tag:blogger.com,1999:blog-10953024734458781882024-03-12T18:10:00.265-07:00BORDERS<b>UNA STORIA NON ESISTE SE NON VIENE RACCONTATA.</b>
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di Sebastiano Nino FezzaAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/05267589549920457253noreply@blogger.comBlogger22432125tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-57913877534778620942019-02-20T06:37:00.002-08:002019-02-20T06:37:47.900-08:00"Speravo si svegliasse", lo straziante racconto del bimbo che ha vegliato per ore la madre morta...<br />
La donna, profondamente depressa, è morta per arresto cardiaco. Dopo molte ore il figlio corre ad avvisare i vicini: "La mamma ha la faccia tutta nera...".<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-7vNyzOzNun0/XG1lnW568tI/AAAAAAABh4s/C6kIe0GNRncRLhUHIn2Brj9ovAsmc21HQCLcBGAs/s1600/00051E69-milano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="700" height="187" src="https://2.bp.blogspot.com/-7vNyzOzNun0/XG1lnW568tI/AAAAAAABh4s/C6kIe0GNRncRLhUHIn2Brj9ovAsmc21HQCLcBGAs/s320/00051E69-milano.jpg" width="320" /></a></div>
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Un bambino di 10 anni ha inconsapevolmente vegliato per molte ore la madre morta, deceduta per un arresto cardiaco.<br />
"<b>Le parlavo, speravo si muovesse</b>": queste le parole del piccolo riportate dal Corriere della Sera. Ed è stato proprio il bambino, ad allertare i vicini: "<b>La mamma ha la faccia tutta nera</b>...".<br />
La donna era profondamente depressa e dal 2017 la vicenda era nota agli assistenti sociali. Quello stesso anno, infatti, a dicembre, come spiega il Corriere della Sera, la Procura del Tribunale per i minorenni chiede la limitazione della responsabilità genitoriale. <b>La madre viene definita "trascurante, superficiale, inconcludente", con "scarse risorse personali, malata" e che "rifiuta le poche offerte di lavoro o non riesce a tenere gli impieghi"</b>. Il padre è descritto come uno che "non si è mai occupato del minore, è di fatto assente" e, in generale, "non vi è una rete parentale di riferimento". Tanto che il bimbo stesso "presenta notevoli difficoltà scolastiche" e "ha bisogno di una valutazione neuropsichiatrica".<br />
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In questa complessa situazione, <b>la Procura aveva allora deciso di chiedere con decisione di disporre l'affido al Comune</b> limitando la facoltà decisionale della madre. Madre che nel frattempo aveva trovato lavoro in una ditta di pulizie anche se spesso non si presentava per "motivi di salute". E così anche il bimbo aveva finito per non frequentare regolarmente la scuola. Il potere della Procura era comunque limitato visto che poteva solo chiedere al Tribunale di emettere un provvedimento. E il Tribunale? Gestisce un'istruttoria che si dilunga nell'interesse del minore secondo le regole di procedura. Serve, infatti, attendere il lavoro dei servizi sociali e nel frattempo la situazione è degenerata.<br />
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Quando gli agenti sono entrati in casa, infatti, hanno trovato spazzatura e sporcizia, avanzi di cibo in decomposizione, cattivo odore, medicinali sparsi per casa. E <b>un bambino di 10 anni che per ore è stato accanto al cadavere della madre</b> cercando di capire se potesse muoversi o meno. Prima di andare sul ballatoio e bussare alla vicina: "Aiuto, la mamma ha la faccia tutta nera..."<br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-24124113427244878652019-02-20T04:45:00.001-08:002019-02-20T04:45:15.229-08:00Dopo Salvini salvano i fascisti: Casapound non si sgombera...<br />
Lettera del ministro Tria al Comune sull'immobile occupato in via Napoleone III. "Palazzo stabile e pulito, non è priorità per prefettura e demanio"<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Beib9K4-21k/XG1LV0U3n5I/AAAAAAABh4k/8RHJVgKfAoI-u2i776iC4WNubo4a5tcnQCLcBGAs/s1600/00051E5D-lo-stabile-romano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="409" data-original-width="700" height="186" src="https://4.bp.blogspot.com/-Beib9K4-21k/XG1LV0U3n5I/AAAAAAABh4k/8RHJVgKfAoI-u2i776iC4WNubo4a5tcnQCLcBGAs/s320/00051E5D-lo-stabile-romano.jpg" width="320" /></a></div>
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Mentre sgomberano la baraccopoli della ex pista di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, il 'ghetto' occupato dai migranti - vicino al centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) arriva una lettera firmata dal capo di gabinetto del ministero dell'Economia che è una doccia gelata per il Campidoglio: <b>l'edificio romano occupato da Casapound non si sgombera</b>. Continuano a prendersela con i poveracci ma difendono i fascisti.<br />
Come spiega Repubblica.it: "Arrivata ieri sulla scrivania della sindaca Virginia Raggi, la nota del dicastero guidato da Giovanni <b>Tria imbriglia una delle ( poche) battaglie sostenute assieme da M5S</b> e Pd in consiglio comunale: la sede di via Napoleone III, pieno Esquilino, non verrà sgomberata".<br />
Il Mef, di fatto fa propria la linea del vicepremier leghista e ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso dell'immobile preso dalle 'tartarughe frecciate' dal 27 dicembre 2003 e da quel momento in poi mai liberato.<br />
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Prima di rispondere alla prima cittadina grillina, che si era messa in moto su richiesta dell'Assemblea capitolina, il ministero ha bussato prima all'Agenzia del Demanio e poi in prefettura. E da entrambi gli enti ha ricevuto la medesima risposta: la sede di <b>CasaPound non è tra le priorità</b>, non è tra i primi palazzi da sgomberare nella lunghissima lista di quelli occupati nella capitale.<br />
Prima ci sono i 22 per cui ci sono sentenze o ordinanze del tribunale che impongono il rilascio e minacciano di costare condanne milionarie al Viminale in caso di mancata esecuzione. Su via Napoleone III, invece, la giustizia si è dovuta arrendere davanti alla trasandatezza della pubblica amministrazione: nel 2003 nessuno dirigente del Miur, il ministero a cui il Demanio aveva affidato il palazzo, firmò la querela necessaria per avviare il processo per occupazione abusiva. Nessuno denunciò i quattro responsabili del blitz e il processo morì sul nascere. Ora il bis con il "no" del Mef al Comune: i militanti di CasaPound restino al loro posto. Anche se abusivi...<br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-87977026523072563892019-02-20T04:36:00.003-08:002019-02-20T04:36:44.379-08:00Ore al volante, Roma è al secondo posto nel mondo: prima di lei solo Bogotà...<br />
Un primato della vergogna, che influisce sulla qualità della vita dei cittadini romani che ben sanno la difficoltà della situazione.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Ou9LNjZzJmQ/XG1JCe40rpI/AAAAAAABh4U/ahgiC_RanAsNRWiJKYak9KYzS2RPN1TBwCLcBGAs/s1600/trafficoroma-2-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="563" data-original-width="1000" height="180" src="https://2.bp.blogspot.com/-Ou9LNjZzJmQ/XG1JCe40rpI/AAAAAAABh4U/ahgiC_RanAsNRWiJKYak9KYzS2RPN1TBwCLcBGAs/s320/trafficoroma-2-3.jpg" width="320" /></a></div>
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Ce lo ha detto non più tardi di ieri una ricerca: per traffico, <b>solo Bogotá supera Roma</b>. La ricerca ha confermato una sensazione netta e diffusa, i romani sanno bene quanto tempo trascorrono in mezzo al traffico della capitale. Spesso non sono solo spettatori, ma parte attiva di questo risultato. E i dati emersi dal <b>Global Traffic Scorecard</b>, la ricerca condotta dalla società Inrix, hanno messo il bollo su questo poco onorevole secondo posto.<br />
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Se nel 2018 Roma è stata la seconda città al mondo per numero di <b>ore passate al volante, con 254</b> ore all’anno per ogni guidatore, una ragione ci sarà. Certo, conta l'incapacità del governo della capitale di mettere a punto un piano per il traffico; conteranno i limiti del servizio pubblico, che incoraggiano l'uso delle auto private, ma è anche vero che i romani spesso ce la mettono tutta per rendere più difficili le cose.<br />
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<b>A Roma si posteggia dove e come pare</b>, la casista è infinita. Nei giorni scorsi un lettore ci aveva segnalato un grosso Suv parcheggiato nel verde di un'ampia aiuola del Villaggio Olimpico, dopo essere salito sul marciapiede. Oggi, un'altra grossa auto nella foto che ci ha inviato un lettore. In questo caso, siamo in via Rubra, all'altezza del civico 46. Ecco come il titolare del Suv ha pensato di lasciare parcheggiata la sua auto. Così per ore - dice il lettore - fino a quando il proprietario del Suv, individuato e richiamato dal cittadino, a malincuore, e recriminando sul richiamo del cittadino, ha finalmente spostato l'auto. Tirando le somme, <b>c'è la possibilità che nel 2019 Roma superi Bogotá</b>...<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-2WwU2iIkQgw/XG1JwQpBtRI/AAAAAAABh4c/y20NrSTIEb8BQE8ebEpC8IDE_sKMqc3sACLcBGAs/s1600/00051E42-macchine%2B%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="700" height="187" src="https://3.bp.blogspot.com/-2WwU2iIkQgw/XG1JwQpBtRI/AAAAAAABh4c/y20NrSTIEb8BQE8ebEpC8IDE_sKMqc3sACLcBGAs/s320/00051E42-macchine%2B%25281%2529.jpg" width="320" /></a></div>
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-69485857626664420792019-02-20T02:34:00.000-08:002019-02-20T02:34:13.286-08:00Mafia nigeriana: una costellazione di “culti”, affiliazioni tribali e riti sanguinari...<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-nq-I252tOhE/XG0saqu5c4I/AAAAAAABh4M/JTS5I6aFwlIGl2GKbFlBJB_YE9raSk_lgCLcBGAs/s1600/mafia-nigeriana-min.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="525" data-original-width="700" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-nq-I252tOhE/XG0saqu5c4I/AAAAAAABh4M/JTS5I6aFwlIGl2GKbFlBJB_YE9raSk_lgCLcBGAs/s320/mafia-nigeriana-min.jpg" width="320" /></a></div>
