L'Onu ha sacrificato il corpo delle donne siriane: aiuti umanitari in cambio di sesso...


L'Onu sapeva ma ha ignorato volutamente la cosa perché l'utilizzo di funzionari locali era l'unico modo per ottenere aiuti in zone pericolose a cui il personale internazionale non poteva accedere.


La cooperante Danielle Spencer in un'intervista alla Bbc (Guarda il video) nella quale rivela che le donne siriane sono state sistematicamente abusate da operatori umanitari in cambio di aiuti, ha dichiarato senza giri di parole che "L'Onu e il sistema in genere hanno deciso di sacrificare il corpo delle donne". "E' un problema che si conosce da sette anni" e, nonostante l'Onu negli anni abbia documentato il fenomeno in diversi rapporti, la questione è stata "volutamente ignorata". "Qualcuno ha deciso che andava bene che il corpo delle donne fosse sfruttato e violato al fine di consegnare aiuti a più persone".

Nonostante gli avvertimenti sugli abusi già tre anni fa, un nuovo rapporto mostra non è cambiato nulla in Siria.

Gli operatori umanitari hanno detto alla Bbc che lo sfruttamento è così diffuso che alcune donne siriane si rifiutano di recarsi nei centri di distribuzione perché sanno cosa viene chiesto loro in cambio di cibo, medicine e beni di prima necessità.

Un lavoratore ha affermato che alcune agenzie umanitarie stavano chiudendo un occhio sullo sfruttamento perché l'utilizzo di terzi e funzionari locali era l'unico modo per ottenere aiuti in zone pericolose della Siria a cui il personale internazionale non poteva accedere.

Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) ha condotto una valutazione della violenza di genere nella regione lo scorso anno e ha concluso che l'assistenza umanitaria veniva scambiata con il sesso in vari governatorati in Siria.

Il rapporto, dal titolo "Voices from Syria 2018", ha rivelato che: "Sono stati forniti esempi di donne o ragazze che sposano funzionari per un breve periodo di tempo solo per "servizi sessuali" per ricevere in cambio semplicemente dei pasti caldi.

"Donne e ragazze 'senza protettori maschili', come le vedove, le divorziate, o donne sfollate con i mariti dispersi, erano considerate particolarmente vulnerabili e quindi prese di mira".

Danielle Spencer, una consulente umanitaria che lavora per un ente di beneficenza, ha raccontato le testimonianze terribili di un gruppo di donne siriane in un campo profughi in Giordania nel marzo 2015.

Le hanno raccontato come gli uomini dei consigli locali in aree come Dara'a e Quneitra avessero offerto loro aiuti per il sesso.

"Le donne e le ragazze devono essere protette quando cercano di ricevere cibo, sapone. L'ultima cosa di cui hai bisogno mentre vivi l'inferno è un uomo di cui dovresti fidarti e da cui ricevere aiuto, che pretende rapporti sessuali in cambio di un aiuto umanitario".

Ha continuato, la cooperatrice affermando che tutti sapevano: "Queste donne in realtà non potevano andare senza essere stigmatizzate, si presumeva che se andassi a queste distribuzioni, ti saresti prostituita in cambio di aiuti".

Pochi mesi dopo, nel giugno 2015, l'International Rescue Committee (IRC) ha intervistato 190 donne e ragazze a Dara'a e Quneitra. La sua relazione suggeriva che circa il 40% aveva dichiarato che la violenza sessuale si verificava quando accedevano ai servizi, compreso l'aiuto umanitario.

Difficile commentare l'orrore di uno scandalo simile. Difficile da credere che il desiderio di abusare del corpo di una donna da parte di alcuni uomini non si fermi di fronte a nulla, neppure a chi ha fame e ha perso tutto...

(Globalist)

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