«Guerra di civiltà»: lettera ai piromani dell’apocalisse...




Cronisti sempre, ma non soltanto. Anche per questo, oggi, sui drammatici avvenimenti di Berlino e sulla questione terrorismo e immigrazione, di fronte a due prese di posizione giornalistiche per noi estremamente controverse ed anche pericolose, in due tra i molti autori di questo modesto blog giornalistico -Mimmo Lombezzi alle prese con le sue vignette ed io a mettere  in  pagina le notizie- abbiamo sentito un ‘aria pesante’, odore rancido di Balcani, per noi due. Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di reagire, di dire la nostra, con la possibilità di essere a nostra volta legittimamente criticati. «Mimmo Lombezzi ed Ennio Remondino ai colleghi Vittorio Feltri ed Alessandro Sallusti».



Alla cortese att.ne di Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti,
Cari colleghi,
Nelle ore immediatamente successive alla strage di Berlino, Renzo Guolo ricordava che, da tempo, ma specie ora che sta perdendo terreno, l’Isis punta a scatenare una guerra civile in Europa .
“ Gli attentati non sono rappresaglie – spiega oggi sul Corriere il premio Pulitzer Joby Warrick (autore del libro sulla nascita dell’Isis “Bandiere Nere” ( La nave di Teseo) … l’Isis non reagisce a qualcosa, piuttosto punta a provocare, a scatenare una reazione che renda impossibile la vita in comune tra i musulmani e gli altri. In Germania una parte consistente della popolazione è islamica e l’Isis spera che il governo tedesco reagisca in modo eccessivo, cominciando a trattare diversamente tutti i musulmani. Il traguardo è lo scontro finale con i crociati, l’apocalisse di Dabiq. Tutto quel che possono fare per istillare in ogni tedesco la paura del musulmano , e in ogni musulmano in Germania il disagio e il timore per la sua sicurezza, è un successo”.
Bene, cari colleghi, vi chiediamo se i vostri editoriali non stiano aiutando proprio lo “scontro di civiltà” che vorrebbe l’Isis,
Scrivere come fa Feltri :
“ Gli assassini non sappiamo chi siano, ma siamo abbastanza dotati di immaginazione per supporre con qualche certezza che si tratti dei soliti islamici invasati che sono venuti in Europa per mangiare a sbafo, ovviamente alle nostre spalle, poi per ringraziarci della cortese ospitalità ci massacrano perché non gradiscono la nostra millenaria civiltà. Ci odiano a morte, tanto è vero che ci ammazzano in serie, mentre noi idioti continuiamo a predicare l’ accoglienza e in effetti li accogliamo in massa, li manteniamo, li ospitiamo alla grande offrendo loro vitto e alloggio, spesso anche un lavoro, e loro ci ripagano generosamente spedendoci al cimitero”, sottintende l’equazione : rifugiato=islamico invasato=terrorista, scaricando i crimini dei terroristi sull’intera comunità dei rifugiati
Sallusti rincara la dose con toni che ricordano “L’invasione degli ultracorpi” (film cult della fantascienza anticomunista all’epoca della guerra fredda).
“Sono tanti, sono ovunque, sono tra noi, spesso hanno le facce tranquillizzanti del vicino di casa, del giovane con il quale siamo in coda alla cassa del supermercato. Dietro quei sorrisi di circostanza ci odiano nel profondo: siamo occidentali, siamo cristiani o comunque non islamici e questo è sufficiente per ucciderci a freddo, appena abbassiamo la guardia, quando meno ce lo aspettiamo, mentre viviamo celebrando i riti della nostra civiltà, che sia una serata in discoteca, una passeggiata sul lungomare, una partita di calcio o, come ieri, lo shopping natalizio…”
Anzi , per Sallusti, la colpa si estende all’intera comunità musulmana:
“ Lo abbiamo scritto e riscritto più volte, in questi anni di sangue: il problema è l’islam, religione violenta e incompatibile con la nostra civiltà, in nome della quale sono stati commessi nella storia e continuano a essere commessi crimini atroci. Questo è sì un problema di polizia ma è soprattutto un fatto politico del quale chi governa i nostri Stati, così come chi siede sulla cattedra di San Pietro, un giorno o l’altro dovrà prenderne atto. E agire di conseguenza.”
Ricordiamo a entrambi che la strage di Srebrenica, il più spaventoso massacro commesso in Europa dopo la seconda guerra mondiale (8000 civili, dai 14 ai 75 anni , fucilati in pochi giorni) venne commesso da Serbi ortodossi, cioè da Cristiani , ma nessuno ebbe l’ardire di titolare : “BASTARDI CRISTIANI” e nemmeno di evocare altri orrori commessi in nome di Cristo, perché era evidente che i crimini da una minoranza in nome di una identità religiosa non avevano nulla a che fare con la comunità dei credenti cristiani.
Alla domanda del Corriere “Che cosa può fare l’Occidente ?” Joby Warrick risponde : “Penso che dobbiamo fare in modo di tenere i concittadini musulmani dalla nostra parte. La nostra risposta deve essere determinata ma precisa , bisogna evitare di far sentire i musulmani come dei cittadini diversi o sospetti”
Bene, quando accadono fatti come la “rivolta di Gorino” (contro 8 mamme), l ‘omicidio di Fermo ( il rifugiato nigeriano ucciso a pugni dopo che aveva reagito quando sua moglie era stata apostrofata come “SCIMMIA”… ), o le spedizioni per versare sterco di maiale davanti alle moschee, occorre chiedersi se dietro questi fatti non ci siano dei mandanti morali, se le parole di odio seminate quotidianamente, contro intere comunità etniche o religiose non diventino , presto o tardi barricate, pugni, pietre o coltelli.
Noi che abbiamo raccontato le guerre balcaniche sappiamo che questa ‘mutazione’ esplosiva è assai facile e che nella ex-Yugoslavia i cosidetti “scrittori incendiari” (come Cosic.. ) furono , insieme alla tv, la miccia che l’ha innescata.
                                        Mimmo Lombezzi ed Ennio Remondino

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L’INCITAMENTO ALL’ODIO NON E’ LIBERTA’ DI PAROLA



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