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<b>Spaccio di eroina e marijuana nelle piazze, racket della prostituzione, estorsioni, ma anche immigrazione clandestina e traffico di organi</b>: la mafia nigeriana, meglio dire le mafie legate al paese africano, stanno via via occupando le città italiane, da nord a sud, un’infiltrazione divenuta la prima emergenza della Direzione investigativa antimafia che la considera la minaccia criminale straniera più pericolosa del momento. Un dato per tutti: il numero dei detenuti nigeriani è raddoppiato dal 2007 al 2018 (da 679 a 1.467).<br />
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Un’inchiesta di Repubblica firmata da Fabio Tonacci ne traccia un profilo inquietante, a cominciare dai <b>riti di iniziazione</b> e reclutamento ispirate da voodoo e cerimonie tribali: non un blocco unico, ma una costellazione di Cult, di culti che originano dalle confraternite universitarie nei campus nigeriani degli anni ’50. Oggi quei culti – fieramente avversari, si affrontano a colpi di machete – contano un numero indecifrato di appartenenti comunque dell’ordine di diverse migliaia: <b>Black Axe, Eiye, Maphite, Vikings, ognuno con il suo cappellino di riconoscimento</b>. La cifra sociologica per descriverli è un misto di violenza nei modi più spicci e feroci della modernità unita a modelli ancestrali di affiliazione e fedeltà incondizionata al gruppo.<br />
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“<b>La Supreme Eiye Confraternity </b>rimane comunque la più numerosa. Lo scorso dicembre a Torino sono stati arrestati 15 cultisti Eiye per associazione mafiosa, tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione, droga; a novembre altri 27 nigeriani della cellula Calypso Nest, legata alla Eiye, sono finiti in carcere a Cagliari; a luglio 35 arresti tra Padova, Treviso, Venezia e Verona; a giugno 43 arresti ( non solo nigeriani) tra Trento, Verona, Ferrara e Vicenza. E ancora: 4 Viking arrestati a Ferrara a ottobre dopo il tentato omicidio di un rivale degli Eiye per il controllo di una piazza di spaccio; 19 nigeriani fermati a Catania per mafia, rapina, e violenza sessuale di gruppo su due donne nel Centro migranti di Bari”, scrive Tonacci.<br />
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<b>Sopraffazione e brutalità </b>sono esercitate soprattutto nei confronti dei connazionali che non esitano a ricattare minacciando i parenti in patria garantendosi quell’omertà che ne protegge gli interessi criminali. Ma è impressionante, nella ricostruzione di Tonacci, l’efferatezza dei riti di affiliazione cui sono costretti gli iniziati.<br />
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“E ora leggete il racconto del<b> Rituale, la cerimonia di affiliazione</b> degli Eiye che si svolge in lerci scantinati, anche in Italia. Il candidato viene spogliato e buttato a terra, viene preso a calci e pugni dai confratelli sotto lo sguardo del santone, gli viene spalmato del peperoncino sulla testa e sulla faccia. Poi gli tagliano la pelle con un rasoio, mescolano il suo sangue e le sue lacrime, lo eleggono a “uno di loro”...<br />
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(blitz quotidiano)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-44574416322584053422019-02-20T02:23:00.002-08:002019-02-20T02:23:40.059-08:00Save the Children. Sono 420 milioni i bambini che vivono in zone di guerra. Nel 2017: 10mila uccisi, 100mila morti di neonati causate dalle guerre...<br />
<i>L'ong lancia il rapporto "Stop alla guerra sui bambini": nel 2017 oltre 10 mila uccisi o mutilati, 100 mila neonati l'anno muoiono per fame o malattie. Petizione contro le bombe italiane in Yemen.</i><br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-6VVOEfvOS00/XG0ptLgW6hI/AAAAAAABh4E/Hr_oQYZNNkYuWjlKqil1gmp36SBWT7z_ACLcBGAs/s1600/Schermata%2B2019-02-20%2Balle%2B10.35.04.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="311" data-original-width="550" height="180" src="https://2.bp.blogspot.com/-6VVOEfvOS00/XG0ptLgW6hI/AAAAAAABh4E/Hr_oQYZNNkYuWjlKqil1gmp36SBWT7z_ACLcBGAs/s320/Schermata%2B2019-02-20%2Balle%2B10.35.04.png" width="320" /></a></div>
<i><br /></i>
<b>Sono stati oltre 10 mila i bambini uccisi</b> o mutilati nel 2017 dai bombardamenti nelle aree di guerra. E 100 mila i neonati che muoiono ogni anno per cause dirette e indirette delle guerre, come malattie e malnutrizione. Sono solo alcuni dei dati presentati da Save the Children nel suo nuovo rapporto Stop alla guerra sui bambini che denuncia, tra l'altro, l'utilizzo da parte della Coalizione a guida saudita in Yemen per colpire obiettivi civili di bombe prodotte anche in Italia.<br />
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=er-vEbQEPcQ" target="_blank"><span style="color: red;">Video: Stop the War</span></a><br />
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<b>Nel mondo dunque sono 420 milioni - uno su cinque - i bambini che vivono in zone di conflitto, oltre 30 milioni in più del 2016 e il doppio dalla fine della Guerra Fredda. E 4,5 milioni hanno rischiato di morire per fame nei dieci Paesi coinvolti nelle guerre più sanguinose: Afghanistan, Yemen, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Repubblica democratica del Congo, Siria, Iraq, Mali, Nigeria e Somalia. </b><br />
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In termini assoluti l'Asia è il luogo dove vivono più bambini in aree di conflitto, circa 195 milioni. In percentuale, invece, il primato spetta al Medio Oriente con il 40 per cento dei bambini che vivono in zone di guerra, pari a 35 milioni.<br />
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<b>Solo in Yemen, 85mila bambini</b> sotto i cinque anni sono morti per fame o per malattie gravi dall'inizio del conflitto, tre anni fa.«È sconvolgente - spiegato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children - che nel XXI secolo arretriamo su principi e standard morali così semplici: proteggere i bambini e i civili dovrebbe essere un imperativo, eppure ogni giorno i bambini vengono attaccati, perché i gruppi armati e le forze militari violano le leggi e i trattati internazionali». Innumerevoli le violazioni dei diritti dei piccoli che hanno avuto la sfortuna di nascere in zone di guerra.<br />
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E il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha identificato sei gravissime categorie che vanno dall'uccisione e mutilazioni al reclutamento dei bambini soldato, soprattutto in Paesi come la Repubblica Centrafricana alla Repubblica democratica del Congo, dalla violenza sessuale ai rapimenti, agli attacchi a scuole e ospedali fino alla negazione dell'accesso agli aiuti umanitari.<br />
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Secondo l'analisi basata sui rapporti delle Nazioni Unite, <b>il numero di violazioni dei diritti dei minori nel 2017 è stato di 25mila</b>, il numero più alto mai registrato prima...<br />
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(Human Rights)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-234642173757384572019-02-19T10:18:00.002-08:002019-02-19T10:20:09.389-08:00Anziani maltrattati, sindaco di San Benedetto: "Giorno più triste e doloroso"...<br />
Anziani maltrattati, sindaco di San Benedetto: "Giorno più triste e doloroso"<br />
Il commento del primo cittadino di San Benedetto Val di Sambro dopo il sequestro e la chiusura della casa di cura 'Il Fornello'“<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-mmpejbUzNvc/XGxG6QqWF3I/AAAAAAABh38/rPhrcxKEXY8xoB_KnxjXSfE7JYy7krC0QCLcBGAs/s1600/maltrattamenti-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="338" data-original-width="600" height="180" src="https://1.bp.blogspot.com/-mmpejbUzNvc/XGxG6QqWF3I/AAAAAAABh38/rPhrcxKEXY8xoB_KnxjXSfE7JYy7krC0QCLcBGAs/s320/maltrattamenti-3.jpg" width="320" /></a></div>
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di<i><span style="color: blue;"> <a href="http://www.bolognatoday.it/author/profile/antonella-scarcella/2844922774564/" target="_blank"><span style="color: blue;">Antonella Scarcella</span></a></span></i><br />
Una comunità sconvolta e incredula, innanzitutto vicina agli ospiti della casa famiglia che hanno subito maltrattamenti e violenze da parte del personale, ora agli arresti. Così Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val di Sambro, descrive la sua cittadina scossa dall'indagine che ha portato al sequestro della casa di riposo 'Il Fornello".<br />
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<b>Anziani maltrattati: parla il Sindaco Santoni</b><br />
"Ieri sera si è consumata la giornata più triste e dolorosa della mia esperienza amministrativa che ha portato alla chiusura di una comunità alloggio situata nel nostro territorio. Le ipotesi di reato sono pesanti: maltrattamenti e abusi. I sospetti iniziali sono stati confermati dalle intercettazioni ambientali che i Carabinieri di San Benedetto Val di Sambro e del Nucleo Operativo Radiomobile di Vergato avevano installato all’interno della struttura. Il trasferimento degli ospiti, a cui ho partecipato personalmente assieme a tutti i soggetti coinvolti, è terminato nella tarda serata di ieri.<br />
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<b>Anziani maltrattati: dentro la casa degli orrori</b><br />
Niente in apparenza faceva immaginare che la struttura potesse nascondere una tale situazione - continua il sindaco-, ringrazio i Carabinieri della Compagnia di Vergato e della Stazione di San Benedetto Val di Sambro che con il loro impegno e i loro controlli accurati, hanno portato a termine questa operazione.<br />
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<a href="http://www.bolognatoday.it/cronaca/anziani-maltrattati-casa-famiglia-bologna-video.html" target="_blank"><span style="color: red;">Anziani maltrattati, le immagini shock - VIDEO“</span></a><br />
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Non solo io, ma tutta la comunità è sconvolta e vicina agli ospiti e alle loro famiglie, ospiti che sono stati immediatamente visitati e trasferiti in altre strutture del territorio che, in un’ottica di solidarietà, si sono immediatamente rese disponibili con posti letto ed assistenza . Operazione - conclude - terminata in tarda serata e resa possibile anche dall’impegno profuso dall’intero sistema dei servizi sociali e sanitari territoriali, che ringrazio"...<br />
