Figlia del boss suicida, il procuratore: siamo responsabili, Maria era il cambiamento...




Federico Cafiero De Raho fa un mea culpa che riguarda tutte le istituzioni calabresi



“Non abbiamo avuto la sensibilità per capire Maria Rita Logiudice che domenica mattina si è tolta la vita”. Sono state queste le parole amare e pesanti del procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho.

A margine della conferenza stampa per gli arresti dell’operazione “Recherche” contro la cosca Pesce, il magistrato è intervenuto in merito al suicidio della figlia di Giovanni Logiudice, esponente dell’omonima famiglia mafiosa e fratello di Luciano e Nino Logiudice, rispettivamente braccio imprenditoriale della cosca e collaboratore di giustizia.

“Questo è un episodio gravissimo – ha affermato Cafiero De Raho – che credo debba toccare la coscienza di tutti. Siamo tutti responsabili di un fatto come questo. Avevamo una ragazza che si è fatta strada per la propria onestà nella vita scolastica, ha conseguito una laurea e quella laurea era lo strumento per sottrarsi totalmente alla propria generazione e a quella famiglia di ‘ndrangheta tristemente nota in questa città, in tutta la Calabria e anche altrove. Una persona così può essere veramente il cambiamento della Calabria”.

Una sorta di mea culpa che riguarda e chiama all’attenzione tutte le istituzioni calabresi.

Intanto i funerali che erano previsti per domani, saranno rinviati perché la famiglia Logiudice, con un esposto presentato dall’avvocato Renato Russo, ha chiesto alla Procura la perizia autoptica sul corpo della ragazza...

(Globalist)

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