Iraq, Kerry: è la sua guerra contro al Qaeda Le truppe Usa non torneranno a Baghdad...


Il segretario di Stato americano si è detto sicuro che le autorità irachene sapranno misurarsi con i militanti integralisti e ha ribadito che gli Stati Uniti non intendono inviare soldati in quel Paese. «Noi li aiuteremo, ma loro saranno costretti a prevalere, e sono certo che è quanto accadrà », ha detto John Kerry alla partenza da Tel Aviv, dichiarazioni che giungono all'indomani della cattura da parte di milizie di al-Qaeda della città di Falluja



GERUSALEMME-Gli Stati Uniti sosterranno il governo dell'Iraq nel combattere gli insorti  legati ad al-Qaeda che hanno preso il controllo di città occidentali del Paese ma non invieranno reparti a combattere in quella che è «la sua battaglia». Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, John Kerry, prima di lasciare Gerusalemme per recarsi in Giordania e Arabia Saudita. L’organizzazione  Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isil) da diversi giorni sta disputandosi con milizie tribali ed esercito governativo la supremazia territoriale di Fallujah e Ramadi, città capoluogo della provincia di Anbar che fu roccaforte dei ribelli  sunniti durante la guerra condotta dagli Usa.
I miliziani  hanno ripreso entrambe le città durante la scorsa settimana, respingendo gli interventi delle forze governative. L'Isil è anche una delle più forti fazioni insurgent coinvolte nella guerra in Siria, dove nei territori che controlla ha imposto una rigidissima versione della legge islamica, sequestrando e uccidendo chi critichi le sue regole.
Ieri lo stesso gruppo ha rivendicato il controllo dell' ultimo attentato suicida a Beirut, in Libano, in un quartiere roccaforte del gruppo sciita Hezbollah. Kerry si è detto «molto, molto preoccupato», definendo l'Isil «il più pericoloso attore nella regione". Ha spiegato: «Resteremo a fianco del governo dell'Iraq e degli altri che respingeranno questi sforzi di destabilizzazione. Faremo tutto quanto possibile, non entrerò nei dettagli». Tuttavia, Kerry ha precisato: «Non stiamo valutando di mettere piede sul terreno. Questa è la loro battaglia».

Le dichiarazioni del ministro degli Esteri americano («Noi li aiuteremo, ma loro saranno costretti a prevalere, e sono certo che è quanto accadrà ») giungono all'indomani della cattura da parte delle milizie jihadiste vicine ad al-Qaeda della città di Falluja....
(RaiGiornaleradio)

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