L’ultimo orrore online dell’Isis, diffuso il video della decapitazione di un colonnello russo...




L’Interpol: nel Califfato ancora 14 mila foreign fighters



INVIATO A BEIRUT

L’Isis ha rilasciato oggi in Rete un nuovo video dell’orrore: un prigioniero russo, indentificato come colonnello Evgeny Petrenko, viene decapitato, assieme ad altre quattro presunte spie dei servizi di Mosca. Il video è stato prodotto dalla centrale mediatica ufficiale del Califfato Al-Furat (l’Eufrate). 

I giornalisti occidentali  
Nel 2015 l’Isis aveva prodotto decine di questi video di propaganda, con giornalisti occidentali e presunte spie sgozzati in modo barbaro. Nel gennaio dello stesso anno un pilota giordano catturato dopo che il suo F-16 era precipitato a Raqqa, era stato chiuso in una gabbia e dato alle fiamme. 

I disertori  
Il numero di questi filmati si è ridotto nel corso del 2016, man mano che si restringevano i territori in mano allo Stato islamico. La propaganda si è concentrata sulle esecuzioni di disertori. Ma in una breve controffensiva nei dintorni di Palmira la scorsa settimana l’Isis avrebbe effettivamente fatto prigioniero almeno un militare russo delle forze speciali, anche se non ci sono conferme ufficiali. 

Combattenti stranieri  
In tre anni il Califfato si è ridotto a metà dei territori e a un terzo degli abitanti. Non è chiaro il numero dei combattenti ancora arruolati. Oggi l’Interpol ha comunicato al summit dei Paesi della Coalizione anti-Isis a Copenhagen di aver identificato 14 mila combattenti stranieri ancora in vita e attivi.  

Interpol nella Coalizione anti-Califfato  
Il numero totale dev’essere ancora più alto e porterebbe le stime dei “soldati” a disposizione del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi attorno ai 40 mila, metà stranieri. I più numerosi sono i tunisini, seguiti da sauditi, caucasici e provenienti dall’Asia centrale. Un centinaio vengono dalla Danimarca, Paese ospite del summit che ospita i 68 membri della Coalizione. Il 68esimo, e ultimo aderente, è l’Interpol...

(La Stampa Mondo)

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