Mandò la figlia a farsi esplodere: il jihadista Abu Nimr ucciso a Damasco...




L'uomo è probabilmente morto durante alcuni scontri, ma colpito dal fuoco amico



La morte non si augura a nessuno, nemmeno al peggior criminale. Ma in questo caso si potrebbe parlare di contrappasso: mandò la figlia al martirio come kamikaze in un commissariato di Damasco, facendo sì che morisse insieme a due agenti, dopo averla istruita all'attacco terroristico e riprendendo la "lezione" in un video.
 A distanza di dieci giorni dal compimento del "martirio" della bimba, il padre jihadista, nome di battaglia Abu Nimr, a capo di un gruppo di miliziani siriani, è probabilmente rimasto ucciso dal fuoco amico dei suoi stessi uomini, sempre nella capitale siriana, nella zona rurale di Tishreen, come riporta da Beirut Al-Masdar News Amn, sito di informazione indipendente del Medioriente.


Il terrorista Abu Nimr è ritenuto responsabile di numerosi omicidi e rapimenti a Damasco. A livello locale si era imposto nel panorama della jihad per l'omicidio dell'attore israelo-siriano, Mohammad Rifai, nel 2012.
L'uomo era, poi, di recente salito alla ribalta delle cronache internazionali a seguito della diffusione di un video con la figlia, ripresa mentre si preparava a indossare sotto gli abiti la cintura imbottita di esplosivo...

(Globalist)

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