Niger, Siria, India: ecco dove bambine e adolescenti non hanno speranze e sogni...






 

Il rapporto di Save the Children, presentato in occasione della Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze, traccia un quadro a tinte fosche. Mai tanto drammatico.
Sono migliaia, in tutto il mondo, le vittime di abusi e di violazioni dei diritti umani tra le adolescenti, ma anche in età preadolescenziale, ridotte in schiavitù, stuprate, picchiate e torturate. 
Il peggior paese in cui essere bambina o ragazza è il Niger, dove ogni giorno decine di piccole donne subiscono violenza.
Tra i dati che tracciano l'ampiezza di questo dramma colpiscono i "7 secondi" che a livello globale intercorrono tra un matrimonio e l'altro in cui la sposa ha meno di 15 anni. Come non lascia indifferenti il milione di giovanissime che diventano madri prima di compierli. In 70 mila perdono la vita ogni anno per cause legate alla gravidanza e al parto.
E queste sono solo alcune delle informazioni raccolte nel report "Every Last Girl: Free to live, free to learn, free from harm", che denuncia i drammi dell'infanzia che si consumano nel mondo. Il rapporto contiene la graduatoria dei paesi dove le bambine e le ragazze hanno maggiori opportunità di crescita e di sviluppo, basata su cinque parametri: matrimoni precoci, numero di figli per madri adolescenti, mortalità materna, completamento della scuola secondaria di primo grado e numero di donne in parlamento.
In coda alla classifica, prima del Niger, figurano altri stati africani quali Ciad, Repubblica Centrafricana, Mali e Somalia, che si caratterizzano soprattutto per l'alto numero di spose bambine.
Tra le principali barriere che impediscono a bimbe e adolescenti di accedere a servizi e opportunità nella loro vita figurano proprio i matrimoni precoci. Gran parte di loro sono destinate a uomini molto più grandi, vecchi quanto padri e nonni.
A spingere le famiglie a darle in sposa prima della maturità, quasi sempre e la povertà. Ma pesano anche norme e pratiche sociali discriminatorie e arcaiche delle comunità di appartenenza. Oggi sono più di 700 milioni le donne che si sono sposate prima di aver compiuto i 18 anni, e ogni anno in 15 milioni arrivano alle nozze ancora minorenni, con conseguenze drammatiche sulla loro salute, educazione e sicurezza.
La comunità internazionale si è impegnata a mettere fine a questo genere di pratiche entro il 2030 tuttavia, come denuncia Save the Children, la scadenza appare lontana soprattutto se si pensa che le spose bambine nel mondo, crescendo ai ritmi attuali, al termine fissato saranno quasi un miliardo.
Il paese con il più alto numero di minori adolescenti costrette al matrimonio, il 47 per cento, più di 24,5 milioni, è l'India. Qui, come in Afghanistan, Yemen e Somalia, sono numerosi i casi di bimbe, anche con meno di 10 anni, destinate a uomini molto più grandi di loro.
Dal rapporto emerge, inoltre, che chi vive in un contesto familiare povero abbia più probabilità di sposarsi molto giovane rispetto alle coetanee con alle spalle famiglie benestanti.
In Nigeria, ad esempio, il 40 per cento delle ragazze indigenti si sposa prima di aver compiuto i 15 anni, percentuale che si abbassa al 3 per cento per quelle provenienti da nuclei familiari più agiati. Anche guerre e crisi umanitarie contribuiscono ad alimentare il fenomeno dei matrimoni precoci.
Molte siriane, ad esempio, sono costrette da genitori e parenti a sposarsi in tenerissima età nella convinzione che questo sia l'unico modo per metterle al riparo da violenze e stupri e per assicurargli risorse e mezzi di sostentamento che spesso loro non sono più in grado di garantire.
Nel 2013, tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 17 anni provenienti dalla Siria e rifugiate in Giordania, una su quattro risultava già sposata.
Fino a qui i dati nudi e crudi che fanno emergere in tutta la sua drammaticità questo aberrante fenomeno. La riflessione d'obbligo è su quanto la comunità internazionale si stia davvero impegnando per debellarlo o quanto meno limitarlo.
Le bambine e le ragazze che si sposano troppo presto sono spesso costrette ad abbandonare la scuola e sono le prime a rischiare di subire violenze domestiche, abusi e stupri ma anche di incorrere in gravidanze precoci, con conseguenze molto gravi sulla loro salute e su quella dei loro bambini, e di essere esposte al contagio di malattie sessualmente trasmissibili come l'Hiv.
Il matrimonio precoce rappresenta l'inizio di un ciclo di ostacoli e privazioni che negano a bambine e ragazze i loro diritti fondamentali, tra cui quello alla salute e all'istruzione, e impediscono loro di vivere la propria infanzia, di realizzare i propri sogni e di costruirsi un futuro migliore.
Viene negata loro l'occasione di poter cogliere anche quell'unica opportunità di un destino diverso, che possa presentarsi durante la propria esistenza, da quello a cui sono esposte senza via di scampo ancora tante, troppe, bambine e adolescenti...
(L'Huffington Post)

Commenti

AIUTIAMO I BAMBINI DELLA SCUOLA DI AL HIKMA

Post più popolari

facebook