Usa, storia di una mamma deportata dopo una banale infrazione stradale...






Questa è la storia crudele di Beatriz Morelos, 33 anni, di Painesville, di suo marito e dei loro quattro figli: in un attimo la loro vita è cambiata. La Morelos guidava la sua auto, a bordo c’erano le tre figlie e un figlio, sull’Interstatale 77 quando ha deciso di cambiare corsia. Alle sue spalle, era parcheggiata una pattuglia dell’Ohio State Highway Patrol. Hanno fermato la Morelos e Scott Boyle, uno zelante poliziotto diplomato di fresco all’accademia, le ha reso nota la legge che chiede agli automobilisti di “passare da una corsia a un’altra purché non sia adiacente a quella in cui stazionano veicoli fermi della sicurezza pubblica”.
Non sarebbe stato un grosso problema ma la Morelos è un’immigrata priva di documenti. E in Ohio significa che non poteva ottenere la patente di guida. L’agente Boyle l’ha arrestata per violazione della Sezione 4510.12 in base alla quale nessuno può guidare su strada pubblica o autostrada, né in una proprietà pubblica o privata, a meno che non abbia una patente di guida valida, spiega il Daily Beast.
Il giorno seguente, la Morelos è comparsa in tribunale e si è dichiarata colpevole delle accuse; l’hanno multata complessivamente per 250 dollari e per tornare nella sua modesta casa avrebbe dovuto soltanto pagare. Ma un controllo informatico aveva mostrato che nel 2000 era stata arrestata a Nogales, in Arizona, mentre attraversava illegalmente il confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Nel 2001 è stata restituita al Messico ma subito dopo è riuscita ad attraversare il confine e si è stabilita a Painesville. Ha sposato David Casillas, che risiede legalmente negli Stati Uniti con un visto di lavoro. I loro quattro figli sono tutti americani e hanno dai 3 ai 13 anni.
Per 16 anni, la Morelos e suo marito hanno svolto un lavoro manuale che l’avvocato difensore descrive come quelli che molti americani non vogliono più fare e la donna, a parte la multa, non ha pendenze penali. Ma nulla di tutto questo è stato preso in considerazione. Le autorità dell’Ohio l’hanno comunicato all’ICE, che ha sbattutto la Morelos in custodia. La donna, nota anche come Beatriz del Carmen Morelos Barajas, è detenuta in un centro di detenzione ICE nella contea di Seneca, a Tiffin, Ohio, a due ore e mezza da Painesville.
L’agenzia americana per i confini e le dogane (ICE) ritiene la Morelos “una migrante illegale, già espulsa dagli Stati Uniti nel 2001. E’ stato ripristinato l’ultimo ordine di espulsione e rimarrà in custodia presso l’ICE in attesa di uscire dagli Stati Uniti”. Il ripristino dell’ordine del 2001 significa che la Morelos sarebbe stata deportata senza ulteriori procedimenti giudiziari.
“Nessun giudice, nessuna udienza”, ha detto l’avvocato Ford. Per trasformare definitivamente la condizione della donna in un totale incubo, la Morelos era stata consegnata, per essere inviata attraverso il confine a Nuevo Laredo nello stato messicano di Tamaulipas, una zona molto pericolosa, al punto che il Dipartimento di Stato Usa aveva pubblicato un comunicato in cui avvertiva i cittadini di evitare spostamenti a Tamaulipas, a causa di crimini violenti, inclusi gli omicidi, rapine a mano armata, rapimenti, aggressioni s******i, estorsioni.
“Il numero di sequestri segnalati a Tamaulipas, in Messico è tra i più alti. La capacità statale e comunale di applicare la legge è limitata, in molte zone di Tamaulipas, è inesistente. Le violente attività criminali si verificano più spesso lungo il confine settentrionale e gruppi criminali organizzati possono assalire autobus pubblici e privati, i passeggeri che viaggiano attraverso Tamaulipas. Questi gruppi a volte prendono tutti i passeggeri in ostaggio e chiedono il riscatto”.
I deportati che hanno la disgrazia di tornare sono considerati come obiettivi privilegiati dai molti rapitori che operano sotto l’egida del cartello Zetas. “I deportati sono le persone migliori da rapire; sanno che negli Usa hanno delle persone care”, ha detto Jeremy Slack, un professore dell’Università del Texas a El Paso, che sta studiando la frontiera da un decennio e ha vissuto per un certo periodo in un rifugio di migranti a Nuevo Laredo. “Sanno che una famiglia negli Usa può raggranellare dei soldi da amici e prestiti. In Messico, tutto questo non esiste. ”
Un deportato rapito, che ha trascorso decenni per risparmiare abbastanza da comprare una casa negli Stati Uniti, potrebbe essere costretto a venderla per pagare il riscatto. Un deportato che viene liberato, corre il rischio di essere rapito da qualcun altro. Eppure gli Stati Uniti continuano a inviare deportati a Tamaulipas e a Nuevo Laredo a decine di migliaia ogni anno. “E’ una follia”, osserva Slack.
Tornando in Ohio, l’avvocato difensore della Morelos, ha cercato di dissuadere l’ICE dal porre la donna in quel tipo di pericolo. L’ICE è andata avanti e l’ha spedita oltre il confine a Nuevo Laredo. Ora l’intera famiglia sarà costretta a seguire la madre ma la Ford osserva che nessuno dei suoi clienti è un violento alieno come ha dichiarato Trump, definendoli una minaccia per la Nazione. “Non sono criminali”, ha concluso Ford...
(blitz quotidiano)

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