Accordo Italia-Libia: "ora i trafficanti hanno fretta di imbarcare tutti"...




La denuncia dell'Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo: "Dicono ai migranti che se non partono ora rimangono bloccati in Libia".



I trafficanti di uomini in Libia hanno fretta. Stanno cercando di imbarcare sui gommoni più persone possibile, prima che la rotta verso l'Italia venga chiusa dopo gli accordi tra i due governi. "Dicono ai migranti che se non partono ora rimangono bloccati in Libia. Per questo c'è un incremento degli sbarchi in questi giorni", denuncia Federico Soda, direttore dell'Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Nel suo intervento a Milano al convegno organizzato da Mani Tese, Pime e Caritas Ambrosiana, in occasione della Giornata mondiale contro la tratta di persone, ha sottolineato che l'accordo tra Italia e Libia "pone comunque un problema di rispetto dei diritti umani per coloro che verranno bloccati nel paese nord africano. Certo è importante l'addestramento della guardia costiera libica, ma poi che cosa succede ai migranti? Quali diritti vengono loro riconosciuti?". 

"Ho conosciuto profughi che in Libia hanno subito violenze inaudite -aggiunge Federico Soda-. In un caso alcuni profughi hanno dovuto seppellire vivo un compagno di viaggio che si era rotto una gamba. Per i trafficanti era un peso e hanno costretto gli altri migranti a seppellirlo. Se non l'avessero fatto, avrebbero ammazzato loro". 

Il memorandum d'intesa tra il governo Gentiloni e il governo Serraj, firmato il 3 febbraio scorso, prevede, tra le altre cose, che l'Italia si impegni a fornire "supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta all'immigrazione clandestina e che sono rappresentati dalla guardia di frontiera e dalla guardia costiera" libici. Inoltre il nostro Paese collaborerà al "completamento del sistema di controllo dei confini terrestri del sud della Libia" e alla formazione degli operatori dei centri di accoglienza libici...

(Globalist)

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