Contro i Sioux del Nord Dakota vince Custer...




Nord Dakota, resa dei Sioux: sgomberato il campo anti-oleodotto, 9 arresti. Via libera finale alla realizzazione dell’oleodotto che rischierà di inquinare la riserva indiana e attraverserà violandoli, i loro luoghi sacri. La prova di forza di Trump contro i più deboli.


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Un notizia minore, forse

Alla fine hanno vinto ancora una volta loro, i Soldati blu e i Sioux si arrendono.
Ancora scontri, altri scontri, in Nord Dakota nel corso di una manifestazione contro la realizzazione dell’oleodotto che, se portato a termine, attraverserebbe i territori sacri ai nativi.
Le forze dell’ordine hanno fatto sapere che sono state arrestate nove persone colpevoli di aver insultato gli agenti presenti.
Il corpo degli ingegneri dell’esercito, chiamato in causa dal governo Trump per valutare l’impatto che il progetto dell’oleodotto avrebbe avuto sull’ambiente, aveva annunciato nelle settimane scorse la decisione di dare il permesso alle società coinvolte per la realizzazione dell’oleodotto.
E’ seguito l’ordine ai manifestanti di abbandonare il campo occupato dalle proteste.
Dopo i nove arresti, i manifestanti hanno lasciato l’area. Nelle foto gli ultimi scontri con le forze dell’ordine prima dello sgombero.
Le prepotenze dell’Uomo Bianco
L’oleodotto Dakota Access che ora passerà sotto il letto del fiume Missouri vicino alla riserva dei Sioux della tribù di Standing Rock. Il corpo degli «Engineers» dell’Esercito Usa, il genio militare, aveva deciso di non autorizzare la costruzione di questo controverso tratto dell’opera sei mesi fa, presidenza Obama.
Decisione storica ma più politica che tecnica.
Cambia governo, cambia ecologia.
L’oleodotto dovrebbe portare il greggio estratto nei giacimenti del bacino di Bakken all’estremo Nord americano, al confine col Canada, fin nel Texas e negli altri Paesi del profondo Sud e del Mid-West americano.

Un notizia minore, forse

Alla fine hanno vinto ancora una volta loro, i Soldati blu e i Sioux si arrendono.
Ancora scontri, altri scontri, in Nord Dakota nel corso di una manifestazione contro la realizzazione dell’oleodotto che, se portato a termine, attraverserebbe i territori sacri ai nativi.
Le forze dell’ordine hanno fatto sapere che sono state arrestate nove persone colpevoli di aver insultato gli agenti presenti.
Il corpo degli ingegneri dell’esercito, chiamato in causa dal governo Trump per valutare l’impatto che il progetto dell’oleodotto avrebbe avuto sull’ambiente, aveva annunciato nelle settimane scorse la decisione di dare il permesso alle società coinvolte per la realizzazione dell’oleodotto.
E’ seguito l’ordine ai manifestanti di abbandonare il campo occupato dalle proteste.
Dopo i nove arresti, i manifestanti hanno lasciato l’area. Nelle foto gli ultimi scontri con le forze dell’ordine prima dello sgombero.
Le prepotenze dell’Uomo Bianco
L’oleodotto Dakota Access che ora passerà sotto il letto del fiume Missouri vicino alla riserva dei Sioux della tribù di Standing Rock. Il corpo degli «Engineers» dell’Esercito Usa, il genio militare, aveva deciso di non autorizzare la costruzione di questo controverso tratto dell’opera sei mesi fa, presidenza Obama.
Decisione storica ma più politica che tecnica.
Cambia governo, cambia ecologia.
L’oleodotto dovrebbe portare il greggio estratto nei giacimenti del bacino di Bakken all’estremo Nord americano, al confine col Canada, fin nel Texas e negli altri Paesi del profondo Sud e del Mid-West americano.

(RemoContro)

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