Uranio, soldati allo sbaraglio e le atomiche Usa in Italia...
Uranio Impoverito e Servitù militari: relazione della commissione parlamentare indica le responsabilità del ministero della Difesa
Gli Usa mettono il segreto sulle armi atomiche stoccate in Italia nelle basi di Aviano e Ghedi. Il Pentagono non rivelerà più i report delle ispezioni di sicurezza sui suoi armamenti atomici.
Proprio mentre il Parlamento italiano discute delle nuove bombe per gli F-35 del nostro Paese
Uranio impoverito ma non solo
340 morti e più di 7000 malati per il contatto con l’uranio impoverito. L’«U238», il materiale con cui si fanno i proiettili di artiglieria che perfora le corazze dei tank. Ma che sviluppa temperature così alte che nebulizza i metalli, creando particelle che se inalate o ingerite possono causare forme tumorali. È accaduto in Bosnia, in Kosovo, in Iraq: la Nato sparava quegli ordigni e i soldati italiani lasciati senza protezioni, inalavano quell’ossido di uranio vaporizzato che li uccidevano di leucemia ed avvelenava il territorio.
Insicurezza militare
Poligoni, caserme, stabilimenti militari: luoghi insicuri, dove vengono utilizzate o custodite sostanze altamente tossiche. Luoghi pericolosi per i soldati ma anche, nel caso dei poligoni, per le popolazioni che abitano nelle zone circostanti. Secondo l’Osservatorio militare (l’organismo indipendente che in materia di sicurezza e di salute tutela i militari ma anche i civili coinvolti dalle attività delle forze armate) solo a causa dell’uranio impoverito sono 7600 i militari che si sono ammalati.
Poligoni, caserme, stabilimenti militari: luoghi insicuri, dove vengono utilizzate o custodite sostanze altamente tossiche. Luoghi pericolosi per i soldati ma anche, nel caso dei poligoni, per le popolazioni che abitano nelle zone circostanti. Secondo l’Osservatorio militare (l’organismo indipendente che in materia di sicurezza e di salute tutela i militari ma anche i civili coinvolti dalle attività delle forze armate) solo a causa dell’uranio impoverito sono 7600 i militari che si sono ammalati.
Giustizia ad attenzione alternata
7600 malati, e 76 le sentenze favorevoli ottenute dalle vittime dei veleni. L’1 per cento esatto. Settantasei storie – scrive Costantino Cossu sul Manifesto– che si possono leggere in un libro da poco pubblicato dall’editore David & Matthaus, «Militari all’uranio», scritto dalla giornalista Mary Tagliazucchi insieme con Domenico Leggiero, ex pilota dell’aviazione, coordinatore dell’Osservatorio militare e consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito. ‘La punta emersa di un universo sotterraneo dove incuria, leggerezza, mancato rispetto delle regole militari e delle leggi provocano sofferenza e morte’.
7600 malati, e 76 le sentenze favorevoli ottenute dalle vittime dei veleni. L’1 per cento esatto. Settantasei storie – scrive Costantino Cossu sul Manifesto– che si possono leggere in un libro da poco pubblicato dall’editore David & Matthaus, «Militari all’uranio», scritto dalla giornalista Mary Tagliazucchi insieme con Domenico Leggiero, ex pilota dell’aviazione, coordinatore dell’Osservatorio militare e consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito. ‘La punta emersa di un universo sotterraneo dove incuria, leggerezza, mancato rispetto delle regole militari e delle leggi provocano sofferenza e morte’.
Commissione parlamentare
Commissione parlamentare sull’uranio impoverito, presieduta da Giampiero Scanu, deputato della Sardegna, la regione che ospita il maggior numero di servitù. Richiesta al ministero dell’Ambiente a di un’indagine sulla dispersione delle sostanze nelle zone militari e nella zone civili attorno. «Le sostanze inquinanti – si legge nella relazione – entrano nella catena alimentare e quindi l’accettazione di soglie più elevate della norma espone a un rischio significativo chiunque utilizza i prodotti derivati». Una catena di veleni che dai giochi di guerra arriva ai banchi dei supermarket.
Commissione parlamentare sull’uranio impoverito, presieduta da Giampiero Scanu, deputato della Sardegna, la regione che ospita il maggior numero di servitù. Richiesta al ministero dell’Ambiente a di un’indagine sulla dispersione delle sostanze nelle zone militari e nella zone civili attorno. «Le sostanze inquinanti – si legge nella relazione – entrano nella catena alimentare e quindi l’accettazione di soglie più elevate della norma espone a un rischio significativo chiunque utilizza i prodotti derivati». Una catena di veleni che dai giochi di guerra arriva ai banchi dei supermarket.
