La vita spezzata di Khaled, ucciso dai cecchini mentre portava pane al campo profughi...






Ucciso mentre cercava di portare del pane nel campo profughi palestinese di Khan Eshieh, nel Rif occidentale di Damasco. E' così che ha perso la vita Khaled Asaad al-Khalidi, un volontario di una charity palestinese locale, che la notte scorsa è finito nel mirino del fuoco dei cecchini del regime siriano assieme ad altri volontari, che sono rimasti feriti, mentre tentavano di introdurre del pane nel campo assediato da 27 giorni.
Sui social network, gli attivisti hanno ricordato come il volontario palestinese, che era nato nel campo e che lavorava da anni nella charity, sia stato "un modello di coraggio e di abnegazione nel suo servizio alla gente del campo", un giovane che "non ha mai risparmiato i suoi sforzi per alleviare gli effetti della guerra e dell'assedio sulla popolazione locale".
A Khan Eshieh vivono circa 8.000 rifugiati palestinesi. A causa delle violenze dal maggio scorso sono morti almeno 31 rifugiati palestinesi. L'ultima strage risale alla notte dello scorso 18 ottobre quando quattro palestinesi, un 60enne e la figlia di 22 anni con il loro autista e un bambino di un anno, sono rimasti uccisi dopo che la loro auto è stata colpita da bombardamenti mentre tentavano la fuga dal campo profughi. Nell'attacco è morta anche la mamma del bambino, una donna siriana.
Dopo quell'attacco l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa ha espresso "profonda preoccupazione" per la situazione nel campo profughi, che "rischia realmente di diventare un altro Yarmuk", la struttura alla periferia di Damasco "devastata da anni di combattimenti e terribile violenza". "Gli abitanti del campo rischiano molto quando tentano di lasciare Khan Eshieh", affermava in una dichiarazione il portavoce di Unrwa, Chris Gunness, denunciando la limitazione delle possibilità di spostamento per chi vive nella struttura e le difficoltà nel garantire assistenza umanitaria e cure mediche....
(Adnkronos)

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