker, accoltellata da un estremista di destra perché troppo «pro migranti».

Pegida a Dresda.

GETTY

«I LADRI SONO TUTTI STRANIERI». Tra i Land con più compratori sono da annoverare anche il Baden-Württemberg e la Baveria: il ricco Sud dove, dalle sue roccaforti in Sassonia che è culla anche di Pegida, sono in crescita di consensi gli euroscettici di AfD, attestati al 15% e con punte del 20-25% nell'ex Ddr.
Un macellaio berlinese della grande distribuzione ha confessato dalla bella sua casetta di periferia di aver comprato un revolver scaccia-migranti «perché i ladri nei supermarket sono quasi tutti stranieri e con la gente che c'è in giro bisogna rincasare in metro sicuri».

ANCHE I POLITICI SI ARMANO. «Cittadini che si armano», concludono i reporter d'inchiesta tedeschi. Anche un imprenditore e padre di famiglia del Baden-Württemberg, che sui social si presentava aperto e liberal, ha comprato un fucile con i maxi-proiettili di gomma. Armi recapitatate anche a esponenti di Alternative für Deutschland del Centro-Nord.
Ad Amburgo tra i sospetti acquirenti c'è anche un noto giudice in pensione. In Germania nell'ultimo anno si sono anche moltiplicati i simpatizzanti del sottobosco dei naziskin e dei nostalgici Cittadini del Reich che negli ultimi tempi hanno iniziato a comprare armi – loro vere – uccidendo un agente di polizia e mandandone altri in ospedale...

(Lettera 43)

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