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<br />Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-20175223470702722382019-02-19T10:06:00.001-08:002019-02-19T10:06:35.491-08:00Non li chiamate più cinque stelle, ma Movimento 30 denari...<br />
Erano belli i tempi in cui si prometteva l'impossibile a colpi di vaffanculo dalle piazze d'Italia. Ora invece ci si svende per un paio di poltrone.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-wmPYdy58Lk0/XGxFA998riI/AAAAAAABh30/SkkHhYS1AQozkIvQ01IKtQK9t7A69oPIwCLcBGAs/s1600/00051E3B-il-v-day.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="699" height="187" src="https://2.bp.blogspot.com/-wmPYdy58Lk0/XGxFA998riI/AAAAAAABh30/SkkHhYS1AQozkIvQ01IKtQK9t7A69oPIwCLcBGAs/s320/00051E3B-il-v-day.jpg" width="320" /></a></div>
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Se ne stanno accorgendo tutti, forse anche i grillini più accaniti e incalliti: <b>la poltrona piace a tutti</b>, e le promesse elettorali sono fumo negli occhi. In Italia, nel mondo, ha sempre funzionato così. E chi ha creduto che con i cinque stelle potesse andare direttamente, deve bruscamente svegliarsi.<br />
<b>Ad oggi, l'unica promessa mantenuta dai grillini è stata il reddito di cittadinanza</b>. Beninteso, non che il reddito stia funzionando o funzionerà: questo lo potrà dire la storia, ma possiamo con un ragionevole margine di errore affermare che si tratterà dell'ennesimo buco nell'acqua. O, quantomento, sicuramente non 'abolirà la povertà'.<br />
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Per quanto riguarda il resto delle promesse a cinque stelle, quella dell'immunità del caso Diciotti è l'ultima di una lunga serie.<b> E la scusa "ha deciso il popolo"</b> serve a poco: innanzitutto perché avete deciso su una piattaforma di cui la Casaleggio Associati ha il solo e unico diritto di accesso e controllo. <b>Un po' troppo pretendere che tutta Italia si fidi della vostra democrazia diretta</b>, quando tra l'altro il voto risulta incredibilmente spaccato. Solo la metà ha infatti votato No per dire <b>Sì; l'altra ha cliccato sul Sì per dire No</b>, cercando di ricordarsi i tempi antichi, quando c'era ancora Berlusconi e Grillo dalle piazze demoliva l'establishment a colpi di vaffanculo.<br />
<b>Era il tempo delle promesse: dello stop alla Tav e alla Tap, dell'abolizione dell'immunità parlamentare, dei 30 miliardi che come per magia dovevano comparire dopo il primo consiglio dei ministri</b>. Ecco, altro che 30 miliardi, o cinque stelle: meglio parlare di 30 denari, con tanto di bacio di Giuda...<br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-81574740765614927062019-02-19T08:21:00.001-08:002019-02-19T08:21:19.987-08:00“Mia madre mi teneva ferma mentre il mio patrigno mi violentava”, 17enne stuprata e drogata a Genova...<br />
La donna somministrava anche anticoncezionali alle altre figlie per "dieta". Dalla testimonianza della ragazza è emerso infatti che l’uomo fosse solito girare nudo per casa e molestare le minorenni.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-PapMPutNux8/XGwrsqqp1pI/AAAAAAABh3s/NXvJgyaJhv8GRWL8Lk8F3-xl4N6DDrDVgCLcBGAs/s1600/genova-17enne-stuprata-drogata.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="368" data-original-width="660" height="178" src="https://2.bp.blogspot.com/-PapMPutNux8/XGwrsqqp1pI/AAAAAAABh3s/NXvJgyaJhv8GRWL8Lk8F3-xl4N6DDrDVgCLcBGAs/s320/genova-17enne-stuprata-drogata.jpg" width="320" /></a></div>
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“Lei era accanto a me, <b>mi teneva ferma</b>. Mi diceva che sarebbe stato per una volta sola.<b> Lui mi violentava senza fermarsi</b>”. Una ragazza di 17 anni di Genova ha trovato il coraggio di denunciare a distanza di tempo la violenza subita dal patrigno con la complicità della madre.<br />
<br />
<b>La vittima sarebbe stata drogata da sua madre</b> il giorno della sua festa di compleanno per poi essere violentata dal patrigno. La vicenda risale al 4 dicembre scorso, ma la ragazza ha raccontato quanto successo quella sera solo recentemente.<br />
<br />
I due, 39 e 38 anni, l’avrebbero fatta bere e le avrebbero somministrato benzodiazepine, sostanza psicoattiva che è stata denominata droga dello stupro. Questo è quanto riporta<b> Il Secolo XIX </b>che ha approfondito la vicenda.<br />
<br />
<b>La coppia è stata arrestata</b> dalla squadra mobile di Genova ed è accusata di violenza sessuale di gruppo. La ragazza e gli altri figli della donna sono stati trasferiti in una struttura protetta.<br />
<br />
Sul cellulare della ragazza sono stati trovati i messaggi della madre inviati dopo lo stupro. “Mi merito assolutamente di andare in galera per quello che ho fatto. Però le tue sorelle che colpa hanno?”, avrebbe scritto la donna alla figlia.<br />
<br />
“<b>Se ci denunci si saranno conseguenze</b>, lui rischia di perdere il permesso di soggiorno”, in un altro messaggio.<br />
<br />
<b>La ragazza ha trovato il coraggio di raccontare</b> la violenza subita a due persone di cui si fidava, la moglie del pastore protestante della chiesa che frequentava e l’agente di polizia penitenziaria che vive nel palazzo.<br />
<br />
Dopo la denuncia la madre avrebbe anche scritto alla figlia: “Ti avevo detto di farlo una volta sola con lui che poi ti avrebbe lasciato stare”.<br />
<br />
Anche il patrigno avrebbe inviato dei messaggi alla ragazza dopo lo stupro: “Ti voglio rivedere, pensa a quel momento in cui ti stavo abbracciando tutto il corpo”.<br />
<br />
Un’altro fatto drammatico legato alla vicenda è <b>la somministrazione di anticoncezionali della madre alle figlie</b> “per dieta”. “Ci diceva che facevano dimagrire”, hanno raccontato le minorenni.<br />
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L’uomo infatti era solito girare nudo per casa e molestarle. La madre per prevenire gravidanze indesiderate avrebbe somministrato a tutte le figlie anticoncezionali senza consultare il medico.<br />
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(The Post Internazionale)Anonymousnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-20570770365892389192019-02-19T07:54:00.002-08:002019-02-19T07:54:29.758-08:00Cantano "Bella ciao" al comizio di Salvini: il video della Resistenza democratica...<br />
Il canto della Resistenza è troppo per uno che si accompagna con i fascisti. E il leghista xenofobo l'ha presa male.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-U1Aw6XN37Ig/XGwl2o0Y7MI/AAAAAAABh3k/FgDgKFhGHsIrECjs6nzwUXhB-nXSw1J0wCLcBGAs/s1600/00051E2B-salvini-a-sassari.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="699" height="187" src="https://1.bp.blogspot.com/-U1Aw6XN37Ig/XGwl2o0Y7MI/AAAAAAABh3k/FgDgKFhGHsIrECjs6nzwUXhB-nXSw1J0wCLcBGAs/s320/00051E2B-salvini-a-sassari.jpg" width="320" /></a></div>
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Lui l’ha presa male. Anzi malissimo. Roba da mandare di traverso gli arancini e perfino Pane e Nutella.<br />
Mentre le truppe cammellate applaudono c’è l’Italia democratica che si oppone alla svolta reazionaria e a chi si accompagna con i fascisti.<br />
E così il re del selfie l’ha presa male: “<b>Chi vuole usare i fischietti si prenda dieci migranti e vadano insieme a fischiettare</b>, e' facile fare i generosi con i quattrini degli altri".<br />
Più facile è mettersi in tasca 49 milioni di euro pubblici o far eleggere leghisti poi condannati per l’uso improprio dei soldi dei contribuenti.<br />
<br />
Ma perché Salvini si è arrabbiato? Perché mentre parlava dal palco di piazza Tola, a Sassari, un centinaio di giovani l'hanno 'accompagnato' dalla sede della Prefettura - dove il leader della Lega ha incontrato una delegazione di pastori sulla vertenza del prezzo del latte - al palco del comizio, al grido di "<b>la Sardegna non si lega" e intonando "Bella ciao</b>"...<br />
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<span style="color: red;"> <a href="https://www.facebook.com/rossella.faa.5/videos/2088844454555731/" target="_blank"><span style="color: red;">Video: Bella Ciao</span></a></span><br />
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(Globalist)<br />
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Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-58548124902656390022019-02-19T05:10:00.001-08:002019-02-19T05:10:30.926-08:00"C'è una dj da violentare...", si dimette consigliere leghista...<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-bIgZhUpUUmI/XGv_vYrdk3I/AAAAAAABh3c/ITX5cy0aE8kUSf3h1NcAg3uO1vE3nOT0QCLcBGAs/s1600/masocco-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="364" data-original-width="617" height="188" src="https://4.bp.blogspot.com/-bIgZhUpUUmI/XGv_vYrdk3I/AAAAAAABh3c/ITX5cy0aE8kUSf3h1NcAg3uO1vE3nOT0QCLcBGAs/s320/masocco-2.jpg" width="320" /></a></div>
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<b>Kevin Masocco ammette le dichiarazioni sessiste a lui attribuite e si dimette dal consiglio comunale </b>come si legge su altoadige.it. "Dopo quasi una settimana di silenzio ho deciso di prendere pubblicamente posizione riguardo quanto successo", scrive in una nota. "Quella che è stata una bravata, per quanto inopportuna e condannabile, si è trasformata in un accanimento mediatico contro la mia persona", aggiunge.<br />
<br />
A diffondere l'audio in cui Masocco diceva "Vieni allo Juwel, c'è una DJ figa da violentare. Adesso ti faccio una foto porco ..." era stato il quotidiano Tageszeitung. In un primo momento il consigliere della Lega a Bolzano aveva negato: <b>"Non sono io, qualcuno ha imitato la mia voce", aveva detto</b>. "In questa vicenda - si legge nella nota - ho sbagliato due volte: la prima ad affermare cose inopportune delle quali mi vergogno e mi dispiaccio, la seconda - complice la mia giovane età e inesperienza - aver negato la paternità del file audio".<br />
<br />
"Non voglio però che quanto accaduto diventi un attacco non solamente alla mia persona, alla mia famiglia, ma anche alla Lega. Per questo motivo - conclude - ho deciso di assumermi le mie responsabilità e rassegnare, con grande dolore, le mie dimissioni da Consigliere Comunale"...<br />
