Siraq, attacco a Mosul Ovest e per la Siria negoziato a Ginevra...




La parte più difficile di Mosul, oltre il Tigri. Da ieri l’offensiva irachena per liberare la parte occidentale della città. Ora l’attraversamento del Tigri su punto provvisori poi la vera battaglia.  Il britannico Guardian denuncia e mostra violenze compiuta da militari iracheni.
Siria, trattative sino alla vigilia di oggi a Ginevra, negoziati decisivi per la soluzione della crisi siriana. Prima di questo difficile appuntamento, l’inviato speciale dell’Onu, Staffan de Mistura, aveva incontrato a Mosca il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.



La vera battaglia per liberare Mosul inizia adesso. La parte occidentale della città, quella dell’antico centro storico, delle casette una a ridosso dell’altra a fare trincea, quella più abitata e quindi con più ostaggi di fatto. L’illusione che il non sentire per qualche settimana notizie dall’Iraq o dalla Siria, abbia compiuto il miracolo di far scomparire Isis, il Califfo e le loro mostruosità.
E di mostruosità ci toccherà parlare anche oggi, anche se compiute dalla parte sbagliata, dalle forze governative irachene, svela il quotidiano britannico ‘Guardian’.
Offensiva all’alba, come da regole, per riconquistare Mosul Ovest, a quattro mesi dall’inizio delle operazioni che hanno portato per ora alla liberazione della sola parte orientale della città.
Il generale Abdulamir Yarallah ha annunciato la liberazione dei villaggi di Athbah e Al-Lazzagah, a Sud dell’aeroporto, trasformato dagli islamisti in una fortezza. La conquista dello scalo è essenziale per attaccare la roccaforte jihadista anche da Sud, mentre da Est le truppe dovranno attraversare il Tigri e stanno preparando da giorni ponti provvisori.
Mosul Ovest copre il 40 per cento della superficie complessiva della città, con circa la metà della popolazione. Un milione, prima della guerra, sui due milioni complessivi. Ora si parla e si teme di almeno 600 mila civili che ancora la abitano e che sono di fatto ostaggi degli hìjihadisti che difenderanno le loro posizioni casa per casa.
A Mosul Ovest c’è la Medina, la città vecchia, con strade strette, abitazioni fitte, un’area urbana dove è difficile per le truppe manovrare e adatta alla guerriglia. Per questo è considerata la parte più difficile da liberare ed è stata scelta dai jihadisti come ultima roccaforte.
De Mistura ha incontrato Lavrov a Mosca. Gli Stati Uniti confermano l’impegno politico, non militare. Trattative sino alla vigilia di oggi a Ginevra, negoziati decisivi per la soluzione della crisi siriana. Prima di questo difficile appuntamento, l’inviato speciale dell’Onu, Staffan de Mistura, aveva incontrato a Mosca il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.
Quest’ultimo ha sottolineato la necessità che ai colloqui partecipino quanti più gruppi dell’opposizione a anche i curdi, che controllano vaste regioni nel nord del Paese ma che sono stati esclusi dalle precedenti trattative.
Il capo della diplomazia russa aveva visto a Bonn, a margine della ministeriale del G20, il nuovo segretario di Stato americano, Rex Tillerson. “Abbiamo ribadito che abbiamo interessi comuni e coincidenti, prima di tutto per quel che riguarda la lotta intransigente contro il terrorismo”, e anche “per quanto concerne la crisi siriana”, ha affermato Lavrov.
Ma per il momento è esclusa ogni cooperazione militare tra le due superpotenze, ha sottolineato il segretario alla Difesa, James Mattis. Quest’ultimo ha richiamato Mosca a “rispettare la legge internazionale come ci aspettiamo che facciano tutte le nazioni mature su questo pianeta”.
Intanto i civili continuano a morire. Almeno 24 persone, di cui 11 minori, sono state uccise da raid dell’aviazione turca e da bombardamenti di artiglieria nell’arco di 24 ore ad Al Bab, l’ultima roccaforte dell’Isis nel nord-ovest della Siria. Lo Stato islamico, intanto, ha smentito che le forze siriane filo-turche stiano avanzando all’interno della cittadina e ha affermato di avere ancora il controllo del “90 per cento” di Al Bab. Per quanto riguarda l’impegno degli Usa contro l’Isis, nessun elemento è emerso, a conferma di indiscrezioni rilanciate dalla Cnn, secondo le quali il Pentagono starebbe pensando a un intervento con truppe sul terreno.
Nel giorno in cui il premier iracheno annuncia l’inizio dell’offensiva per la riconquista della parte ovest di Mosul ancora in mano all’Isis, esce sui social un video che ritrae uomini con la divisa delle forze di sicurezza dell’esercito di Baghdad mentre picchiano e conducono esecuzioni sommarie per le strade di Mosul. Lo riporta il Guardian.
Le scene di violenza sono state postate su pagine di sostegno all’esercito di Baghdad. In una delle immagini più violente un uomo dietro la telecamera incita un gruppo di uomini con divise dell’esercito federale a picchiare quattro uomini in abiti civili.
“Bravi, avete fatto un bel lavoro”, aggiunge mentre gli uomini trascinano i prigionieri sull’asfalto e poi ne giustiziano sommariamente tre con mitragliatori.
In un’altra immagine uomini con divise da poliziotti hanno in mano delle fruste e in un’altra giovani uomini sono picchiati e costretti ad imitare animali. Il premier Haider al-Abadi ha annunciato l’inizio dell’attacco stamattina presto alla tv di Stato, dicendo che le forze governative si stavano muovendo per “liberare per sempre la gente di Mosul dall’oppressione di Daesh”. Le forze irachene hanno preso il controllo di Mosul est il mese scorso, ma la parte occidentale rimane ancora nelle mani degli estremisti islamici...

(RemoContro)

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