Il Papa si scusa: ho sbagliato a chiedere le prove alle vittime di pedofilia...


Francesco era intervenuto sulla vicenda del vescovo Barros accusato di aver coperto un sacerdote stupratore.


La grandezza di una persona sta anche nell'accorgersi degli errori. "Chiedo scusa se con le mie parole sul caso Barros ho ferito le vittime di abusi". Lo ha detto Papa Francesco, ammettendo di aver sbagliato termini nell'esprimersi sulla vicenda del vescovo cileno di Osorno, accusato di aver coperto gli abusi su minori commessi dal suo mentore padre Fernando Karadima. "Non dovevo esigere prove dalle vittime, per loro è stato come uno schiaffo. Ho fatto confusione: non volevo parlare di prove, ma di evidenze", ha chiarito.
Ha aggiunto il Papa: "Io continuo a fare l'indagine su Barros senza che ci sia un'evidenza. Non oso condannare, perche' non ho l'evidenza, ma io sono anche convinto che non c'è". A proposito poi delle persone abusate ha aggiunto: "So quanto soffrono. Sentire che gli dici in faccia, 'portatemi una prova', è uno schiaffo. E adesso mi accorgo che la mia espressione non e' stata felice, perché non pensavo quello. Capisco l'incendio che si è sollevato. Ma Barros resterà lì, perchè io non posso condannarlo se non ci sono evidenze". E su O'Malley? "Lo ringrazio per la sua dichiarazione, è stato molto giusto. Perché ha detto quello che ho fatto e faccio, che fa la Chiesa. Poi ha detto il dolore delle vittime, ha detto che il Papa ha sempre difeso le vittime, la tolleranza zero, ecc. Con questa espressione non felice, sulla 'prova'". "Questo mi ha fatto pensare - ha proseguito -: in tema di prova o calunnia, qualcuno che dice con pertinacia, senza evidenza che uno ha fatto questo o quell'altro sta calunniando, perche' non ha evidenza. Ma io non ho sentito nessuna vittima di Barros. Non sono venuti, non hanno dato un'evidenza per il giudizio"...

(Globalist)

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