Bussetti (Lega) offende il Sud: sinistra e perfino M5s si indignano...


Il ministro dell'Istruzione cavalca gli stereotipi anti-meridionalisti per parlare di un sud dove non ci si impegna abbastanza.


La polemica va avanti mentre il vecchio animo anti-meridionalista della Lega sta uscendo fuori.
"Un ministro dell'Istruzione non dovrebbe parlare cosi' in spregio della storia, della legge e della verità. Soprattutto un ministro dell'Istruzione non dovrebbe.#AttentiallaSecessioneDeiRicchi". Così scrive in un tweet Paola Nugnes senatrice del Movimento 5 Stelle.

Interrogazione di Leu
"Un`interrogazione urgente sulle dichiarazioni del Ministro dell`Istruzione Bussetti, che, in visita presso due scuole di Afragola e Caivano, ha invitato il Sud a impegnarsi e faticare di più". La annunciano i due deputati campani di Liberi e Uguali, Michela Rostan e Federico Conte.
"Il Ministro - dicono i due parlamentari - invece di dare risposte sul drammatico arretramento della qualità dei servizi al Sud, dei tagli e dei mancati investimenti del Governo per il Mezzogiorno, offende i meridionali con una sequenza di luoghi comuni. Respingiamo al mittente queste affermazioni offensive per la storia, la cultura e la tradizione del Sud. Siamo di fronte al solito copione leghista: se il Sud è indietro è per colpa dei meridionali. No, è per colpa di chi non investe, taglia le risorse, non governa il Paese e lavora all`Italia delle diseguaglianze con ostinata perseveranza". "Ovvio che un governo che si appresta a realizzare un regionalismo differenziato tutto in favore del Nord e contro i principi costituzionali di solidarietà e unità debba fare affermazioni del genere: usano l`insulto per coprire le loro inefficienze e il loro disegno politico. Il Ministro ne risponda in Parlamento".

Le critiche di altri grillini
"Il ministro Bussetti in questo video invita le scuole del Sud a impegnarsi di più per recuperare il gap con quelle del nord. Secondo lui non servono altro che impegno, lavoro e sacrificio per raggiungere l'obiettivo. Al ministro vorrei rispondere da insegnante del Sud prima ancora che da portavoce del Movimento 5 Stelle."

Lo ha scritto su Facebook la senatrice Bianca Laura Granato, capogruppo in Commissione Cultura.
"Caro ministro, la sensibilità tra Lega e Movimento 5 Stelle rispetto alla geografia italiana è nota, ma liquidare il grave problema del divario tra scuole del Nord e scuole del Sud con un presunto atteggiamento da lavativi dei docenti meridionali è scorretto oltre che grave", prosegue.
"Proprio perché viviamo e lavoriamo ogni giorno in situazioni sociali ed economiche di deprivazione il nostro impegno e quello dei nostri alunni è maggiore rispetto a quello di chi si trova in situazioni di apprendimento facilitate. Il gap tra scuole del Nord e del Sud nel nostro Paese non può essere delegato a docenti e studenti, ma deve essere preso in carico dalla politica. Perché politica è la responsabilità di una situazione di sperequazione tra cittadini italiani il cui diritto allo studio è garantito dalla nostra Costituzione, che lei come ministro è tenuto ad applicare", conclude.

L'indignazione dei presidi
L'Associazione nazionale presidi (Anp) ritiene "inaccettabili parole del ministro Bussetti contro le scuole del Sud: che sia necessario impegnarsi in qualsiasi lavoro - ed in particolare in quello pubblico, pagato da tutti gli Italiani - noi dell`ANP lo abbiamo sempre creduto fermamente. Così come crediamo, da persone di scuola, che il lavoro scolastico rivesta una importanza tutta particolare in quanto forgia il futuro della Nazione. Se il Ministro dell`istruzione ritiene che, nel settore di cui egli è responsabile, qualcuno non si impegni a sufficienza, dispone di tutti gli strumenti per intervenire", scrive l'Anp in un comunicato.

Per i presidi "quello che il Ministro - rappresentante del sistema scolastico nella sua interezza geografica - non può assolutamente fare è delegittimare il personale 'del Sud', utilizzando espressioni divisive che lasciano intendere che 'nel Sud' non ci si impegna adeguatamente. Forse il Ministro ignora che, in molte aree 'del Sud', le scuole sono l`unico avamposto dello Stato e che gli edifici scolastici (spesso malridotti, ma non certo per responsabilità di chi vi lavora) sono gli unici su cui sventola con orgoglio il tricolore. Quelle scuole - o meglio, tutte le persone che vi lavorano: dirigenti, docenti, ata - evitano ogni giorno che tanti ragazzi cadano preda della criminalità e consentono loro di coltivare la speranza di un avvenire onesto. Delegittimarle significa screditare tutto questo ed è inaccettabile".

"Costituisce invece preciso dovere del Ministro impegnarsi per migliorare il servizio a livello nazionale e rafforzare, nel contempo, la fiducia dei cittadini verso di esso. Auspichiamo dunque che riesca a reperire le risorse economiche del caso e a dotare le scuole autonome di strumenti idonei per conseguire tale obiettivo"...

(Globalist)

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