La strage dei giornalisti in Messico: tre omicidi in un giorno. Tra le vittime il celebre Javier Valdez...




Il fondatore di Riodoce freddato in pieno giorno. Da inizio anno sono già otto gli assassinati

                                  Javier Valdez Cardenas durante la presentazione del suo libro “Narcogiornalismo”



FILIPPO FEMIA

Otto vittime da inizio anno, più di un morto al mese. È il tragico bilancio della strage di giornalisti in Messico. Ieri nello stato nord-occidentale di Sinaloa è stato ucciso Javier Valdez Cardenas, tra i più grandi conoscitori del narcotraffico nel bastione del Chapo Guzman. Collaborava con il giornale La Jornada e aveva fondato il settimanale Riodoce. È stato freddato in pieno giorno di fronte all’edificio del settimanale che aveva fondato.  

Foto: il cadavere di Javier Valdez Cardenas in mezzo alla strada a Culiacan  
AFP


Poche ore più tardi (nello stato centrale di Jalisco) Sonia Cordova, vice direttrice del giornale locale El Costeño, è stata uccisa nell’auto in cui viaggiava insieme al figlio, anche lui giornalista. Una lunga scia di sangue che sembra non fermarsi: il Messico è uno dei luoghi più pericolosi al mondo dove fare i giornalisti.  

Foto: il luogo dove i sicari hanno ucciso Sonia Cordova e suo figlio  

Il presidente Peña Nieto ha espresso le sue condoglianze, via Twitter, alla famiglia di Valdez. Ma ha ricevuto numerose critiche. «Le condoglianze sono inutili, in Messico serve giustizia». L’impunità, infatti, è la normalità. Le indagini, quando vengono effettuate, non portano a nulla. Per il caso dei sei giornalisti uccisi quest’anno non è ancora stato fermato un solo sospetto...

(La Stampa Mondo)

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