In tremila in Campidoglio per dire no alla chiusura della Casa delle donne...


A sorpresa a incontrare la delegazione di femministe anche la sindaca Virginia Raggi. Tra le manifestanti sotto il palazzo del Comune anche l'ex presidente della Camera Laura Boldrini.


Sotto la pioggia in tremila, la piazza del Campidoglio invasa da donne ma anche tanti uomini a portare solidarietà alla Casa che rischia lo sfratto. Tra le partecipanti anche l'ex presidente della Camera Laura Boldrini. A sorpresa ad incontrare la delegazione di attiviste della Casa Internazionale delle Donne c'è anche Virginia Raggi, che con un cambio di programma rispetto al previsto ha deciso di partecipare alla riunione. Al vertice prenderanno parte anche le assessore comunali al Patrimonio, Rosalba Castiglione, e alla Roma Semplice Flavia Marzano.


La vertenza ruota attorno alla morosità di circa 800 mila euro che l'amministrazione comunale reclama dal Consorzio, che dal 1987 gestisce la struttura, situata in un immobile di proprietà del Comune, fornendo servizi di consultorio e assistenza a donne vittime di maltrattamenti. La scorsa settimana l'Assemblea Capitolina ha votato una mozione, proposta dalla consigliera M5S Gemma Guerrini, che chiede il passaggio ad una gestione comunale dello stabile con servizi erogati a bando. "Andiamo a incontrare la sindaca con le assessore, una buona notizia, speriamo che si potra' continuare un dialogo", ha spiegato la presidente della Casa Francesca Koch.


Raggi su Facebook, prima dell'incontro ha scritto: "Non è nostra intenzione chiudere questo spazio. ma semmai rilanciare il progetto attualizzandolo rispetto alle mutate condizioni socio-economiche, urbanistiche e demografiche di Roma. Non vi è dubbio alcuno, infatti, che soprattutto nelle periferie vi siano condizioni di povertaà molto più estese rispetto agli anni '80; leggiamo quotidianamente di ragazze e donne bullizzate, maltrattate, violentate, ignorate, uccise. Per fare questo, ritengo necessario creare un tavolo di lavoro all'interno del quale accogliere una pluralità di voci, di diversa provenienza ed età, non escluse le rappresentanti della Casa delle Donne, che insieme all'amministrazione disegnino il nuovo progetto della Casa delle Donne che successivamente sarà oggetto di una futura procedura ad evidenza pubblica per consentire ai diversi soggetti e diverse associazioni, di partecipare e lavorare per la crescita delle donne, di tutte le donne, della città di Roma. Quanto al debito accumulato di oltre 800 mila euro in 10 anni, nonostante Casa delle Donne abbia beneficiato di un abbattimento del 90% del canone concessorio, ricordo che la associazione ha ottenuto uno sconto ulteriore rispetto a tutte le altre associazioni"...

(Globalist)

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