Bere e lavarsi, un "lusso per miliardi di persone in tutto il mondo"...


Domani la Giornata mondiale, le ong denunciano. Save the children: entro il 2025 metà della popolazione mondiale vivrà in aree dove è scarsa.


Un “circolo vizioso” che, tra fonti contaminate e servizi igienico-sanitari carenti, aumenta la probabilità di contrarre patologie mortali che toccano i più vulnerabili, come i bambini: così la carenza di acqua produce insicurezza alimentare, malnutrizione e più in generale rende impossibile, l’accesso ai diritti fondamentali come salute e istruzione. Lo ricordano in occasione della Giornata mondiale dell’acqua le organizzazioni internazionali che nel mondo portano sostegno, progetti e acqua nei luoghi dove scarseggiano le risorse idriche.

“Non possiamo accettare che ogni anno centinaia di migliaia di bambini muoiano per patologie facilmente prevenibili contratte per mezzo dell'acqua", sottolinea Daniela Fatarella, vice-direttrice generale di Save the Children. L’organizzazione sottolinea che nel mondo  quasi 1 persona su 3 non ha accesso ad acqua sicura e 1 su 9 ai servizi igienici. Già oggi 159 milioni di persone raccolgono l'acqua da laghi, pozze e fiumi e 2 miliardi fanno ricorso a fonti d'acqua contaminate:  entro il 2025 metà della popolazione mondiale vivrà in aree dove è scarsa. Tra le principali cause di mortalità infantile, spiega  Save the Children, vi sono malattie contratte attraverso l'acqua, uno scarso accesso a questa preziosa risorsa e servizi igienico-sanitari inadeguati:  solo la diarrea provoca ogni giorno il decesso di circa 1.000 bambini sotto i 5 anni, 361.000 in un anno. La mancanza di risorse idriche  fa abbassare l’attenzione sull’igiene: “di fronte alla poca disponibilità d'acqua, per esempio, è spesso considerato superfluo un gesto semplice come lavarsi le mani, che da solo può abbattere l'incidenza della diarrea infantile fino al 53% e quella della polmonite fino al 50%”.
“Quando un bambino ha accesso ad acqua sicura è meno esposto a rischi e pericoli vitali per la sua crescita. L'accesso all'acqua ancora oggi rimane un “lusso” per miliardi di persone in tutto il mondo”, denuncia il presidente di Unicef Giacomo Guerrera. Ogni giorno, denuncia l’organizzazione, oltre 700 bambini muoiono per malattie legate ad acqua non pulita e scarse condizioni igienico-sanitarie e almeno 263 milioni di persone impiegano più di 30 minuti per raccogliere acqua. L'accesso all'acqua sicura riguarda diversi aspetti della vita di ogni persona e in particolare dei bambini, ricorda l'organizzazione. "Avere accesso adeguato all'acqua sicura a casa significa che un bambino ha più possibilità di studiare, giocare, lavarsi le mani e gli abiti, crescere sano riducendo il pericolo di malattie; a scuola, l'acqua e i servizi igienici garantiscono un ambiente sicuro e pulito e consentono alle ragazze di frequentare le lezioni sempre". Lo scorso anno l'Unicef ha raggiunto con acqua pulita circa 30 milioni di persone colpite da emergenze umanitarie.
“Il rischio che stiamo affrontando in Sud Africa è emblematico di quello che potrà accadere in Africa e non solo nei prossimi anni, - afferma il direttore di Amref Italia, Guglielmo Micucci - se non si interverrà tutti insieme, comunità, Ong, governi, per far sì che le popolazioni, in particolare quelle rurali, possano avere un accesso equo ad acqua sicura. La gestione dell’acqua, oltre ad essere fondamentale per la salute, è elemento basilare per la vita stessa. Il futuro dell’Africa e del mondo passa attraverso sistemi idrici efficienti e integrati, un uso consapevole delle risorse idriche e una maggiore coscienza della limitatezza di questa risorsa”. Amref ha puntato su costruzione di infrastrutture e formazione di personale locale, ma ha anche puntato sui volontari che, nelle comunità in cui vivono, si impegnano ad andare casa per casa per portare formazione e sensibilizzazione sull'acqua, grazie alal formazione di Amref. Julie Mbiko Mhafoni è nella squadra dei Campioni Per un'Acqua Pulita della zona di Baiparu - Yambio, Sud Sudan - ogni giorno visita 5 famiglie. Le prepara sull'uso sicuro dell'acqua, su come assicurarsi che bevano acqua pulita e su come vivere in un buon ambiente. Come racconta Julie, "non solo istruiamo le persone, ma distribuiamo anche materiali per il trattamento dell'acqua e mostriamo loro come mantenere la loro acqua pulita". Negli ultimi 10 anni oltre 1,5 milioni di persone hanno avuto accesso a fonti idriche sicure grazie ai progetti di Amref...

(Globalist)

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