La mappa della Siria oggi: i numeri, le fazioni, le alleanze, i luoghi chiave...
Colloqui di pace in corso ad Astana per cercare di risolvere una crisi che dura da oltre 5 anni. Ecco la situazione sul terreno
Sei anni di guerra civile, trecentomila morti, undici milioni di sfollati: con questi numeri la mappa della Siria finisce sul tavolo dei colloqui di Astana.
I pilastri della trattativa sono Russia, Turchia e Iran. Mosca da settembre 2015 è intervenuta militarmente a sostegno di Bashar al Assad, mentre Teheran è l'altro grande alleato del governo siriano. Invece la Turchia, storica sostenitrice dei gruppi ribelli, dopo il recente riavvicinamento con Mosca è l'interlocutore chiave per un dialogo tra il fronte filogovernativo e quello avversario.
C'è poi il ruolo dei curdi, divisi in varie fazioni, che si battono contro l'Isis, ma anche per l'indipendenza dell'area a dominanza curda tra Turchia, Siria e Iraq. Posizione che li rende avversari di Ankara. Gli Stati Uniti, storici sostenitori dei ribelli anti-Assad, parteciperanno ai colloqui solo in qualità di osservatori.
Nella galassia dei gruppi oppositori di Assad, un ruolo a parte hanno l'Isis - avversata ed esclusa da ogni dialogo - e i jihadisti di Jabhat Fatah al Sham (ex Fronte al Nusra).
Nel 2016 l'Isis nel suo complesso ha perso circa un quarto dei territori sotto il suo controllo. Sul fronte siriano sono almeno tre i fronti significativi.
Raqqa. Nel gennaio 2014 l'Isis stabilisce il suo controllo sulla città, trasformandola nel suo quartier generale e nella capitale dell'autoproclamato Stato islamico.
Aleppo. Dal 2012 la città diventa il fronte più caldo della guerra civile siriana, con i quartieri orientali in mano ai ribelli. L'intervento militare russo segna la svolta; a dicembre il governo di Assad riprende il controllo sulle zone ribelli.
Palmira. Tra il 2015 e il 2016 l'Isis devasta i tesori archeologici della città siriana. A marzo 2016, con il supporto di Mosca, Assad riprende il controllo dell'area; ma a dicembre l'Isis torna...
(R.it Esteri)
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