#Aleppo sanguina, l’Onu avverte: sarà un massacro di civili...




Oltre 50mila persone ancora bloccate in città. Su twitter e Facebook la disperazione dei civili: "Temiamo di essere arrestati, torturati e uccisi nelle carceri del regime".

                                                  Aleppo Est, bambino. Foto: Abdalrhman Ismail



La vittoria di Damasco sui ribelli è ormai imminente. Secondole ultime notizie arrivate da Aleppo, le forze che combattono al fianco del presidente siriano Bashar al-Assad – le truppe regolari e le milizie supportate dall’Iran – hanno in mano ormai quasi tutti i quartieri della martoriata città siriana. I ribelli, che dal 2012 difendono la parte est di Aleppo si sono ormai ritirati quasi del tutto e ormai confinati a un fazzoletto di terra.

La città, un tempo il più florido centro commerciale della Siria, sta vivendo ore drammatiche: la situazione più preoccupante è quella che riguarda i civili. Molti infatti non hanno lasciato la città da quando a settembre è iniziata l’offensiva delle forze governative, supportate dai raid russi. Oltre 250mila civili sono rimasti assediati all'interno dei quartieri ribelli e le scorte di beni di prima necessità cominciano a scarseggiare.

E sono proprio i civili a raccontare il loro dramma sui social network: a Twitter e Facebook in molti stanno affidando i loro ultimi messaggi per chiedere aiuto. Il timore che ormai serpeggia anche all’Onu è infatti quello di un massacro, dopo che le truppe di Assad avranno finalmente il completo controllo della parte est.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon si è detto preoccupato per le notizie, non verificate, di atrocità commesse contro i civili, incluse donne e bambini. Ha sottolineato il dovere di tutte le parti coinvolte di “proteggere i civili e rispettare il diritto umanitario internazionale e i diritti umani. Questa è in particolare responsabilità del governo siriano e dei suoi alleati”.

“I governi della Siria e della Russia sono responsabili per ogni atrocità che le milizie vittoriose in Aleppo stanno commettendo in questo momento!”, ha scritto su Twitter il consigliere umanitario delle Nazioni Unite per la Siria Jan Egeland.

La preoccupazione più grande dei civili rimasti intrappolati ad Aleppo Est è quella di essere arrestati, torturati e sparire nelle carceri dei servizi segreti del regime siriano. “Non posso andarmene perché faccio parte del personale medico e questo vuol dire che agli occhi del regime sono un terrorista”, ha raccontato disperato un infermiere al quotidiano britannico The Guardian...

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