Chi è Lindsey Snell, la giornalista americana arrestata in Turchia?...




La giornalista freelance americana Lindsey Snell mentre lavora in Siria, nella zona di Aleppo. 14 febbraio 2016. Lindsey Snell Facebook Page


Il Dipartimento di Stato americano ha confermato mercoledì 31 agosto che Lindsey Snell, una giornalista freelance statunitense, è detenuta in Turchia dal 7 agosto scorso. Le autorità turche l'hanno accusata di aver violato una zona militare mentre tentava di rientrare nel Paese dalla Siria.
Snell si troverebbe in una struttura carceraria nel sud della provincia turca di Hatay ed ha ricevuto la visita di funzionari consolari americani lo scorso venerdì 26 agosto, secondo quanto comunicato dal portavoce del Dipartimento di Stato John Kirby, rifiutando tuttavia di rivelare il motivo per cui Snell si trovava in Siria.
Un funzionario del Dipartimento ha riferito che il governo degli Stati Uniti era a conoscenza del fatto che Snell fosse in Siria, fornendole assistenza per riparare in una zona sicura, secondo quanto riferito daNBC News. Le autorità della Missione americana in Turchia erano stati inviati al confine turco-siriano per agevolare il rientro in sicurezza di Snell dalla Siria ma, al suo arrivo in Turchia, la giornalista è stata arrestata dalle autorità locali.
Il governatore della provincia di Hatay Ercan Topaca ha confermato le notizie circa l'arresto della giornalista americana: “Una giornalista americana è stata catturata mentre cercava di attraversare illegalmente la frontiera: è stata condotta in tribunale e rinviata a giudizio. La fase di verifica è ora in corso, al momento non sappiamo se sia una spia o no” ha riferito il politico.

In un post su Facebook condiviso i primi di agosto Snell aveva scritto di essere stata rapita da Jabhat al-Nusra, gruppo affiliato ad al-Qaeda [e che ha cambiato nome di recente, ndr], e successivamente rilasciata.
“Grazie alla mia particolare situazione ho convinto i miei rapitori a concedermi l'uso di un telefono... il quale infine mi ha permesso di pianificare la mia fuga, permettendomi inoltre di documentare gran parte della mia prigionia con foto e video (e scommetto che “non dare telefoni ai prigionieri” entrerà certamente nel manuale degli affiliati di Jabhat Fateh al Sham). È una storia pazzesca. Una prigione-grotta (il prigioniero precedente ha segnato i suoi giorni di prigionia con il sangue sulle pareti), aguzzini mascherati, fughe in motocicletta e travestimenti. Non vedo l'ora di poter condividere i dettagli” aveva scritto Snell.
L'autenticità della storia del sequestro non è stata mai confermata.
Secondo la sua pagina Facebook Snell è residente a Daytona, in Florida, e vive a Istanbul. Sul suo account Twitter lei stessa si descrive come video-maker e il suo profilo LinkedIn racconta che ha lavorato come corrispondente estero senior Vocativ dal marzo 2014 e precedentemente ha lavorato per VICE, ABC News e National Geographic...
(International Busoness Times)

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