Kabul, strage di sciiti in moschea...




Un kamikaze si fa esplodere durante una cerimonia: almeno 28 morti, tra questi donne e bambini. L'attacco più sanguinoso dopo quello di luglio rivendicato dall'Isis. I talebani: noi non c'entriamo




L'attentatore è entrato in moschea e si è fatto esplodere lanciandosi contro un gruppo di sciiti che stavano partecipando a una cerimonia. Un boato assordante e brandelli di corpi per aria: è strage a Kabul, con bambini e donne tra le vittime. Lo ha riferito Fridune Obadi, capo dell'anticrimine della capitale afghana. Il bilancio ancora provvisorio è salito a 28 morti e 45 feriti nella moschea sciita di Baqir-ul-Olom. 

L'ombra dell'Isis
I talebani, che stanno cercando di riguadagnare terreno dopo la loro cacciata nel 2001, negano ogni responsabilità. «Non abbiamo mai attaccato moschee, non è nei nostri programmi » ha fatto sapere il portavoce Zabihullah Mujahidn.
Non è la prima volta che gli hazara — comunità sciita minoritaria in Afghanistan e a lungo perseguitata in questo Paese a maggioranza sunnita — finiscono sotto tiro. Il 23 luglio scorso sempre a Kabul, durante una marcia da loro organizzata più kamikaze si sono fatti esplodere, uccidendo oltre 80 persone: la strage più sanguinosa dal 2001, il primo massacro rivendicato dall’Isis nella capitale afghana. Gli uomini del Califfo (sunniti) sono andati in Afghanistan per far concorrenza ai talebani, altri sunniti...

(Corriere della Sera Esteri)

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