Il doppio inferno delle donne migranti: abusi e stupri al Cara di Mineo...




Il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera ha ribadito l'allarme: il centro è ingestibile, ed è un enorme problema di ordine pubblico.



L'orrore è orrore ma se a viverlo è una donna, ve lo dice una donna, è molto peggio. Per noi è tutto più complicato perché alla violenza generica che rischiamo di subire tutti si aggiunge quella mostruosa sessuale.  

Pensate alle donne migranti, a cosa devono temere e spesso subire.

Lui entra nella stanza di lei sfondando la porta, poi la picchia, la spoglia e si getta su di lei per abusarne sessualmente. La violenza è interrotta da un migrante che vive nella stessa palazzina.

Sarebbe una scena di "ordinario stupro" nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo quello che si è verificato due giorni fa nella struttura secondo il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera: "La situazione è ingestibile, ed è un enorme problema di ordine pubblico". E va oltre: "sono numerosi i casi - ha sottolineato il procuratore Verzera - di violenze sessuali registrate nel Cara di Mineo, e non tutti sono denunciati, per paura". Il magistrato è certo che nel centro che "in questi giorni ospita 3.000-3.500 persone" ci sono "molte donne che vivono con la paura di essere stuprate".

L'uomo è poi stato arrestato e condotto in carcere. Ma questo, secondo il procuratore Verzera, "non risolve il problema". "Quello che è accaduto - ha detto il magistrato - è gravissimo, ma è ancora più grave il quadro complessivo in cui l'episodio si inquadra: il Cara per numeri ed estensione non gestibile, ed è un grande potenziale pericolo per la sicurezza del territorio e dell'ordine pubblico. E questo lo dico e lo sostengo da tempo". Il procuratore però non ha indicato alcuna soluzione: "mi limito a segnalare quello che è evidente e davanti gli occhi di tutti", ha aggiunto.

La soluzione è ovviamente politica, e qui non c'entrano le ideologie, serve umanità e buon senso, basta con i lager. Investiamo in integrazione. E prima di tutto difendiamo donne e bambini...

(Globalist)

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