Siria, Bonino: "Non c'è soluzione militare". Cina e Turchia a Israele: "Raid inaccettabili"...


Netanyahu, in visita a Pechino, costretto a incassare le proteste del governo cinese. Dopo i bombardamenti di domenica scorsa, costati la vita a 120 persone, alza la voce anche la Turchia: "Nessun pretesto può giustificare queste operazioni". Il ministro degli Esteri : "Mi auguro linea unitaria del governo"


TEL AVIV- Cina e Turchia alzano la voce contro Israele per i raid aerei in Siria. Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, durante la visita del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito che la Cina si oppone fermamente all'uso della forza in Siria e ha chiesto a Tel Aviv di astenersi da nuove azioni militari. 

Il portavoce ha ribadito che per la Cina la sovranità di una nazione merita rispetto e che la situazione attuale è molto complicata e sensibile. Il premier israeliano, è ancora a Shanghai ed è atteso nei prossimi giorni a Pechino, dove ieri è avvenuto l'incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo palestinese Mahmoud Abbas, al quale la Cina ha ribadito il suo sostegno.

Parole ancora più dure arrivano da Istanbul. I raid aerei israeliani sulla Siria sono "inaccettabili", ha detto il premier turco, Recep Tayyp Erdogan. "Nessun pretesto - ha aggiunto - può giustificare queste operazioni". Turchia e Israele poprio in queste ore sono impegnate nel dossier relativo ai risarcimenti per le vittime dell'abbordaggio alla Freedom Flotilla avvenuto nel maggio del 2010. Secondo gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede nel Regno Unito, sono più di 120 le vittime del raid israeliano che domenica scorsa ha preso di mira una struttura militare nei pressi di Damasco.

Cauta la posizione italiana: "Non ritengo esistano soluzioni militari possibili in Siria, almeno nell'immediato"ha detto a Londra il ministro degli Esteri Emma Bonino dicendosi convinta che la via di uscita alla crisi nel Paese debba essere "politica". Il ministro ha sottolineato come "la situazione in Siria sia drammaticamente insopportabile", e come in questo momento serva "evitare di fare ulteriori danni". "Quello che è certo - ha aggiunto - è che tutti speriamo in una soluzione politica. Ma spingere in questa direzione significa anche fare in modo che le forze sul terreno siano più equilibrate". Per quanto riguarda la posizione italiana, ha spiegato la titolare della Farnesina, "sabato e domenica nel seminario convocato dal premier Enrico Letta con tutti i ministri saranno toccati i temi più caldi" anche di politica estera, e "mi auguro che in quella sede si consolidi una linea unitaria del governo italiano". "Spero - ha aggiunto Bonino - che la posizione sia omogenea anche a livello di Europa: stiamo infatti vivendo lo stesso dibattito che c'è stato in passato con Sarajevo e la Bosnia, e mi auguro che l'Europa abbia imparato la lezione e parli con una voce sola".

Intanto Israele ha ufficalmente confermato che un colpo di mortaio proveniente dal territorio siriano si è abbattuto sulle alture contese del Golan, annesse unilateralmente dallo Stato ebraico. Il proiettile è esploso in un campo, senza provocare feriti né danni. E' il terzo episodio del genere in appena 24 ore, dopo i due razzi sparati ieri dalla Siria e caduti sul versante israeliano della linea del cessate-il-fuoco, la frontiera di fatto tra i due Paesi che teoricamente sono in stato di guerra dal 1967...
(la Repubblica.it)

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