Chi guadagna sui profughi?...




I trafficanti non sono i soli a lucrare sull'ondata migratoria. Dai negozi ai trasportatori a chi procura alloggio il business si è fatto miliardario.



Quelle di tante persone stipate su piccole imbarcazioni o in cammino attraverso le frontiere sono diventate le immagini dominanti nella crisi dei migranti in Europa, ma ci sono anche quelli che dall'emergenza traggono profitto, e per i quali ciascun migrante è una opportunità di business. I riflessi economici della migrazione si estendono ben oltre i trafficanti di esseri umani, e comprendono compagnie di autobus, operatori che forniscono riparo ed aiuto logistico essenziale alle autorità travolte dal numero di persone che hanno bisogno di alloggio e trasporto, società di telecomunicazioni che vendono schede SIM con contratti speciali per le chiamate transfrontaliere. E infine, piccoli venditori di cibo e bevande nelle stazioni ferroviare o degli autobus , pronti a triplicare l'importo che si spenderebbe nei negozi dietro l'angolo. 

Non esistono stime complessive sulle somme mosse dall'attività di migrazione, ma non c'è dubbio che si tratti un settore da svariati milioni di dollari. Le autorità in Germania stimano soltanto il costo degli alloggi e dell' alimentazione dei migranti solo a circa 12.000 euro per persona all'anno e l' imprenditore Bert Karlsson è tra quelli che stanno approfittando della ondata di migranti che arrivano in Europa. Proprietario di una casa discografica e fondatore in Svezia di un partito anti-immigrati ormai defunto Karlsson è tornato alla ribalta di recente, quando i media svedesi hanno riferito che la sua azienda, la "Jokarjo", ha fatturato al governo 132 milioni di corone svedesi (16 milioni di euro) per ospitare i richiedenti asilo. 

Sara Sundelius , portavoce del servizio di migrazione svedese, ha spiegato che il governo normalmente avrebbe dovuto ospitare i richiedenti asilo in appartamenti, ma a causa del forte aumento dei numeri, circa 21.000 richiedenti asilo vengono presentati in semplici stanze, in piccoli alberghi oppure ostelli per un costo compreso tra le 250-300 corone svedesi al giorno per persona. La Svezia è una delle principali destinazioni di moltissimi siriani, iracheni, afghani che sperano di iniziare una nuova vita in Europa. Un'altra è la Germania, dove il governo per quest'anno ha previsto tra gli 800.000 ed il milione di arrivi.

Anche le autorità locali tedesche hanno dovuto ricorrere all' " outsourcing" nella gestione dei rifugi per profughi, rivolgendisi ad organizzazioni non governative oppure a gruppi di beneficenza come "Diakonie", "AWO" e Croce Rossa tedesca. Ma di fronte ad un afflusso senza precedenti,anche diverse imprese private a corto di liquidi sono state in grado di offrire alloggi. "Stiamo facendo qualcosa che alcune persone considerano sporco: facciamo i soldi", ha detto Klaus Kocks, portavoce di "European Homecare" una società immobiliare: la sua azienda aveva iniziato a fornire alloggi per i migranti 25 anni fa, quando decine di migliaia di persone di origine tedesca aveva lasciato l'Unione Sovietica e la Polonia per la Germania, dopo il crollo del comunismo. Successivamente, le sue attività si sono espanse a seguito delle guerre balcaniche, che portarono nuovamente una grande massa di profughi verso la Germania. 

L'ultima ondata ha visto raddoppiare il numero di rifugi gestiti da "European Homecare", e la società adesso provvede ad alloggiare 15.000 rifugiati in tutto il paese. Attivisti per i diritti dei rifugiati la criticano la società, sostenendo che risparmia sulla qualità dei ricoveri essere in grado di contenere i costi e vincere contratti ma Kocks nega, dicendo che la sua azienda è semplicemente in posizione migliore per mantenere bassi i costi. La società acquista immobili alla rinfusa per essere in grado di fornire alloggio in pensione completa, con cura sociale e medica, ad un costo minimo giornaliero di 11 euro a persona. "Dove c'è concorrenza sui prezzi coloro le spese generali lasciano margini molto magri", aggiunge Kocks.