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(Adnkronos)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-75996560808841271182019-02-19T04:27:00.001-08:002019-02-19T04:27:07.983-08:00Nelle Filippine crollano le vaccinazioni e il morbillo fa strage di bambini...<br />
Ministero della Salute e Unicef lanciano l'allarme: il contagio è in forte crescita.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-49NwMuYQ5bI/XGv1jL6kCVI/AAAAAAABh3U/irbrUI8CDFQHvwaRCyCTlIhwuX3W0Ij0wCLcBGAs/s1600/00051E1F-vaccinazioni-nelle-filippine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="699" height="187" src="https://2.bp.blogspot.com/-49NwMuYQ5bI/XGv1jL6kCVI/AAAAAAABh3U/irbrUI8CDFQHvwaRCyCTlIhwuX3W0Ij0wCLcBGAs/s320/00051E1F-vaccinazioni-nelle-filippine.jpg" width="320" /></a></div>
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Nelle Filippine è in corso una vera e propria “emergenza morbillo”, come l’ha definita il ministero della Salute del Paese. Nel 2019 sono già morte 60 persone, perlopiù bambini, proprio a causa di questa malattia. E l’andamento della diffusione è preoccupante: nel primo mese dell’anno i casi registrati hanno raggiunto quota 4.302, pari al 122% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il ministero della Salute, inoltre, ha diffuso dati che aiutano a capire le dimensioni del problema: tra l’inizio del 2017 e l’inizio del 2018 si è avuto un incremento da 791 e 5.120 casi di morbillo. E nel corso di tutto il 2018 si sono ammalate più di 20 mila persone (fonte: Organizzazione mondiale della sanità).<br />
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<b>Mappa del contagio</b>. È “allarme rosso”, ufficialmente dichiarato, anche in altre aree del Paese. In particolare, sono già stati registrati diversi casi nelle regioni di Central Luzon, Calabarzon, Western Visayas e Central Visayas. Una zona particolarmente colpita è stata quella del Visayas occidentale: in quella parte delle Filippine si sono già avuti almeno 104 casi e tre persone sono morte. E nel Mindanao si sono contate altre 60 persone ammalate.<br />
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<b>La situazione nella capitale</b>. Dati preoccupati arrivano in questi giorni dalla capitale Manila. Nella megalopoli filippina, infatti, si sono già avuti 126 casi e 55 bambini con meno di un anno di età hanno perso la vita in seguito al contagio. In generale, a Manila quasi tutte le persone decedute per morbillo avevano tra i 3 mesi e i 4 anni di età.<br />
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<b>Il crollo delle vaccinazioni</b>. Tra il 2008 e il 2017 nelle Filippine la percentuale di chi si è sottoposto a vaccinazione contro il morbillo è scesa da più dell’80% a poco più del 60 per cento. E tra la popolazione locale, stando a uno studio della London School of Hygiene and Tropical Medicine, è ormai poco più del 60% degli abitanti a essere convinto dell’importanza di sottoporsi alla profilassi.<br />
<br />
<b>Le ragioni</b>. Alla base del contagio c’è la mancanza di vaccinazione da parte della popolazione locale. L’Unicef ha infatti sottolineato come appena il 55% degli abitanti ha seguito la profilassi negli ultimi tempi, mentre l’immunità si raggiunge nel momento in cui più del 95% dei residenti hanno eseguito il vaccino. In questo momento si teme per 2,6 milioni di bambini non vaccinati che non hanno neppure 5 anni d’età. La rappresentante Unicef nel Paese, Lotta Sylwander, ha dichiarato: “Stiamo assistendo il governo nazionale in una campagna di vaccinazione di emergenza. La morte infantile, causata da una malattia prevenibile dal vaccino, è inaccettabile”...<br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-49386534807637415722019-02-18T10:41:00.001-08:002019-02-18T10:41:19.376-08:00Silvia rapita in Kenya tre mesi fa: di certo ci sono soltanto i dubbi...<br />
Novanta giorni e ancora nulla di fatto sul sequestro della cooperante italiana. Ed il suo non è un caso isolato.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-QgjNOlY2reA/XGr7OeYI1zI/AAAAAAABh3E/Y7845JioeosraAzXQTvIpnllHvBSUcurACLcBGAs/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="446" data-original-width="722" height="197" src="https://1.bp.blogspot.com/-QgjNOlY2reA/XGr7OeYI1zI/AAAAAAABh3E/Y7845JioeosraAzXQTvIpnllHvBSUcurACLcBGAs/s320/1.jpg" width="320" /></a></div>
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di <a href="https://www.agi.it/authors/angelo-ferrari/" target="_blank"><i><span style="color: blue;">Angelo Ferrari</span></i></a><br />
Novanta giorni dal sequestro. Il 20 novembre 2018 Silvia Romano è stata rapita in Kenya nel villaggio di Chakama, a 80 chilometri da Malindi. Giorni in cui si sono alternate speranze, delusioni, silenzi e proclami che celavano una qualche certezza. Sembrava configurarsi come un rapimento lampo per la natura della banda composta da criminali comuni, almeno così la pensavano le autorità di polizia del Kenya. E invece si sta rivelando qualcosa di più. La polizia ha parlato l’ultima volta il 21 gennaio, spiegando di essere certa che Silvia fosse ancora in Kenya, dunque sarebbe ancora nascosta nella boscaglia del Tana River con la complicità della popolazione locale.<br />
<br />
<b>Domande senza risposta</b><br />
Dopo 90 giorni tre sono le domande che inquietano: in Kenya si sta indagando? I criminali che l’hanno rapita hanno chiesto un riscatto? In Kenya si sta trattando per la liberazione della cooperante italiana? Le risposte possono essere date solo dalla polizia del Kenya e dalle autorità italiane. Entrambe, però, tacciono.<br />
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Ma ancora. I rumors di Nairobi, sempre più chiassosi, raccontano di inquirenti che non sanno bene cosa fare e dove cercare. È vero, sono solo rumors, ma quando diventano insistenti e ripetuti spesso si avvicinano alla realtà. Ci auguriamo di no.<br />
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<b>Il ruolo dei clan</b><br />
L’area dove Silvia sarebbe stata nascosta, 40 mila chilometri quadrati della valle del fiume Tana, è abitata da pastori e contadini, la polizia ha contato sulla collaborazione dei clan familiari che, evidentemente, hanno deciso di non rompere il silenzio, di non fornire informazioni che, con molta probabilità, sono in loro possesso. Clan familiari che, di fatto, governano quell’area e dove la polizia è vista come ostile. Rompere l’omertà che circonda i clan sarebbe distruttivo per i clan stessi.<br />
<br />
<b>L’impegno della polizia</b><br />
Sempre il 21 gennaio scorso il comandante della polizia della regione costiera, Marcus Ochola, aveva anche evidenziato elementi di problematicità e criticità nelle ricerche. In primo luogo le condizioni climatiche e la morfologia dell’area del Tana River che non avrebbero favorito le ricerche. Non ci si può non chiedere cosa stia facendo la polizia e se stia facendo qualcosa di realmente concreto per la liberazione di Silvia Romano.<br />
<br />
Si sa che le ricerche continuano e che nel centro operativo di Garsen (città sulle rive del fiume Tana) sono presenti anche i carabinieri del Ros e i servizi segreti italiani. Questo è un fatto positivo che può servire da stimolo alla polizia locale.<br />
<br />
<b>La strategia del silenzio</b><br />
Ma tutti reclamano silenzio e riserbo. Lo chiede la famiglia. Nel rispettare questa volontà non sono state organizzate manifestazioni o fiaccolate per chiedere la liberazione della cooperante italiana. È stato rispettato, e giustamente, il sentimento di dolore della famiglia.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Siz5-nkkd0U/XGr7kbFuFoI/AAAAAAABh3M/HXJc6qf7HyI_Kq7J2ii6Nnpem5Cvto4JACLcBGAs/s1600/144644170-6a97586c-374c-40ee-8dcb-28a797d8562f.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="240" data-original-width="540" height="142" src="https://3.bp.blogspot.com/-Siz5-nkkd0U/XGr7kbFuFoI/AAAAAAABh3M/HXJc6qf7HyI_Kq7J2ii6Nnpem5Cvto4JACLcBGAs/s320/144644170-6a97586c-374c-40ee-8dcb-28a797d8562f.jpg" width="320" /></a></div>
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Silenzio e riserbo raccomandati anche dal nostro ministero degli Esteri. Silenzio visto come strategia. Ma sarà la strategia giusta? O il rischio è quello di confinare nell’oblio una ragazza che è andata in Kenya con il sogno di essere utile a una popolazione che ha poco o nulla? Silvia Romano non può essere stata inghiottita dalla boscaglia del Tana River. Pensiamo che qualche risposta le autorità keniane e italiane la debbano dare.<br />
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<b>Non solo Silvia</b><br />
Come di Silvia, non si sa nulla del missionario Luigi Maccalli rapito in Niger il 17 settembre 2018, quattro mesi fa. Non si conosce, nemmeno, la sorte di Luca Tacchetto e della sua amica canadese Edith Blais, scomparsi in Burkina Faso. Di loro non si sa più nulla dal 16 dicembre 2018, due mesi fa, non si sa nemmeno se siano stati rapiti. Fino ad ora nessuno ne ha rivendicato il sequestro.<br />
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<b>Sui nostri connazionali rapiti in Africa è calato il silenzio, ma non vorremmo che si trasformasse in oblio</b>...<br />
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(AGI)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-43454193309948673712019-02-18T10:25:00.000-08:002019-02-18T10:25:02.649-08:00La ragazza svedese che impedì la deportazione di un afghano condannata a 286 euro di multa...<br />
Elin Ersson era a bodo dell'aereo in partenza da Goteborg nel quale c'era il migrante. Per protesta si è rifiutata di prendere posto impedendo il decollo.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-BmENHvNaDts/XGr3_E_dC_I/AAAAAAABh20/GzaeJFb0Yw8a5DL-bT8yxlq6RAn5MB_7ACLcBGAs/s1600/00051E10-elin-ersson.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="700" height="187" src="https://3.bp.blogspot.com/-BmENHvNaDts/XGr3_E_dC_I/AAAAAAABh20/GzaeJFb0Yw8a5DL-bT8yxlq6RAn5MB_7ACLcBGAs/s320/00051E10-elin-ersson.jpg" width="320" /></a></div>
