L'Italia ha già archiviato la strage di bambini di Peshawar...






di Marco Follini
Politico e giornalista. Presidente dell’Associazione produttori televisivi

Quei cento e più ragazzi e bambini di Peshawar massacrati dal fanatismo talebanosono già stati dimenticati. Non se ne parla già più, quasi ad accontentare un diffuso desiderio di guardare altrove, di rimuovere la tragedia allontanandola dal nostro Natale e anche dalla nostra agenda politica, che si nutre di cose più piccole e qualche volta di cose piccine.
Eppure quei bambini, quella strage, quel fanatismo non fanno parte solo di una tragedia umana che non andrebbe archiviata così frettolosamente. Pongono un serissimo problema politico. Ci avvisano dei pericoli a cui la nostra convivenza, la nostra stessa civiltà, si trovano esposte. E dovrebbero indurci a uno sguardo più lungo, più profondo, a una lettura meno meschina dei nostri dilemmi civili e politici.
Il terrorismo internazionale, mai così ramificato come in questi ultimi tempi, è l'annuncio di qualcosa che sta cambiando in profondità nelle nostre vite. È una sfida che reclama una strategia, che impone un pensiero. Una sfida che dovrebbe costringere ogni paese a ragionare più seriamente, direi perfino più drammaticamente, sui termini stessi della propria coesione, della propria unità nazionale. Fare sistema - come si dice con metafora piuttosto banale - dovrebbe essere la prima risposta che un paese maturo offre innanzitutto a se stesso, al suo amor proprio.
E invece niente. Dal nostro discorso pubblico è del tutto scomparsa la politica estera; ed è del tutto scomparso il nesso che tiene insieme il "dentro" e il "fuori". Nessuno ragiona più sul ruolo del paese nel sistema delle relazioni internazionali. E nessuno si sforza di collocare le nostre ansie, le nostre scelte, la nostra stessa crisi dentro un perimetro più largo. Paradossalmente, tutto questo avviene nel pieno della globalizzazione, quando appunto la priorità dovrebbe essere quella del vincolo esterno.
La conseguenza è che nel vuoto della politica estera si gonfiano come palloncini gli aspetti più provinciali della nostra contesa. E i nostri malumori, anche i più giustificati, perdono ogni aggancio con quella più larga cornice che dovrebbe aiutare a capirli meglio e magari avviarli a soluzione. Giorni e giorni a rimirare Salvini desnudo in copertina e pochi attimi per archiviare le immagini di Peshawar.
A pensarci bene, la crisi italiana è quasi tutta qui.
(L'Uffington Post)

Commenti

AIUTIAMO I BAMBINI DELLA SCUOLA DI AL HIKMA

Post più popolari

facebook