Iraq, al via offensiva contro Mosul...






Baghdad - E' iniziata nella notte l'offensiva finale per la riconquista della città di Mosul, nel nord dell'Iraq mentre l'Onu lancia l'allarme per la sorte di un milione e mezzo di civili. Secondo quanto riferisce l'emittente televisiva "Sky Arabia", l'esercito iracheno è già riuscito in poco tempo ad abbattere la prima linea difensiva posta al di fuori della città avanzando dalla zona di Baashiqa. A supporto dell'offensiva irachena ci sono i caccia statunitensi che stanno bombardando con raid mirati i siti di difensa dell'Isis e in particolare la base di al Qiyara.
L'operazione scattata oggi è un "momento decisivo" per sconfiggere l'Isis, ha affermato il segretario alla Difesa Usa Ashton Carter, assicurando che gli Usa e il resto della coalizione internazionale "sono pronti ad appoggiare le forze di sicurezza irachene, i combattenti peshmerga e il popolo iracheno". Sulla stessa linea anche il generale Stephen Townsend, comandante della coalizione a guida Usa, secondo cui le operazioni potrebbero durare settimane o forse più: "Questa offensiva potrebbe essere una battaglia lunga e difficile", ha dichiarato assicurando che "gli iracheni sono preparati e noi li appoggeremo". 
Oltre alle milizie di Difesa popolari sciite, presenti con 9 mila uomini, partecipano anche i peshmerga curdi che stanno avanzando dalla direttrice di al Sawatir già conquistata ed avanzano perprendere altri 7 villaggi della zona di al Hamdania.
L'offensiva è iniziata all'alba dopo l'annuncio in conferenza stampa del premier HayderAbadi. Le truppe di terra dell'esercito iracheno hanno iniziato a muoversi verso la zona di Sahl Ninve per poiavanzare su Mosul. L'esercito iracheno si muove anche dalla direttrice a sud di Mosul, quella di Hamam al Halil, che dista 50 chilometri dalla città dove è in corso unoscambio di colpi di artiglieria. A Mosul città invece si registrano numerosi incendi in quanto i jihadisti hanno dato alle fiamme i depositi di benzina per provocare alte colonne di fumo e ridurre la visibilità per i caccia che conducono i bombardamenti sulle loro postazioni. Intanto il vicesegretario generale dell'Onu per gli Affari umanitari Stephen O'Brien Asimismo ha espresso "profonda preoccupazione per la sicurezza di 1,5 milioni di civili" che vivono a Mosul e che potrebbero subire le conseguenze delle operazioni militari. "Alcune famiglie - ha aggiunto - corrono il rischio estremo di trovarsi in mezzo al fuoco incrociato o sotto quello dei cecchini"...
(AGI) 

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