Berlino, caccia a tunisino: "Nel 2012 in Italia". Resta dispersa Fabrizia...






La polizia sta dando la caccia a un sospetto tunisino in relazioneall'attentato al mercatino di Natale di Berlino . Lo rende noto la Allgemeine Zeitung, precisando che suoi documenti di immigrazione sono stati trovati all'interno del Tir usato nell'attacco.
Secondo 'Der Spiegel', l'uomo ricercato si chiama Anis A. ed è nato a Tataouine, nel sudest della Tunisia. Il giornale 'Allgemeine Zeitung' e la radio pubblica dell'Assia hanno riferito che nella cabina del camion è stato trovato un documento ufficiale tedesco, intestato al tunisino, che permette al rifugiato di restare nel Paese fino alla sua espulsione una volta che la richiesta di asilo viene respinta. Richiesta di asilo che gli era stata negata. Il giovane era infatti noto alle autorità tedesche come un potenziale terrorista, come hanno riferito fonti della sicurezza.
Secondo l''Allgemeine Zeitung' e la 'Bild', il giovane - che avrebbe un'età compresa tra i 21 anni e i 23 anni - sarebbe noto alle autorità tedesche con tre diversi alias sarebbe entrato in Italia nel 2012 come riferisce il sito del giornale 'Focus'. Il sospetto si trovava però in Germania già nel luglio 2015, si legge ancora sul sito 'Focus'. Ad agosto 2016, l'uomo era stato fermato dalla polizia di Friedrichshafen, ha riferito la 'Sueddeutsche Zeitung'. A quel tempo gli furono trovati documenti di identità italiani falsificati.
Il vicepresidente del sindacato di polizia, Joerk Radek, ha spiegato che il lavoro degli inquirenti impegnati a ricostruire nel dettaglio l'accaduto si concentra al momento sulla valutazione dei dati dei cellulari, del GPS e le tracce lasciate dal camion in modo da ricostruire l'intero quadro con un lavoro di precisione per stringere sempre più il cerchio attorno all'attentatore.
Gli inquirenti tedeschi sono "fiduciosi" nel fatto che la caccia all'uomo si possa concludere presto e che arresti siano imminenti. "Siamo relativamente fiduciosi nel fatto che possiamo presentare un nuovo sospetto già domani o nel prossimo futuro", ha detto nella notte Andre Schulz del sindacato della Bdk alla Zdf, aggiungendo che gli inquirenti hanno "molte piste" e che hanno raggiunto "elementi consistenti". Una seconda persona sospettata per l'attentato è stata fermata nella notte, riferiscono i media tedeschi, e successivamente rilasciata per insufficienza di prove.
Nella cabina del Tir che è servito per compiere la strage si sarebbe consumata una lotta tra l'autista polacco, prima vittima dell'attacco, e lo stesso attentatore. Secondo informazioni riferite oggi dal tabloid Bild, l'autopsia del camionista polacco avrebbe rivelato che l'uomo era ancora vivo nel momento in cui il suo assassino si è scagliato contro la folla.
"Ci deve essere stata una lotta", ha riferito una fonte degli inquirenti citata dal giornale, durante la quale l'attentatore ha accoltellato l'uomo che stava sul sedile accanto al suo e che ha tentato invano di deviare il camion afferrando il volante. Quando il mezzo si è fermato, l'attentatore avrebbe sparato all'autista polacco prima di fuggire.
L'attacco è stato rivendicato dall'Is attraverso la sua agenzia al-Amaq. L'attentatore è stato definito "un soldato dello stato islamico", recita il comunicato, di cui dà notizia il sito di intelligence Site. Il bilancio è di 12 morti e tra le vittime sono stati identificati per il momento sei cittadini tedeschi. Tra le 24 persone ancora ricoverate in ospedale, 14 versano in condizioni gravi.
Intanto, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in seguito alla scomparsa di Fabrizia Di Lorenzo , di 31 anni di Sulmona. L'ipotesi di reato è attentato con finalità di terrorismo. La ragazza italiana risulta dispersa in seguito all'attentato e secondo un messaggio rimbalzato sui social, il suo cellulare sarebbe stato ritrovato sul luogo della strage e consegnato alla polizia. A lanciare un primo appello sui social network sono stati i parenti della giovane, che da diversi anni vive e lavora a Berlino e da quasi due anni lavora per un'azienda di trasporti.
Ieri Fabrizia non si è presentata al lavoro ed è scattato l'allarme. L'Adnkronos ha contattato telefonicamente l'azienda tedesca presso la quale lavorerebbe la cittadina italiana, ma a ogni domanda la risposta è stata, "non possiamo rispondere". La giovane si era laureata presso l'Università di Bologna nel 2012, subito dopo ha conseguito un master alla Cattolica di Milano e dal 2013 vive a Berlino dove lavora in un'azienda di trasporti...

(Adnkronos)

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