Poligoni di tiro armi chimiche
Tra le aree più pericolose, due sono in Sardegna: il poligono di Capo Teulada, dove si stima la presenza di oltre duemila tonnellate di materiali inquinanti, il poligono del Salto Quirra, il più esteso d’Europa. Il poligono di Monte Romano a Viterbo e quello del Cellina Meduna a Pordenone. La relazione denuncia anche «l’inammissibile ritardo» dei monitoraggi ambientali nelle zone gestite dai militari. «Per decenni le forze armate hanno esposto personale militare e civile a concentrazioni elevatissime sia di amianto sia gas radon, una sostanza radioattiva nota per la sua cancerogenità».
Tra le aree più pericolose, due sono in Sardegna: il poligono di Capo Teulada, dove si stima la presenza di oltre duemila tonnellate di materiali inquinanti, il poligono del Salto Quirra, il più esteso d’Europa. Il poligono di Monte Romano a Viterbo e quello del Cellina Meduna a Pordenone. La relazione denuncia anche «l’inammissibile ritardo» dei monitoraggi ambientali nelle zone gestite dai militari. «Per decenni le forze armate hanno esposto personale militare e civile a concentrazioni elevatissime sia di amianto sia gas radon, una sostanza radioattiva nota per la sua cancerogenità».
E gli Usa mettono il segreto sulle armi atomiche in Italia
Il Pentagono non rivelerà più i report delle ispezioni di sicurezza sui suoi armamenti atomici. Per decenni questo tipo di informazioni sono rimaste accessibili al pubblico e hanno permesso di avere un minimo di controllo sulla gestione degli arsenali da parte dei militari, per capire se venivano rispettate misure di sicurezza adeguate. Ora inversione a U: il Pentagono ha deciso che questi dati verranno secretati. Non sarà quindi più possibile sapere se le bombe di Aviano e a Ghedi hanno falle di sicurezza, emerse grazie a ispezioni ufficiali dello stesso governo americano.
Segreti di efficienza
La decisione arriva improvvisa dopo che per anni esperti e giornalisti hanno potuto accedere a questo tipo di informazioni, che non hanno mai comportato alcun rischio sicurezza, visto che i report non contengono dati classificati. “Senza rivelare informazioni coperte dal segreto di Stato, i rapporti delle ispezioni possono indicare se ci sono stati problemi con il personale che maneggia gli armamenti nucleari, o per l’equipaggiamento tecnico o sullo stoccaggio delle armi”, spiega Steven Aftergood, di “Project on Government Secrecy”. La decisione della US Air Force e del Joint Chiefs of Staff, più per proteggere mancanze che segreti militari.
La decisione arriva improvvisa dopo che per anni esperti e giornalisti hanno potuto accedere a questo tipo di informazioni, che non hanno mai comportato alcun rischio sicurezza, visto che i report non contengono dati classificati. “Senza rivelare informazioni coperte dal segreto di Stato, i rapporti delle ispezioni possono indicare se ci sono stati problemi con il personale che maneggia gli armamenti nucleari, o per l’equipaggiamento tecnico o sullo stoccaggio delle armi”, spiega Steven Aftergood, di “Project on Government Secrecy”. La decisione della US Air Force e del Joint Chiefs of Staff, più per proteggere mancanze che segreti militari.
L’Italia super atomica
Il provvedimento non menziona in particolare Aviano e Ghedi, ma ci interessa molto, visto che l’Italia è diventata la nazione con il più alto numero di ordigni nucleari Usa in Europa. Secondo i dati della Federation of American Scientists, ad Aviano e a Ghedi sono stoccate settanta delle centottanta atomiche Usa presenti in Europa e il nostro è l’unico paese con due basi nucleari: quella dell’Aeronautica militare di Ghedi e quella statunitense di Aviano. Mentre si parla e si discute in Parlamento dell’arrivo in Italia della nuova bomba termonucleare B61-12 per sostituire le vecchie B-61 e andare in dotazione ai caccia F-35. In Senato, presentate quattro mozioni per bloccare questo tipo di ordigni...
Il provvedimento non menziona in particolare Aviano e Ghedi, ma ci interessa molto, visto che l’Italia è diventata la nazione con il più alto numero di ordigni nucleari Usa in Europa. Secondo i dati della Federation of American Scientists, ad Aviano e a Ghedi sono stoccate settanta delle centottanta atomiche Usa presenti in Europa e il nostro è l’unico paese con due basi nucleari: quella dell’Aeronautica militare di Ghedi e quella statunitense di Aviano. Mentre si parla e si discute in Parlamento dell’arrivo in Italia della nuova bomba termonucleare B61-12 per sostituire le vecchie B-61 e andare in dotazione ai caccia F-35. In Senato, presentate quattro mozioni per bloccare questo tipo di ordigni...
(RemoContro)
Commenti