"Lasceremo andare Charlie con gli angeli"...




Ritirata la richiesta di trasferimento del bambino negli Stati Uniti per le cure sperimentali. L'avvocato: "È troppo tardi, il danno è fatto"




Gli avvocati di Connie Yates e Chris Gard, genitori di Charlie, il bambino ricoverato per una grave malattia genetica a Londra, hanno annunciato il ritiro della richiesta di trasferirlo negli Stati Uniti. Finisce così una lunga battaglia legale sul caso del bambino affetto da deplezione del dna mitocondriale. Mentre i medici del Great Ormond Street di Londra avevano ritenuto necessario staccare le macchine che lo tengono in vita per permettergli una morte dignitosa, i genitori avevano chiesto di poterlo trasferire all'estero per sottoporlo a cure sperimentali.
"Lasceremo andare nostro figlio con gli angeli", hanno dichiarato i genitori di fronte alla sede dell'Alta Corte a Londra, chiedendo il massimo rispetto per la privacy della loro famiglia. "Passeremo questi ultimi giorni vicino a Charlie che purtroppo non potrà compiere il suo prima anno di vita, cosa che sarebbe accaduta tra due settimane. Siamo profondamente dispiaciuti per non essere riusciti a salvarti, ma ti amiamo moltissimo e continueremo a farlo in futuro", hanno aggiunto leggendo un comunicato stampa ai giornalisti presenti.
Un avvocato della coppia, Grant Armstrong, ha affermato all'Alta Corte di Londra che "il tempo si è esaurito" per il bambino di 11 mesi. "Per Charlie è troppo tardi. Il danno è stato fatto", ha sottolineato il legale. Il verdetto dell'Alta corte sul suo trasferimento sarebbe arrivato domani, dopo la lunga battaglia legale nei tribunali del Regno Unito e alla Corte europea dei diritti umani.
L'avvocato ha spiegato al giudice Justine Francis, secondo quanto riferisce la Bbc, che il neurologo statunitense Michio Hirano ha detto di non voler più sottoporre il bambino alla terapia sperimentale, dopo aver visto i risultati di una nuova risonanza magnetica, la scorsa settimana. L'esame ha mostrato che il bambino ha riportato danni irreversibili al cervello. I genitori creeranno una fondazione per far sì che la voce di Charlie "continui a essere ascoltata", ha proseguito il legale.
Il clima della vigilia era tutt'altro che sereno anche per le minacce di morte ricevute dai medici e dalle infermiere dell'ospedale londinese. Il personale ha chiesto l'intervento della polizia dopo migliaia di mail di insulti e minacce mentre i genitori del bambino hanno condannato le minacce.
La mamma di Charlie: "Volevamo dargli una chance"
"Volevamo solo dargli una chance di vivere", ha detto la mamma del piccolo Charlie durante l'udienza all'Alta Corte britannica. "Charlie - ha aggiunto la madre - aveva una possibilità concreta di migliorare, ora non sapremo mai che cosa sarebbe accaduto se avesse ricevuto il trattamento" sperimentale negli Usa.
Il verdetto finale del giudice: "Non ci sono alternative"
I genitori "ora devono affrontare la realtà, cioè che è nel migliore interesse di Charlie morire. Confermo il mio verdetto di aprile". Così 'Mr Justice' Nicholas Francis, ha messo la parola fine alla vicenda del piccolo Charlie Gard. "Nessuno di noi può comprendere l'agonia dei genitori", ha detto il giudice nell'udienza decisiva per Charlie, raccontata su Twitter da Joshua Rozemberg della Bbc....
(L'HUFFPOST)

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