Appello della Francia per la Siria: fermare Assad prima di Aleppo...

Damasco, 12-06-2013
Fermare le truppe lealiste siriane prima che arrivino ad Aleppo: e' quanto deve fare l'occidente secondo l'appello lanciato oggi dal ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, mentre il presidente Bashar al Assad sembra piu' che mai intenzionato a consolidare i suoi progressi sul terreno in vista di una nuova conferenza di pace a Ginevra ancora in via di definizione e quanto mai incerta.

Tutto questo mentre il rischio di un contagio del conflitto ai Paesi vicini si fa sempre piu' concreto. Un elicottero siriano ha colpito con due razzi la cittadina libanese di Arsal solidale con la rivolta, inducendo l'esercito libanese a minacciare per la prima volta una risposta armata.

E il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha ammesso che l'escalation della violenza sulle alture del Golan rischia di compromettere la tregua che dura da quaranta anni tra Siria e Israele. In un rapporto Ban afferma che occorre "aumentare la capacita' di autodifesa della missione Undof", schierata lungo la linea di demarcazione. Ma proprio oggi e' cominciato il ritiro dei 378 caschi blu austriaci, che componevano il 40 per cento del contingente delle Nazioni Unite.

Restano i loro colleghi delle Filippine e delle Isole Figi, in attesa che si concretizzi l'arrivo dei rinforzi offerti dalla Russia. La conferenza di pace di Ginevra-2 potrebbe tenersi "verso il 6 e 7 luglio", ma esistono ancora problemi circa "la partecipazione, il formato e il contenuto stesso" dell'iniziativa, ha detto il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino nelle comunicazioni alle Commissioni Esteri e Difesa a Montecitorio. E sul terreno non si ferma la controffensiva delle forze governative, decise a riprendere il controllo di Aleppo, la citta' piu' popolosa del Paese, nel nord.

Mentre il presidente americano Barack Obama torna a valutare la possibilita' di rifornire di armi i ribelli, le parole di Fabius suonano molto esplicite: "Dobbiamo poter fermare questa progressione prima di Aleppo. Questo ‚ il prossimo obiettivo sia dello Hezbollah sia degli iraniani". Entrambi sostenitori del regime di Damasco. A migliorare la situazione dei ribelli non servono certo gli eccessi a cui si sono lasciati andare i combattenti fondamentalisti dell'opposizione nei territori sotto il loro controllo. Proprio ad Aleppo oggi centinaia di residenti, in maggior parte giovani, hanno inscenato una manifestazione di protesta per l'uccisione nei giorni scorsi di un ragazzo di 15 anni accusato di avere pronunciato frasi blasfeme.

Insieme con i progressi sul terreno dell'esercito siriano, l'altro sviluppo fondamentale delle ultime settimane e' il sostegno ormai scoperto delle milizie sciite libanesi dell'Hezbollah alle forze di Damasco, a partire dalla riconquista della citta' strategica di Qusayr. Oggi in un filmato diffuso su internet i ribelli hanno mostrato cadaveri di combattenti caduti nel quartiere di Barzeh, a Damasco, che portavano sul braccio le insegne del Partito di Dio. Sull'altro fronte diverse fonti hanno segnalato l'ingresso in Siria di combattenti salafiti schierati con l'opposizione. Episodi che fanno aumentare quotidianamente i timori che il conflitto infiammi anche il Libano.

Un elicottero siriano ha lanciato oggi due razzi sulla piazza centrale della cittadina sunnita libanese di Arsal. "Le unita' del nostro esercito ad Arsal hanno approntato le misure di difesa per per rispondere immediatamente ad ogni altra violazione", ha affermato in un comunicato senza precedenti il comando delle forze armate di Beirut.
(Rainews24.it)

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