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La ragazza svedese che è riuscita nel luglio 2018 da un aereo a fermare la deportazione di un immigrato afghano deve pagare 3.000 corone (286 euro) per aver violato le regole del trasporto aereo.<br />
La sentenza è del tribunale di Göteborg.<br />
Elin Ersson, 21 anni, aveva trasmesso la sua protesta in diretta su Facebook.<br />
Mentre era a b bordo dell’aereo pronto a partire dall'aeroporto di Goteborg, la ragazza ha raccontato che nel velivolo c’era anche un afgano che doveva essere deportato. Quindi Elin ha rifiutato di prendere posto: in un gesto simbolico, seguito anche da altri passeggeri.<br />
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La vicenda è stata risolta con lo sbarco della Ersson e anche del migrante afgano. Ma poi è stato aperto un procedimento giudiziario contro la ragazza, per la quale l'Ufficio del Procuratore ha chiesto una condanna a due settimane di carcere. La corte, tuttavia, ha ritenuto sufficiente la multa.<br />
L'avvocato di Ersson, Tomas Fridh, ha annunciato che appellerà la sentenza, sostenendo che il suo cliente ha agito per motivi morali e che l'Afghanistan non è un luogo sicuro per i rimpatri. Il cittadino afgano è comunque stato deportato nel suo paese di origine...<br />
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=DHz4ZGgO53U" target="_blank"><span style="color: red;">Video: Elin Ersson Deportation from Gothenburg to Afghanistan</span></a>Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-58887723700295721432019-02-18T09:28:00.002-08:002019-02-18T09:29:29.754-08:00Il sindaco cerca (e trova) la spazzina volontaria: "È una giapponese. Ci ha dato una lezione di senso civico"...<br />
Il sindaco di Pesaro aveva scritto un post in cui diceva di voler premiare la donna che ogni mattina spazzava nella piazza di fronte alla Questura.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-HtsGelzXiQE/XGrrNhOsF-I/AAAAAAABh2s/de9CPTPizZ8wgAhtdyj65imPIskfMjh7gCLcBGAs/s1600/Schermata-2019-02-17-alle-14.53.06-770x369.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="369" data-original-width="770" height="153" src="https://3.bp.blogspot.com/-HtsGelzXiQE/XGrrNhOsF-I/AAAAAAABh2s/de9CPTPizZ8wgAhtdyj65imPIskfMjh7gCLcBGAs/s320/Schermata-2019-02-17-alle-14.53.06-770x369.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<b>È una giapponese di 40 anni, da 20 residente a Pesaro</b>, la donna immortalata mentre con scopa a paletta pulisce da cicche e cartacce le strade della città marchigiana. Lo rende noto il sindaco Matteo Ricci su Facebook. "L'abbiamo trovata! Si chiama Natsuko Takase la donna che ci ha dato questa bella lezione di senso civico. La stiamo rintracciando per premiarla con un piccolo riconoscimento - annuncia -. Spero che questa bella storia abbia fatto riflettere coloro che continuano a sporcare le città. Ognuno ha il diritto di vivere in una città pulita, ma anche il dovere di non sporcare ed essere rispettoso del bene comune".<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-LdEIUklZ-ZY/XGrqeJye6gI/AAAAAAABh2c/59wF7nYBrUIpBLEJe_6koBwte1ni2pBCACLcBGAs/s1600/52657023_1579388065497148_2684715045195087872_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="514" data-original-width="403" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-LdEIUklZ-ZY/XGrqeJye6gI/AAAAAAABh2c/59wF7nYBrUIpBLEJe_6koBwte1ni2pBCACLcBGAs/s320/52657023_1579388065497148_2684715045195087872_n.jpg" width="250" /></a></div>
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Era stato lo stesso Ricci a divulgare ieri le immagini della donna, che hanno fatto il giro del web. "Conoscete questa donna? Non so se sia italiana o straniera, ma aiutatemi a rintracciarla. Vorrei premiarla come Comune di Pesaro per il suo senso civico. Di certo sta dando una lezione a tutti noi", aveva scritto, postando una foto della donna, da lontano. Dopo un solo giorno di ricerche, sono riusciti a trovarla.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-xiglPWrY_cI/XGrqyoFdyEI/AAAAAAABh2k/zGoNRfw6CZ4ZLX8tWyv9oCQWJXhiz1v6QCLcBGAs/s1600/52445482_1578054695630485_1230421256000503808_n%2B%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="526" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-xiglPWrY_cI/XGrqyoFdyEI/AAAAAAABh2k/zGoNRfw6CZ4ZLX8tWyv9oCQWJXhiz1v6QCLcBGAs/s320/52445482_1578054695630485_1230421256000503808_n%2B%25281%2529.jpg" width="320" /></a></div>
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(HuffPost)Anonymousnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-76035222186006885122019-02-18T09:07:00.004-08:002019-02-18T09:08:47.656-08:00Salvini in Sardegna, un ragazzino finge di volersi fare un selfie e grida: "Più accoglienza e più 49 milioni"...<br />
Ecco come si fa un selfie con Salvini. Più Accoglienza più 49 milioni. La Sardegna che resiste. L'Italia che non odia. Grazie.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-j6H5Pt--QvA/XGrlbdFRRmI/AAAAAAABh2M/ZoUz0bNjRQIEGJNOosPKVYPJlpC0kFtIgCLcBGAs/s1600/00051E0B-selfie-con-salvini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="699" height="187" src="https://3.bp.blogspot.com/-j6H5Pt--QvA/XGrlbdFRRmI/AAAAAAABh2M/ZoUz0bNjRQIEGJNOosPKVYPJlpC0kFtIgCLcBGAs/s320/00051E0B-selfie-con-salvini.jpg" width="320" /></a></div>
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Una forma di resistenza civile, ossia andare dal ministro della Nutella, un produttore seriale di selfie, per chiedere l'ennesimo selfie.<br />
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Ma non per prostrarsi al sedicente capitano, ma per ricordargli che l'accoglienza è un valore mentre lui, che parla di 'mangiatoia', ha molti camerati di partito condannati per uso improprio dei soldi pubblici.<br />
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Oltre ai famosi 49 milioni di euro scomparsi.<br />
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<span style="color: red;"> <a href="https://www.youtube.com/watch?v=PX78J6vy41w" target="_blank"><span style="color: red;">Video selfie: "Più accoglienza, più 49 milioni"</span></a></span><br />
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(Globalist)<br />
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<br />Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-23032488502839859662019-02-18T05:47:00.001-08:002019-02-18T05:47:20.971-08:00Lo psichiatra che cura i migranti a Moria: “Allucinazioni, autolesionismo, suicidi. Un trauma collettivo si consuma alle porte di casa nostra”...<br />
Parla Alessandro Barberio, dell'equipe di Medici Senza Frontiere: “Spesso sono le persone che li accompagnano a raccontarci la loro storia, perché i pazienti hanno difficoltà a parlare"<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-hdi2qnIY2aY/XGq13-c5tAI/AAAAAAABh2E/KadVrj7kGIceePFq5GJkWUYlFiXdlccrgCLcBGAs/s1600/000_1AQ6HO%2B%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://4.bp.blogspot.com/-hdi2qnIY2aY/XGq13-c5tAI/AAAAAAABh2E/KadVrj7kGIceePFq5GJkWUYlFiXdlccrgCLcBGAs/s320/000_1AQ6HO%2B%25282%2529.jpg" width="320" /></a></div>
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<b>Moria è il più grande campo d’identificazione ed espulsione in Grecia</b>, allestito sull’isola di Lesbo nel 2015 per identificare i richiedenti asilo e i migranti in arrivo dalle coste turche a quelle greche dall’Asia, dall’Africa e dal Medio Oriente. Per ridurre il flusso di persone, circa 861.000 arrivate via mare e via terra secondo l’Unhcr nel 2015, l’Unione europea ha stipulato nel 2016 un accordo con la Turchia, che prevedeva che in questi hotspot, a Lesbo e nelle altre tre isole greche di Samos, Kos e Kios, le persone fossero registrate e sottoposte a interviste per valutare il grado di vulnerabilità e l’idoneità alla protezione internazionale.<br />
<br />
Quelli considerati non idonei dovevano essere rispediti in Turchia, la quale però non accetta migranti rimpatriati provenienti dalla terra ferma. La conseguenza è che le persone, prima di essere sottoposte alla commissione d’asilo, che può avvenire anche anni dopo l’arrivo a Lesbo, rimangono bloccate sull’isola, diventata così una prigione a cielo aperto. Il campo di Moria non è più solo un campo di transito, ma un accampamento dove i richiedenti asilo stanziano per anni in condizione igieniche, sanitarie e sociali decadenti.<br />
<br />
<b>C’è un bagno ogni 70 persone e non tutti riescono a procurarsi il cibo</b> se non si svegliano all’alba per mettersi in fila. Gli ospiti vivono in cattività, alcuni subiscono e perpetrano violenze, o tentano il suicidio, perdono lentamente il loro senso di umanità, già messo alla prova nei paesi da cui sono fuggiti, principalmente Afghanistan, Siria e Iraq.<br />
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<b>Alessandro Barberio</b> è uno psichiatra dell’equipe del dipartimento di salute mentale di Trieste e ha testimoniato tutto questo a partire da gennaio del 2018, quando è arrivato per la prima volta a Lesbo per far parte dell’equipe di Medici Senza Frontiere (MSF).<br />
<br />
Lavora con altri medici, psicologi e assistenti sociali nella clinica di Mitilene per dare sostegno psicologico agli ospiti di Moria, che oggi sono circa 7.000 in una struttura che può contenerne 3.100 e che a settembre scorso era arrivata a ospitarne 10.000 tra Moria e Olive Grove, l’accampamento informale che si è creato accanto ai container dell’hotspot. È tornato nel campo a gennaio dopo una pausa di un mese.<br />
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Racconta che nei suoi 15 anni di lavoro nel dipartimento di Trieste non aveva mai conosciuto una situazione simile.<br />
<br />
“<i>A Trieste avevo già curato migranti vittime di tratta o tortura, ma mai avuto a che fare con un numero così alto di persone che ogni giorno presentava gli stessi sintomi, con storie simili e stessi livelli di violenza subita. Chi arriva da paesi come il Camerun o il Congo, subisce una violenza devastante. Le persone sono perseguitate, vedono i propri cari morti davanti a loro, fratelli decapitati</i>”.<br />
<br />
