Il Forrest Gump di Francia: da Marsiglia a Parigi a piedi per condannare l'isis...




Abdelghani Merah è il fratello del terrorista Mohamed Merah autore della strage di bambini a Tolosa

                                      Abdelghani Merah, fratello del terrorista di Tolosa Mohamed Merah



Il suo è davvero un raro gesto, anche perché da fratello di un terrorista a testimonial contro il terrorismo jihadista è una scelta che si può pagare con la vita.
E invece è diventato un 'Forrest Gump' contro l'integralismo religioso. Abdelghani Merah, fratello del terrorista di Tolosa Mohamed Merah, sta attraversando la Francia a piedi - quasi 800 chilometri, da Marsiglia a Parigi - per far sentire la sua voce. "La voce - afferma - di un altro Merah".
Quarantenne francese di origini algerine Abdelghani già condannò l'orrore perpetrato dal fratello minore Mohamed, il killer in scooter che nel marzo 2012 uccise 7 persone, fra cui tre bambini, tra Tolosa e Montauban, ma anche la radicalizzazione di Abdelkader, l'altro fratello che in autunno verrà processato per complicità con Mohamed.
"Cammino per la collettività, per il vivere insieme, contro le discriminazioni", spiega oggi dopo che l'8 febbraio scorso ha lasciato Marsiglia per raggiungere la capitale. "Oggi - avverte - la nostra gioventù sta soffrendo e alcuni rischiano di sprofondare nell'odio e nella violenza. Cammino anche per esprimere la mia solidarietà a chi si batte nelle banlieue e altrove per allertare e prevenire rispetto ai pericoli che ci pendono sulla testa".

Il quarantenne fratello maggiore del killer fondamentalista cita tra l'altro, il caso di Théo, il ragazzo di 22 anni di Aulnay-sous-Bois brutalizzato, e secondo l'accusa, stuprato, con un manganello dalla Polizia. Una vicenda che a suo avviso fornisce "ai predicatori" un altro pretesto "per sputare addosso alla Francia".
"Per tutta la vita - continua Abdelgani - mi sono dovuto battere su due fronti: da una parte contro i razzisti in nome dell'Islam, dall'altra contro i razzisti in nome della nazione". Di qui, l'idea di ripercorrere lo stesso itinerario della 'Marche des Beurs' del 1983, un lungo cammino per l'eguaglianza e contro il razzismo che partì da Marsiglia e vide sfilare oltre 100'000 persone al suo arrivo a Parigi. Una volta nella capitale lui spera di essere ricevuto dal ministero della Giustizia. In passato ha scritto anche un libro: "Mon frère ce terroriste: un homme dénonce l'islamisme", insieme con il giornalista Mohamed Sifaoui.

Ospitato nelle varie tappe del suo cammino dalla 'Brigade des mères' dall'associazionene Forces laïques, percorre dai 25 ai 40 chilometri al giorno. Senza casa, senza lavoro, vive da cinque anni nella precarietà. Con quel cognome trovare un'occupazione è diventata un'impresa praticamente impossibile. Secondo Laurence Marchand-Taillade, la presidente di Forces laiques, che lo conosce bene, "i servizi sociali non si occupano del suo caso quando invece il suo cognome lo discrimina socialmente e professionalmente". Da qualche tempo, Abdelghani si è trasferito a Nizza e milita con questa associazione che lotta contro ogni forma di integralismo.
"Sapere che sta pagando per gli orrori commessi da componenti della sua famiglia è terribile - continua Marchand-Taillade citata dal Parisien - Ma sono piacevolmente sorpresa, perché in tanti mi chiedono di ospitarlo sulla strada". Il fratello minore uccise sette persone nel marzo 2012: un militare a Tolosa, due paracadutisti a Montauban e tre bambini e un insegnante di un scuola ebraica. Fu abbattuto dalla polizia il 22 marzo, nell'appartamento della periferia di Tolosa in cui si era barricato.

(Globalist)


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