L’esercito siriano avanza ad Aleppo Est...




Le truppe governative siriane avanzano da tre giorni nei quartieri orientali di Aleppo controllati dalle diverse milizie di insorti e soprattutto dai qaedisti dell’ex Fronte al Nusra, oggi ‘Fronte per la Conquista del Levante’, Jabhat Fateh al-Sham. I quartieri riconquistati sono quelli Masaken Hanano, il più grande della zona orientale di Aleppo, Jabal Badro e Baadine, che furono i primi rioni della città a cadere in mano ai ribelli quattro anni fa.



L’offensiva, iniziata il 15 novembre con pesanti bombardamenti aerei e di artiglieria a cui hanno partecipato anche forze russe ha permesso alle forze di Bashar Assad di conquistare i quartieri di Masaken Hanano (il più grande della zona orientale di Aleppo), Jabal Badro e Baadine, che furono i primi rioni della città a cadere in mano ai ribelli quattro anni or sono e da dove sarebbero fuggiti oltre 1.400 civili probabilmente famigliari dei miliziani o simpatizzanti per la loro causa.
Conquiste territoriali decisive confermate anche dall’osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, notoriamente vicino ai ribelli e quindi insospettabile nel riconoscere successi governativi. Sempre la stessa fonte sostiene che 4 mila residenti si sono rifugiati nelle zone ora controllate dalle forze governative o verso Sheikh Maksoud, il quartiere controllato dai curdi. Numeri decisamente poco significativi rispetto alla dimensione del dramma dei civili ad Aleppo. Nella parte orientale si valuta vivano 275 mila persone inclusi 100 mila minori.
Si riduce così ulteriormente il territorio urbano in mano ai ribelli ad Aleppo Est in una battaglia ritenuta decisiva per l’esito del conflitto. Impegnato su diversi fronti bellici il regime di Assad e alle prese con una cronica carenza di truppe compensata dalle milizie alleate (pasdaran iraniani, Hezbollah libanesi, miliziani sciiti oltre a truppe e contractors russi) ha chiamato alla mobilitazione.
Lo ha riferito nei giorni scorsi l’agenzia di Stato che cita un comunicato dello Stato maggiore delle forze armate siriane.

«Quinto corpo d’armata d’assalto’ formato da volontari, a sostegno delle truppe governative e ausiliarie della Repubblica araba siriana», si legge nel comunicato dello Stato maggiore di Damasco. La ricerca di nuovo combattenti per un massacro infinito e che colpisce tutte le parti. A Teheran, la Fondazione dei Martiri e veterani iraniani, ha reso noto che oltre mille combattenti iraniani hanno perso la vita nel conflitto siriano.
L’Iran inquadra anche migliaia di volontari sciiti provenienti da Pakistan e Afghanistan che combattono in Siria. La Divisione Fatemiyun, ad esempio, formata da reclute afgane addestrate da ufficiali iraniani, è una delle principali forze dispiegate in Siria; i media iraniani riportano regolarmente le notizie della morte di questi volontari o consiglieri militari, ma è la prima volta che viene confermata ufficialmente una cifra così elevata.
Secondo fonti del Pentagono sarebbero migliaia gli iraniani e altri combattenti sciiti finanziati da Teheran che partecipano alle operazioni contro i ribelli siriani in coordinamento con la Russia e le forze regolari di Damasco. Una presenza decisamente nota e ora confermata dalla stessa Teheran. Nello scorso agosto l’agenzia iraniana Fars aveva reso noto che un ex generale dei Guardiani della Rivoluzione, i pasdaran, Ahmad Gholami, era stato ucciso nella zona di Aleppo...

(RemoContro)

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