Irlanda anni bui: per 800 orfanelli solo la fossa comune...




Una fossa comune per 800 bambini in un ex orfanotrofio cattolico gestito da suore nella Repubblica d’Irlanda. Figli di madri nubili, considerati orfani e affidati alla carità non certo amorevole dell’orfanotrofio. Accadeva tra il 1925 e il 1961; realtà vicina. Una storica locale aveva trovato gli elenchi dei bimbi morti per malattia, ma nessuna tomba. Poi il ‘mea culpa’ della chiesa cattolica irlandese che aveva in gestione molti di quei centri, aveva favorito la trasparenza su fatti di una insensibilità crudele, dopo anni di segreti e insabbiamenti.



Una indagine difficile alla scoperta della disumanità assoluta. Creature costrette a vivere senza amore, uccise dalle malattie e sepolte senza identità in una fossa comune, a nascondere loro assieme al peccato di chi le aveva concepite fuori dal matrimonio. Accadeva sino a 50 anni fa in Irlanda. Ora, inchiesta ufficiale sulle ‘case’ per ragazze madri gestite da suore, luoghi dove venivano ospitati le donne, i loro bambini e anche molti orfani. La scoperta più terribile a Tuam, nella contea di Galway. 800 corpicini sepolti in una fossa comune. Nascosti e lasciati senza nome. Bambini morti tra il 1925 e il 1961.
Chi viveva nelle ‘case’, ha spiegato lo storica che per prima ha svelato il segreto e sollecitato l’inchiesta, soffriva di malnutrizione, malattie e miseria, con altissimi livelli di mortalità. Case religiose non per redimente e salvare ma anticamere dell’inferno dove punire peccato. Anche sulla vita degli innocenti.
Quella di Tuam non era l’unica struttura del genere in funzione. Se ne contavano almeno una decina sparse in tutta l’Irlanda, dove vennero mandate circa 35 mila donne incinte ma non sposate, per isolarle dal resto della società. Erano stati gli stessi vescovi irlandesi ad ammetterlo nel 2014. «Purtroppo c’è stato un tempo in cui le madri non sposate erano spesso giudicate e rifiutate dalla società, compresa la Chiesa».
L’ospizio, gestito dalle ‘Bon secours sisters’, un ordine religioso femminile, accoglieva le ragazze non sposate e le aiutava a partorire. Le ragazze venivano poi separate dai loro bambini, che venivano portati altrove e allevati dalle suore finché non venivano adottati.
Il governo irlandese ha istituito nel 2015 la ‘Mother and baby homes commission of investigation’ dopo che la storica di Tuam, Catherine Corless, trovò i certificati di morte di quasi 800 bambini, ma le tombe di solo due di loro.
Se ne parla per la prima volta nel giugno del 2014, quando viene svelata la disumanità di quelle ‘case’ per ragazze madri e orfanotrofi gestiti da religiose cattoliche. Allora furono trovati sotto una lapide anonima una ventina di scheletri, mentre i nomi di altri 796 bambini morti nella struttura in quegli anni non risultavano sepolti da nessuna parte. Adesso la notizia del’individuazione della fossa comune, e la conferma della impietosa sepoltura cui venivano destinati i bimbi che morivano.
In Irlanda fino a meno di vent’anni fa le donne non sposate che avevano avuto dei figli, o che avevano una condotta considerata “peccaminosa”, venivano spesso rinchiuse in istituzioni gestite dalla Chiesa e finanziate dallo Stato, dove lavoravano per espiare le loro colpe con la complicità della famiglia, per evitare il “pubblico scandalo”. È stato calcolato che circa 30mila donne sono state ospitate da strutture del genere nel corso dei 150 anni di storia di queste istituzioni, conosciute come ‘Case Magdalene’.
L’ultima Casa Magdalene in Irlanda è stata chiusa il 25 settembre del 1996. La storia di queste donne è stata raccontata anche in diversi documentari e film: ‘Sex in a cold climate’ del 1998, ‘Magdalene’ del 2002 e ‘Philomena’ del 2013.
Ci sono documenti che parlano di una morte infantile ogni quindici giorni per quasi 40 anni a Tuam; un altro ancora sostiene che 300 bambini siano morti solo tra il 1943 e il 1946: due morti la settimana. Nell’affrontare il doloroso e difficile tema, si scopre anche che in quel tempo e fuori dalle istituzioni, molti dei corpicino delle creature indesiderate venivano cancellati gettandoli nelle fosse biologiche.
Le suore di Tuam un caso anomalo, una specie di setta ribelle, mostruosa, o quelle erano pratiche comuni? Erano mostruosi i tempi, la ipocrisia e la concezione religiosa imperante. La disumanità di vite comunemente segnate dalla durezza e dalle sofferenze. Dove la vita valeva molto poco per quanto poco di gioia valesse il viverla...

(RemoContro)

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