Siria: bombe su aeroporto Damasco, da Usa forse armi Hagel non esclude aiuto a ribelli,Papa invoca aiuti per profughi...

i Alberto Zanconato) (ANSAmed) - BEIRUT, 3 MAG - Gli Stati Uniti potrebbero imprimere una decisa virata alla loro politica sul conflitto siriano, decidendo di armare i ribelli. E' questo, almeno, quanto si ricava da dichiarazioni del segretario alla difesa Chuck Hagel, secondo il quale anche questa opzione e' da ''considerare con i partner, la comunita' internazionale''.

Mentre oggi gli stessi ribelli hanno colpito con due razzi l'aeroporto internazionale di Damasco provocando un incendio in un deposito di cherosene e distruggendo un velivolo a terra.

Nelle ore successive all'attacco, la tv di Stato ha trasmesso un servizio video dalla sala partenze dello scalo internazionale gremita di viaggiatori per mostrare che l'attivita' aeroportuale era normale. Ma intensi combattimenti sono segnalati lungo la strada tra Homs e Damasco, la stessa dove sarebbe scomparso piu' di tre settimane fa il giornalista italiano Domenico Quirico della Stampa. Mentre, secondo l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), l'esercito ha bombardato per la prima volta quartieri sunniti di Banias, sulla costa del Mediterraneo, fino a qualche giorno fa risparmiata dalle violenze. Ieri, secondo testimonianze riferite dai Comitati di coordinamento locale dell'opposizione, almeno 40 persone, tra cui donne e bambini, avevano perso la vita in un nuovo massacro ad opera delle forze governative nel villaggio di Bayda, vicino alla stessa Banyas. E oggi le forze fedeli al presidente Bashar al Assad vi sono tornate proseguendo la campagna di arresti di giovani e dando fuoco ad abitazioni e terre coltivate. Sul dramma dei profughi fuggiti dal Paese e' intanto tornato oggi Papa Francesco, ricevendo il presidente libanese Michel Suleiman. ''Particolare preoccupazione - si legge in una nota della sala stampa vaticana - desta l'ingente numero di profughi siriani che hanno cercato rifugio in Libano e nei Paesi vicini e per i quali, come per tutta la popolazione sofferente, si e' invocata una maggiore assistenza umanitaria, con il sostegno della Comunita' internazionale''. Delle forniture occidentali di armi ai ribelli, impedite finora dai timori che esse possano finire nelle mani di gruppi jihadisti, Hagel ha parlato a Washington con il ministro della Difesa britannico Philip Hammond. Il segretario alla Difesa americano non ha escluso che possa venire meno l'opposizione finora espressa dagli Stati Uniti. Tuttavia, ''cio' non vuol dire che lo faremo''. ''Prima di prendere una decisione, vogliamo essere sicuri che cio' migliorera' la situazione piuttosto che renderla piu' complessa'', ha sottolineato da parte sua il presidente Usa Barack Obama. In occasione della Giornata mondiale della Liberta' di Stampa dell'Onu, infine, da figure istituzionali, politiche e del mondo dell'informazione sono arrivati messaggi di solidarieta' per Domenico Quirico. Intanto la famiglia del giornalista freelance americano James Foley, scomparso in Siria nel novembre scorso in circostanze non troppo diverse da quelle di Quirico, ha detto di ritenere che il congiunto sia nelle mani dei servizi segreti del regime con ''uno o piu' altri giornalisti occidentali''....

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