Caccia ai fan dell'Isis: a #Mosul interrogatori e fermi di massa...




Una immagine che mostra un gruppo di civili ammassati dimostra che la strada per la pace è ancora lunga


                                                     

                                                                       Interrogatori di massa a Mosul



L'immagine è chiara: Liberare Mosul dallo Stato Islamico non significa automaticamente riconquistare libertà e diritti civili. Almeno per un po'.
E infatti molti cittadini sono guardati con sospetto quali possibili fiancheggiatori del Califfato. E in questa foto emblematica si vedono decine di persone rastrellate e radutante per essere interrogate sull'Isis e su cosa sanno.
Intanto il premier Haider Abadi ha fatto oggi una visita a sorpresa al fronte. Con un comunicato il premier ha fatto sapere di essere arrivato all'aeroporto di Tal Afar, bastione Isis a una sessantina di chilometri a Ovest di Mosul, liberato lo scorso 17 novembre dalle milizie sciite. Negli ultimi giorni, ripreso l'aeroporto di Tal Afar, le forze irachene hanno tagliato la principale linea di rifornimenti che da Mosul porta al confine con la Siria, dove controlla ancora la sua altra capitale Raqqa.
Da parte sua, Maan al-Saadi, portavoce delle forze antiterrorismo (Cts), ha detto a France Presse che le sue forze sono entrate oggi nel quartiere di Al-Khadraa: «Non possono fuggire. Hanno due scelte: arrendersi o morire», ha detto. 
L'intensità dei combattimenti è uno dei fattori che impediscono ai civili di fuggire verso i campi allestiti intorno a Mosul. Le Nazioni Unite si aspettavano circa 200.000 rifugiati nelle prime settimane dell'offensiva, ma sinora gli sfollati registrati sono appena un terzo rispetto alla stima iniziale. 
L'Organizzazione internazionale per le migrazioni ha fatto sapere oggi che circa 76.000 persone hanno lasciato le loro case dal 17 ottobre: circa 7.000 hanno già fatto ritorno.
Finora le autorità hanno incoraggiato gli abitanti a rimanere nelle loro abitazioni. E questo mentre le forze irachene stanno combattendo casa per casa. Evacuare la popolazione permetterebbe ai governativi di utilizzare l'artiglieria e raggiungere risultati più rapidi, ma la leadership irachena vuole impedire la completa distruzione di Mosul. Il primo ministro Haider al-Abadi ha più volte promesso di liberare la città entro la fine del 2016...

(Globalist)

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