Afghanistan, 15 viaggiatori uccisi da uomini armati Fatti scendere dalle auto e giustiziati uno dopo l'altro...





Uomini armati hanno ucciso 15 passeggeri a bordo di due veicoli fermati mentre percorrevano una strada in una provincia del centro dell' Afghanistan, solitamente risparmiata dalle violenze. Lo hanno riferito rappresentanti delle autorità.
MESSI IN  FILA E UCCISI. «Il commando», ha riferito un portavoce del governatore della provincia di Ghor, Abdul Hai Khatibi, «ha fatto fermare i veicoli a bordo strada, poi ha chiesto ai passeggeri di scendere dai mezzi e di mettersi in fila. Infine li hanno uccisi, uno dopo l'altro».
TRE DONNE E UN BAMBINO. Tra le vittime anche tre donne e un bambino. «Un uomo è riuscito a scappare», ha aggiunto il portavoce, «tutti gli altri sono stati uccisi, colpiti alla testa e al petto da un'arma da fuoco».
NEL MIRINO I TALEBANI. Il capo della polizia provinciale, Fahim Qaiem, ha confermato i fatti e accusato gli insorti talebani di aver compiuto la strage nella notte. Due operatrici umanitarie finlandesi, che viaggiavano a bordo di un taxi, erano state uccise il giorno precedente da uomini armati a Herat, grande crocevia dell'Ovest afghano, meno interessato alle violenze del Sud del Paese.
AUMENTO DI CIVILI UCCISI. Nel suo rapporto semestrale sulle vittime civili del conflitto afghano, la missione Onu (Unama) ha registrato un aumento del 24% del numero di civili uccisi o feriti in combattimenti, con bombe artigianali o nel corso di attentati suicidi, tra gennaio e giugno, rispetto allo stesso periodo del 2013.
Venerdì, 25 Luglio 2014
(Lettera 43)

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