Orrore a Mosul, l’Isis ha usato prigionieri come cavie per le armi chimiche...




Documenti ritrovati all’università: testati pesticidi, come i nazisti



INVIATO A RIAD

L’Isis come i nazisti. Decine di prigionieri sono stati usati come cavie per testare nuove armi chimiche, basate su componenti di pesticidi. Sono sostanze simili ai gas nervini, in esperimenti che ricordano quelli nei lager durante la Seconda guerra mondiale. 

Agonie di settimane  
La scoperta è stata fatta dopo il ritrovamento di documenti dello Stato islamico nell’Università di Mosul Est, il quartiere generale degli islamisti fino allo scorso gennaio. L’ha rivelata il quotidiano britannico The Times. I prigionieri sarebbero morti dopo agonie «anche di dieci giorni» o addirittura «settimane», fatto che presuppone che gli agenti chimici non fossero molto potenti. 

Due agenti chimici nuovi  
Nelle stanze dell’università sono stati ritrovati due agenti chimici. L’Isis ha usato armi al cloro e all’iprite contro i curdi e anche contro le forze irachene, ma in quantità limitate. Non ha mai usato invece agenti nervini, più difficili da produrre e gestire. Ma evidentemente ha provato a sviluppare una sua arma chimica di questo tipo. 

«Arma letale»  
Sempre nei documenti, i terroristi parlano di «arma letale ideale» e sostengono di essere in possesso «di diverse soluzioni» per raggiungere i propri scopi. Uno scenario che il Times ha definito «un salto indietro verso il nazismo»...

(La Stampa Mondo)

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