“<i>Questa violenza li insegue fino a Moria, dove le condizioni del campo non li tranquillizzano, ma anzi fanno esplodere i sintomi. Alla sindrome post traumatica da stress, si aggiungono allucinazioni visive e uditive, angoscia elevata, confusione, disorganizzazione, che a volte li porta a tentare il suicidio: se per giorni non riesci a dormire perché senti o vedi continuamente allucinazioni minacciose, collegate agli episodi di violenza, sei portato a fare anche questo</i>”.<br />
<br />
Secondo le stime dell’Unhcr, gli ospiti del campo di Moria provengono anche dalla Repubblica Democratica de Congo, dalla Palestina e dall’Iran. Per Alessandro le cause dei loro disturbi così gravi non sono solo le violenze subite nei paesi di provenienza, ma anche le condizioni deteriorate del campo.<br />
<br />
“<i>I migranti arrivano a Moria già provati dall’efferatezza delle loro esperienze, ma qui le cose peggiorano. A volte è difficile avere accesso ai pasti, si dorme in tenda senza riscaldamento né servizi igienici. Due settimane fa si è incendiata una tenda a Olive Grove, dove dormivano circa 100 persone. Ho iniziato a fare dei gruppi di 20 persone per gestire lo stress perché ora, nelle tende più piccole dove si trovano, hanno paura di dormire. Per fortuna non è morto nessuno perché l’incendio è avvenuto di giorno, ma sono comunque sconvolti</i>”.<br />
<br />
“<i>Nell’ultimo periodo il campo è meno affollato perché le autorità hanno spostato molte persone, ma non hanno risolto il problema. Le liste d’attesa per ottenere la prima commissione d’asilo non si sono ridotte. Alcuni pazienti che ho visitato a ottobre avranno la prima intervista nel 2020. È quest’assenza di prospettiva unita alle condizioni precarie ad aggravare il disturbo dei pazienti</i>”.<br />
<br />
<br />
Dal 2016, nella clinica di Mitilene e in quelle mobili allestite davanti all’hotspot, le équipe di MSF a Lesbo hanno condotto circa 10.900 consultazioni. Ma Barberio racconta che a causa delle allucinazioni e dello stato confusionario, non è sempre facile parlare con i pazienti.<br />
<br />
“<i>Spesso sono le persone che li accompagnano a raccontarci la loro storia, perché i pazienti hanno difficoltà a parlare. Il trauma è così grave che non si può esprimere, non si può toccare. La nostra prima valutazione è basata su quello che vediamo. In caso di sintomatologia acuta cerchiamo di vedere il paziente il più possibile, anche due o tre volte a settimana, per costruire una relazione terapeutica stabile e dare farmaci utili</i>”.<br />
<br />
“<i>Nel giro di poche settimane le allucinazioni scompaiono e tutti stanno meglio, riescono almeno a vivere quotidianamente. I sintomi psicotici guariscono. Poi rimane tutto il resto: bisogni sociali, legali, lunga attesa per la prima intervista. Le persone affette da sintomi psichiatrici in Italia possono avere tanti bisogni, ma almeno hanno accesso a una serie di servizi. Qui no. Ci sono i social workers che danno una mano ma non basta, il disagio resta finché resta questa policy di contenimento. Il futuro non dipende dai medici o dalle Ong, che fanno il possibile, ma dalle possibilità che l’Europa offrirà</i>”.<br />
<br />
<b>Msf ha richiesto più volte all’Unione europea di evacuare il campo di Moria</b> e di terminare l’accordo con la Turchia, che costringe le persone a rimanere bloccate a Lesbo e nelle altre tre isole greche che fanno parte del patto e vertono in simili condizioni.<br />
<br />
<b>A ottobre del 2018, dopo aver denunciato tentativi di suicidio anche tra i minori</b>, l’Ong ha domandato che almeno i più vulnerabili potessero essere trasferiti sulla terra ferma. Questo non è avvenuto e le autorità hanno trasferito alcune persone in altri centri, ma sempre all’interno dell’isola.<br />
<br />
“<i>Evacuare è una soluzione, ma non per trasferire gli ospiti in altri campi”, dice Alessandro. “Bisogna adottare una policy diversa e condurli in luoghi dove hanno accesso a cure e servizi di base, e la possibilità di iniziare un processo d’integrazione. Il trasferimento non è una soluzione. Vuol dire solo spostare il problema, come spostare e nascondere la polvere sotto il tappeto. Anzi, il trasferimento per alcuni vuol dire anche rompere il rapporto benefico che si è creato con noi, e generare un nuovo trauma, continuare a spezzare una vita già distrutta</i>”.<br />
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“<i>Se si bloccano i migranti in Turchia o in Grecia, senza mettere in atto altri interventi di sostegno e di cura, la pressione di questo trauma collettivo diventerà sempre più forte ed esploderà</i>”.<br />
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<b>Barberio parla di un vero e proprio trauma collettivo</b> che si sta consumando alle porte di casa nostra, e che per questo coinvolge anche tutti noi.<br />
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“<i>Molti dei pazienti seguiti fino ad ora presentavano una sintomatologia simile, l’efferatezza della violenza subita che spezza vite e anime era simile, così come il gruppo di appartenenza. Queste sono le caratteristiche di un trauma collettivo. Come tutti i traumi collettivi, può avere una trasmissione generazionale ma può trasmettersi a distanza anche nella stessa generazione</i>”.<br />
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“<i>A cerchi concentrici gli effetti possono trasmettersi anche nelle nostre società europee, senza che ce ne rendiamo conto. A Lesbo possiamo controllare le nostre reazioni perché siamo vicini, ma non nel resto d’Europa. Quando si sa del problema, dopo una prima reazione di diniego, scatta una specie di meccanismo d’identificazione. Non puoi fare a meno di pensare: ‘Io potrei essere lui, patire le stesse sofferenze, siamo di nazionalità diverse, ma siamo uguali, facciamo parte dello stesso genere umano. Potrebbe succedere anche a me’. Ma preferiamo non soffermarci, perché questo ci costringerebbe a pensare che sia necessario trovare un’altra soluzione</i>”.<br />
<br />
Da quando l’accordo con la Turchia è stato stipulato, gli arrivi sulle coste greche si sono ridotti del 70 per cento circa, eppure le persone continuano ad arrivare, 50.000 solo nel 2018. Nel frattempo, secondo i dati della Commissione europea, il numero di quelle rimpatriate in Turchia è notevolmente minore: 2.224 in quasi tre anni, da marzo 2016 a dicembre del 2018.<br />
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Questo significa che la maggior parte di chi arriva resta nel limbo dell’isola, dove l’inverno, il freddo e la pioggia non fanno che peggiorare la situazione per chi dorme in tenda, tra il fango e la pioggia delle strutture fatiscenti di Olive Grove...<br />
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(The Post Internazionale)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-41493592345319949572019-02-18T05:26:00.002-08:002019-02-18T05:26:38.686-08:00Ennesimo asilo degli orrori: maestra arrestata per aver picchiati i bambini...<br />
Dopo la denuncia di due madri, confermata dalle immagini delle telecamere, la donna è finita ai domiciliari.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-J5lryAgnTLE/XGqyAF-kxZI/AAAAAAABh18/l6qSlFEvtvEDzUV9UIYNMlyGRCK8jU2ZQCLcBGAs/s1600/00051DEE-maltrattamenti-sui-bambini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="700" height="187" src="https://3.bp.blogspot.com/-J5lryAgnTLE/XGqyAF-kxZI/AAAAAAABh18/l6qSlFEvtvEDzUV9UIYNMlyGRCK8jU2ZQCLcBGAs/s320/00051DEE-maltrattamenti-sui-bambini.jpg" width="320" /></a></div>
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Una 52enne residente a Siena, direttrice di un '<b>nido domiciliare</b>' organizzato nella sua abitazione per <b>bambini fra i 6 mesi e i 3 anni</b>, è stata arrestata con l'accusa di maltrattamenti.<br />
Dopo la denuncia di due mamme e di una ex collaboratrice della donna, i carabinieri hanno ricostruito numerosi episodi di maltrattamento: da <b>strattonamenti a percosse, con piccole lesioni procurate ai bimbi, ma anche alimentazione forzata o occlusione del naso per imporre l'apertura della bocca</b>.<br />
<br />
Due giorni fa, dopo la denuncia delle due mamme, che avevano osservato grande agitazione e problemi del sonno nei propri figli, i carabinieri coordinati dal pm Silvia Benetti, sono intervenuti quando <b>la 52enne ha messo una bimba sul passeggino nel terrazzo</b>. I pianti della piccola, e le urla della donna che sembra fossero abituali, hanno richiamato l'attenzione dei passanti.<br />
Le accuse sarebbero state confermate da intercettazioni ambientali e dalle immagini di telecamere sistemate dai militari. La donna è stata prima portata nel carcere di Sollicciano a Firenze, poi, dopo la convalida del fermo da parte del gip Alessandro Buccino Grimaldi, messa agli arresti domiciliari. Durante una perquisizione è stata trovata dai militari una fascia elastica in materiale sintetico, realizzata artigianalmente, che sembra venisse usata per immobilizzare i bambini...<br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-83916546192971434872019-02-17T11:56:00.001-08:002019-02-17T11:56:42.757-08:00Famiglia adotta ragazzo senegalese: scritte razziste sui muri di casa a Melegnano...<br />
<i>Da ottobre i coniugi Pozzi hanno adottato un 22enne, arrivato in Italia cinque anni fa e promessa dell'atletica leggera. Nell'androne del palazzo la scritta: "Italiani pagate per questi negri di m..." con una freccia verso il loro appartamento</i>.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-XZW7Y3U2_YQ/XGm8DpRtyyI/AAAAAAABh1U/K2Ky7m04spwG2Q3vFMvcUk7ckLH4A64JQCLcBGAs/s1600/104754482-36754be3-284c-40e4-a71f-e02fd148fcd1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="180" src="https://1.bp.blogspot.com/-XZW7Y3U2_YQ/XGm8DpRtyyI/AAAAAAABh1U/K2Ky7m04spwG2Q3vFMvcUk7ckLH4A64JQCLcBGAs/s320/104754482-36754be3-284c-40e4-a71f-e02fd148fcd1.jpg" width="320" /></a></div>
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Una famiglia di Melegnano, in provincia di Milano, ha adottato un ragazzo senegalese. E per questo si è ritrovata sui muri del palazzo in cui abita scritte razziste e offese. Come "Italiani pagate per questi negri di m...", "Italiani=m...", con una freccia verso il loro appartamento.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-1jcx-fqFXyw/XGm8Px74RcI/AAAAAAABh1Y/9xmFiU1Qv84VmIJ1DJQTBmvdoKuoZcRUQCLcBGAs/s1600/142900872-8563b9d5-62bd-4a1f-ae31-bcae3e5ecb1f.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="335" data-original-width="558" height="192" src="https://3.bp.blogspot.com/-1jcx-fqFXyw/XGm8Px74RcI/AAAAAAABh1Y/9xmFiU1Qv84VmIJ1DJQTBmvdoKuoZcRUQCLcBGAs/s320/142900872-8563b9d5-62bd-4a1f-ae31-bcae3e5ecb1f.jpg" width="320" /></a></div>