La "European Homecare" è attualmente in trattative per acquistare i contenitori modulari adoperati nelle Olimpiadi invernali di Sochi, in Russia, per poter ospitare i nuovi arrivati, e l'azienda fornisce anche consulenza a quei richiedenti asilo che affrontano un'espulsione dopo che le loro domande sono state respinte. Ma ci sono anche aziende più piccole che cercano di lanciarsi nel business della migrazione mettendo a disposizione albergi isolati o lontani sull'orlo dell'insolvenza : molte di queste strutture hanno ricevuto contratti dal governo per fornire tutte le loro camere per i profughi.

Ancora, una ditta tedesca ha specializzata nella vendita di "starter kit" per i rifugiati contenenti un letto pieghevole,una sedia, un tavolo e utensili da cucina Alcune società di sicurezza, nel frattempo, stanno facendo ottimi affari fornendo guardie per mantenere la pace all'interno di centri di asilo e assicurarsi che non vengano attaccati da estremisti di destra. Le somme in gioco, però, cominciano ad attirare anche imprese criminali : a Roma, decine di politici locali, imprenditori e mafiosi sono stati arrestati o messi sotto indagine in un enorme un'inchiesta per corruzione incentrata sui contratti per alloggiare ed alimentare i rifugiati. In una telefonata intercettata, la polizia ha sentito una persona sospetta che confrontava allegramente il denaro ricavato coi servizi per i richiedenti asilo ai proventi del traffico di droga, e per giunta in modo legale.

I maggiori rischi, ma anche i più grandi profitti, sono probabilmente quelli dei trafficanti di esseri umani che aiutano i migranti attraversano le frontiere illegalmente. Molti di coloro che arrivano in Germania dicono di aver pagato i trafficanti per portarli in Europa almeno per un tratto, il costo di un breve tragitto in barca dalla Turchia alla Grecia, ad esempio, può costare anche 2.000 euro a persona. Su entrambi i lati della migrazione sono nate industrie di supporto al viaggio, con negozi sulla costa turca che vendono giubbotti di salvataggio e sacchetti di plastica per tenere asciutti i cellulari, mentre sul lato greco c'è un un vivace commercio di tende e zaini per il proseguimento del viaggio. Più a nord, in Ungheria, i contrabbandieri chiedono fino a 250 euro a testa per portare la gente dalla frontiera,e per arrivare a Monaco di Baviera alcuni migranti hanno dovuto pagare altri 600-650 euro. 

Funzionari della sicurezza avvertono che i trafficanti che vengono catturati sono inevitabilmente delinquenti di piccolo cabotaggio, mentre i boss restano tranquillamente nell' ombra. "I criminali che approfittano della disperazione di chi fugge da conflitti o povertà stanno facendo profitti per milioni , che possono poi essere utilizzati per alimentare la corruzione e finanziare altre gravi forme di criminalità transnazionale", ha dichiarato di recente Juergen Stock, capo dell'Interpol.

Ma i profitti generati dalla migrazione possono raggiungere anche le alte sfere del settore finanziario mondiale. Quando tre anni fa la "European Homecare" ha ceduto un contratto per occuparsi del rifugio dei profughi Traiskirchen, in Austria, a sostuirla è arrivata la "ORS", una società elvetica. Il suo fatturato in Svizzera, Austria e Germania l'anno scorso ammontato a quasi 100 milioni , prima dell'ultimo aumento dei flussi migratori. "ORS" appartiene alla "Equistone Partners Europe", ed a sua volta "Equistone" annovera tra i suoi investitori "Barclays's Bank", così come alcuni fondi sovrani, fondi pensione e compagnie di assicurazione con sede in Europa, America del Nord, del Golfo ed in Asia. E così il cerchio si chiude. 
Fonte: AP 
(Globalist)

Commenti

AIUTIAMO I BAMBINI DELLA SCUOLA DI AL HIKMA

Post più popolari

facebook