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A denunciare la vicenda ai carabinieri - raccontata da Il Cittadino di Lodi - è la stessa famiglia Pozzi, che vive nel quartiere Borgo. Che dallo scorso ottobre hanno adottato Bakary, arrivato in Italia dal Senegal cinque anni fa: oggi ha 22 anni, è un atleta dell’Atletica leggera Melegnano e l'anno scorso e due anni fa ha vinto i campionati nazionali di atletica del Centro sportivo italiano.<br />
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I carabinieri indagano, nel frattempo arriva la solidarietà del sindaco Rodolfo Bertoli e dell'Anpi, che parlano di "gesto da condannare fermamente, che non rispecchia la comunità locale"...<br />
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(La Repubblica.it)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-70065797668270784432019-02-17T10:52:00.000-08:002019-02-17T10:53:42.644-08:00Video sui social: clochard preso a caldi e fatto cadere in terra...<br />
L'episodio è stato denunciato dal consigliere regionale della Campania, Francesco Emilio Borrelli. Si tratta di un episodio accaduto mesi fa alla periferia di Napoli.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-AU_xy0W8dEI/XGmsqaf5yUI/AAAAAAABh1M/d5zjgWPeKJYB3lWGZ7Iwa8zMccUP9fW2wCLcBGAs/s1600/014882-clochard-ottiene-risarcimento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="700" height="187" src="https://3.bp.blogspot.com/-AU_xy0W8dEI/XGmsqaf5yUI/AAAAAAABh1M/d5zjgWPeKJYB3lWGZ7Iwa8zMccUP9fW2wCLcBGAs/s320/014882-clochard-ottiene-risarcimento.jpg" width="320" /></a></div>
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Violenza stupida e odio verso i poveri: un clochard sta camminando quando all'improvviso un ragazzino lo colpisce alle spalle con un calcio e lo fa cadere a terra: è quanto si vede in un video reso noto dal consigliere regionale della Campania, Francesco Emilio Borrelli.<br />
L’episodio sarebbe avvenuto a Soccavo, quartiere della periferia di Napoli, e visto l'abbigliamento estivo indossato dal ragazzo, non sarebbe recente.<br />
"Si vergognino coloro che osano accanirsi con chi non sa e non può rispondere di egual moneta - scrive Borrelli sui social - E' sul web un video raccapricciante girato nel quartiere Soccavo, del quale si cerca di risalire all'autore e al periodo, in cui un barbone brutalmente colpito alla schiena da un ragazzino con un calcio, finisce rovinosamente per terra. Due giorni fa nella civilissima Ferrara un giovanotto ha usato la stessa tecnica con un clochard nell'indifferenza generale. E' Inquietante l'analogia con quanto accaduto recentemente a Ferrara e l'episodio di Soccavo. E' una deriva che va arginata"...<br />
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<span style="color: red;"> <a href="https://www.facebook.com/francescoemilio.borrelli/videos/2268269226782455/" target="_blank">Video pestaggio</a></span><br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-38002667159169981052019-02-17T06:54:00.001-08:002019-02-17T06:54:36.855-08:00La Lega vuole il 'sovranismo radiofonico': una canzone su tre deve essere italiana...<br />
La proposta in difesa di musica e autori italiani "dopo la vittoria di Mahmood a Sanremo favorita dalle lobby". Dimenticano che Alessandro Mahmood è italiano.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-PfAx900cFJU/XGl0_IWqa1I/AAAAAAABh1E/BZufHVir1cABK58MC6m8LsaOCPrbopp_ACLcBGAs/s1600/00051CCC-mahmood-a-che-tempo-che-fa-su-rai1-domenica-sera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="409" data-original-width="700" height="186" src="https://3.bp.blogspot.com/-PfAx900cFJU/XGl0_IWqa1I/AAAAAAABh1E/BZufHVir1cABK58MC6m8LsaOCPrbopp_ACLcBGAs/s320/00051CCC-mahmood-a-che-tempo-che-fa-su-rai1-domenica-sera.jpg" width="320" /></a></div>
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Gli indipendentisti padani diventano i difensori dell’italianità canora. Un contentino mentre vanno avanti a passi spediti per garantire al Nord più benefici a scapito dei meridionali, che per i leghisti restano sempre i vecchi ‘terroni’ da disprezzare.<br />
Archiviato il festival di Sanremo, in versione 'sovranista', con la quasi totalità dei cantanti made in Italy, la Lega chiede di modificare i palinsesti musicali delle radio nazionali. Puntare sulla nostra musica, dare spazio agli esordienti, tutelare la nostra tradizione: è questo l'obbiettivo di una proposta di legge a prima firma Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera e fino allo scorso anno direttore di Radio Padania.<br />
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"<b>La vittoria di Mahmood all'Ariston</b> (che è italiano, ndr) dimostra che grandi lobby e interessi politici hanno la meglio rispetto alla musica", dice all'AdnKronos Morelli: "Io preferisco - aggiunge - aiutare gli artisti e i produttori del nostro Paese attraverso gli strumenti che ho come parlamentare". "Mi auguro infatti che questa proposta - dice parlando del suo progetto di legge - dia inizio a un confronto ampio sulla creatività italiana e soprattutto sui nostri giovani".<br />
Nel testo, che riporta le firme anche dei deputati Maccanti, Capitanio, Cecchetti, Donina, Fogliani, Giacometti, Tombolato e Zordan, dal titolo 'disposizioni in materia di programmazione radiofonica della produzione musicale italiana', si chiede, come si legge nell'articolo 2, che "le emittenti radiofoniche, nazionali e private" debbano riservare "almeno un terzo della loro programmazione giornaliera alla produzione musicale italiana, opera di autori e di artisti italiani e incisa e prodotta in Italia, distribuita in maniera omogenea durante le 24 ore di programmazione".<br />
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Inoltre una quota "pari almeno al 10 per cento della programmazione giornaliera della produzione musicale italiana è riservata alle produzioni degli artisti emergenti". Si stabilisce, inoltre che anche che "la vigilanza sull'applicazione della presente legge è affidata all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni" e che "in aggiunta a quanto espressamente previsto dalla normativa vigente, l'Autorità, a fronte della reiterata inosservanza delle disposizioni di cui alla presente legge, può in ultima distanza disporre la sospensione dell'attività radiofonica da un minimo di otto ad un massimo di trenta giorni".<br />
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Secondo gli ultimi dati, citati da Morelli, nelle dieci emittenti radiofoniche più ascoltate in Italia la quota media di repertorio italiano è inferiore al 23%, con alcuni casi limite di emittenti (specializzate e non) in cui tale quota è uguale o inferiore al 10%. Una proposta che richiama altri esempi in Europa, come il sistema delle 'quote', già impiegato da molto tempo in Francia, dove dal 1994, con l'approvazione della 'legge Toubon' sull'uso e la promozione della lingua francese in tutti i contesti, le radio transalpine sono obbligate a trasmettere musica francese per una quota pari almeno al 40% della programmazione giornaliera.<br />
Per Morelli "la musica non è solo un passatempo ma un racconto della nostra vita, della nostra cultura, dei momenti della vita, dei luoghi e dei sentimenti", non dimenticando che "promuovere la musica italiana significa sostenere l'industria della cultura del nostro Paese e quindi le tante persone che ci lavorano". "Il punto - conclude l'ex direttore di Radio Padania - è interrogarsi su che fine fa la musica italiana per 365 giorni all'anno, quando si chiude il sipario dell'Ariston"...<br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-33823620862327521872019-02-17T06:47:00.004-08:002019-02-17T06:47:53.578-08:00Truffa M5s: il quesito sulla Diciotti scritto in modo fuorviante per salvare Salvini...<br />
Nella domanda non si parla mai di sequestro di persone (che è l'accusa) ma di 'ritardato sbarco'. Ma se fosse stato un 'ritardato sbarco' non sarebbe intervenuta la magistratura.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-dWyFBLwM3IE/XGlyTezsFzI/AAAAAAABh08/WEtqA_wwxA0s9vlLhMH_1rBdTP5Awoh5ACLcBGAs/s1600/0004FD1B-la-nave-diciotti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="700" height="187" src="https://2.bp.blogspot.com/-dWyFBLwM3IE/XGlyTezsFzI/AAAAAAABh08/WEtqA_wwxA0s9vlLhMH_1rBdTP5Awoh5ACLcBGAs/s320/0004FD1B-la-nave-diciotti.jpg" width="320" /></a></div>
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Come ben sanno i sondaggisti, quelli che si occupano di comunicazione e gli psicologi sociali, una domanda formulata in un modo piuttosto che in un altro orienta la risposta. E la Casaleggio Associati in accordo con Ponzio Di Maio cosa ha fatto?<br />
<b>Ha scelto di appiattirsi sulla linea pro-Salvini</b> voluta dai miracolati del governo che per non perdere la poltrona hanno già perso la faccia e tradito tutti i proclami fatti in questi anni su onestà e impunità dei governanti.<br />
<b>Così la domanda furbescamente recita: “Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato? - Sì, quindi si nega l'autorizzazione a procedere - No, quindi si concede l'autorizzazione a procedere"</b>.<br />
E' questa la formulazione del quesito scelta dal blog delle Stelle per chiedere agli iscritti di esprimersi sul caso della nave Diciotti. Il voto avverrà lunedì 18/2 dalle 10 alle 19.<br />
Come è evidente il <b>quesito è una truffa</b>: se si fosse trattato di un ‘<b>ritardo</b>’ nello sbarco non ci sarebbe stata alcuna azione penale, mentre qui si procede per Sequestro di persona e non per un semplice ritardo.<br />
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<b>Si procede per abuso di potere con molte aggravanti</b>.<br />
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Quindi, se i grillini non fossero stati quei trasformisti che sono avrebbero dovuto formulare la <b>domanda in maniera più diretta, chiara e onesta: il tribunale dei ministri accusa Salvini di sequestro di persona e abuso di potere per aver costretto i migranti della Diciotti a restare segregati per molti giorni sulla nave, ben oltre i termini del fermo di polizia e senza un provvedimento della magistratura.</b><br />
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Ma ovviamente <b>la domanda contiene già la risposta</b> che la Casaleggio Associati e i miracolati del governo vogliono.<br />
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<b>Il testo con la storia raccontata in modo fazioso</b><br />
"Tra il 20 e 25 agosto scorso, mentre 137 migranti si trovavano sulla Diciotti, ovviamente con assistenza sanitaria e alimentare, il ministro degli Esteri e il presidente del Consiglio Conte stavano sentendo i leader degli altri Paesi europei affinché ognuno accogliesse la propria quota di migranti. Questo accordo doveva essere raggiunto prima dello sbarco perché, altrimenti, sarebbero dovuti rimanere tutti in Italia. E questo a causa del Regolamento di Dublino, che impone che il primo Paese di approdo debba farsi carico di tutti i migranti che arrivano in Europa".<br />
"Il ministro dell'interno Salvini - continua il post -, d'accordo con il Ministro dei Trasporti Toninelli, il Vice Presidente del Consiglio Di Maio e con il Presidente Conte, negò quindi lo sbarco fino a che l’accordo non fosse stato raggiunto. Per questa vicenda il Tribunale dei Ministri di Catania ha deciso di inquisire il ministro dell’Interno perché ha considerato il ritardo dello sbarco dalla nave un sequestro di persona e ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione a procedere".<br />
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<b>Le scuse grilline</b><br />
"Non è il solito voto sull'immunità. Di quei casi si occupa l'articolo 68 della Costituzione, e su quelli il M5S è sempre stato ed è inamovibile: niente immunità, niente insindacabilità. Questo è un caso diverso: stiamo parlando dell'articolo 96 della Costituzione. E' un caso senza precedenti perche' mai in passato la magistratura ha chiesto al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell'esercizio delle sue funzioni". Lo sottolinea il blog delle stelle nel post in cui indice la votazione online sul caso Diciotti...<br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-23053594981853611672019-02-17T02:44:00.000-08:002019-02-17T02:44:03.329-08:00"Aprite i porti": Papa Francesco si fa fotografare con la spilletta anti-razzista...<br />
Don Nandino Capovilla, parroco a Marghera e impegnato sul fronte dell'accoglienza ha incontrato Bergoglio a Sacrofano.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-9ewvIbIaXnc/XGk6SlRoSOI/AAAAAAABh00/kEiqXbAgUfc4YkGdYiFtzjFWHZkq_eZbQCLcBGAs/s1600/00051DD8-papa-francesco-e-don-nandino-capovilla.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="700" height="187" src="https://2.bp.blogspot.com/-9ewvIbIaXnc/XGk6SlRoSOI/AAAAAAABh00/kEiqXbAgUfc4YkGdYiFtzjFWHZkq_eZbQCLcBGAs/s320/00051DD8-papa-francesco-e-don-nandino-capovilla.jpg" width="320" /></a></div>
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Lui è <b>don Nandino Capovilla</b>, parroco a Marghera (Venezia), da sempre impegnato in favore degli ultimi, dei poveri e dell’accoglienza.<br />
Così il sacerdote si è avvicinato a Papa Francesco nel corso dell’incontro sulle Migrazioni a Sacrofano e ha raccontato. «<b>Ha visto la spilletta che tenevo in mano e gliene ho spiegato il significato</b>», racconta don Nandino, come riporta l’Avvenire . «<b>Così Francesco l’ha presa e si è fatto scattare una foto tenendola in mano</b>». C’è scritto: “<b>Apriamo i porti</b>!”. Al pontefice, riferisce il sacerdote Veneto, «la spilla deve essere piaciuta perché ha chiesto di tenere per sé quella con cui ci ha regalato l’emozione di questa foto».<br />
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<b>Don Capovilla</b> - ha sempre raccontato l’Avvenire - è in prima linea con la sua parrocchia in numerose iniziative d'accoglienza, indistintamente per italiani e stranieri. "non dimentichiamo - dice il sacerdote - che mentre l'attenzione viene spostata sul mare, c'è chi fa finta di non vedere l'altra rotta, quella balcanica, che passa proprio attraverso i nostri territori e ci impegna nel dare assistenza ai tanti profughi che continuano ad arrivare".<br />
Una settimana fa la rete solidale di cui don Capovilla è uno degli animatori, ha manifestato nel centro di Venezia con oltre tremila persone che hanno voluto esprimere il loro "no" ad ogni forma di odio e discriminazione. "Le parole del Papa - racconta il sacerdote veneto - sono per noi un grande incoraggiamento".<br />
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“<b>Di fronte alle cattiverie e alle brutture del nostro tempo</b>, anche noi, come il popolo d’Israele, siamo tentati di abbandonare il nostro sogno di libertà. Proviamo legittima paura di fronte a situazioni che ci sembrano senza via d’uscita”, ha detto Bergoglio durante l’omelia della Messa celebrata venerdì pomeriggio a Sacrofano, per l’apertura del Meeting “Liberi dalla paura”, promosso e organizzato dalla Fondazione Migrantes della Cei, dalla Caritas Italiana e dal Centro Astalli, dal 15 al 17 febbraio.<br />
L'esortazione è quella a "<b>guardare oltre le avversità del momento, a superare la paura</b> - ha aggiunto Papa Francesco - e riporre piena fiducia nell’azione salvifica e misteriosa del Signore”...<br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-20700621113957641902019-02-17T02:19:00.001-08:002019-02-17T02:19:32.299-08:00Tunisia. I bambini dell'Isis reclusi e abbandonati: così i figli pagano le colpe dei padri...<br />
<i>Stando ai numeri, sembra che siano circa 200 bambini e 100 donne ad esser rinchiusi in prigioni o in campi di detenzione all'estero senza esser accusati di nulla. La loro unica colpa è quella di far parte di una famiglia che ha avuto dei legami con foreign fighters: l'accusa di Human Rights Watch.</i><br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-8YkTJ9BXVDc/XGk0IAq2TbI/AAAAAAABh0k/eP6EOc-J-Lsbz3K76sEgQ1A5dEQTt2tBgCLcBGAs/s1600/a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1045" data-original-width="763" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-8YkTJ9BXVDc/XGk0IAq2TbI/AAAAAAABh0k/eP6EOc-J-Lsbz3K76sEgQ1A5dEQTt2tBgCLcBGAs/s320/a.jpg" width="233" /></a></div>
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Secondo le autorità tunisine, sono più di 3000 i connazionali che hanno lasciato il paese per raggiungere e unirsi alle fila dell'Is. Una delle nazioni con il maggior numero di foreign fighters che oggi fa i conti con la gestione del 'ritorno'.<br />
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In questo frangente, una delle maggiori criticità è rappresentata dai<b> figli o familiari dell'Isis: bambini che oggi stanno pagando all'estero le colpe di genitori militanti</b>. Stando ai numeri, sembra che siano <b>circa 200 bambini e 100 donne ad esser detenuti in prigioni o in campi di detenzione all'estero senza esser accusati di nulla</b>. La loro unica colpa è quella di far parte di una famiglia che ha avuto dei legami con foreign fighters.<br />
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L'indifferenza. In un rapporto Human Rights Watch punta il dito contro il governo di Tunisi, colpevole secondo la Ong statunitense, di non star facendo abbastanza per riportare questi innocenti in patria. "Le questioni di sicurezza - afferma Letta Tayler, ricercatrice di terrorismo e antiterrorismo di Human Rights Watch - non possono giustificare l'azione dei <b>governi che abbandonano i bambini piccoli e altri cittadini detenuti senza accusa in squallidi campi e prigioni estere</b>. I bambini tunisini sono bloccati in questi campi senza istruzione, senza futuro e senza via d'uscita, mentre il loro governo sembra non alzare nemmeno un dito per aiutarli".<br />
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<b>La prigionia</b>. Alcune donne hanno raccontato ai loro familiari di essere rinchiuse in Libia in condizioni di estrema indigenza e in carceri sovraffollate. Altre hanno denunciato le condizioni inumane nelle tendopoli nel nord est della Siria. <b>Due madri hanno raccontato che donne e bambini sono stati picchiati durante gli interrogatori nella prigione di Misurata</b> dove alcune delle vittime, anche minori, hanno confessato di voler uccidersi.<br />
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<b>I parenti di bambini</b> e donne recluse all'estero, soprattutto in Iraq, Siria e Libia, hanno provato a contattare il ministero tunisino per chiedere informazioni ed esortarlo ad un'azione decisiva per riportarli in patria. Ma la maggior parte ha dichiarato di non aver ricevuto risposta. Ad oggi, nonostante le dichiarazioni di impegno, la Tunisia ha riportato a casa solo tre di questi minorenni impegnandosi a riportare a casa altri 6 orfani entro la metà di febbraio.<br />
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<b>L'accusa</b>. La mancanza d'impegno da parte della Tunisia nel riportare a casa i figli di presunti o confermati membri dell'Isis dà luogo secondo l'ong statunitense ad una grave violazione dei diritti dell'infanzia. Inoltre, le madri, se non accusate, dovrebbero essere rimpatriate assieme ai figli. Se invece queste fossero sospettate o accusate di terrorismo o affiliazione, dovrebbero essere detenute in patria così da garantire ai figli una maggior vicinanza. "<b>Questi bambini</b> e persino le loro madri - continua Tyler - <b>non possono lasciare i campi e sono bloccati nelle prigioni</b>: non possono tornare a casa da soli più di quanto i pesci possano attraversare il deserto. Lasciarli languire senza accusa aggraverà le loro sofferenze e rischia di alimentare ulteriori risentimenti".<br />
Chiara Nardinocchi<br />
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(Human Rights)Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-53460758001754824482019-02-16T12:18:00.004-08:002019-02-16T12:18:33.322-08:00Follia mondo, 1 bambino su 5 vive in zona di guerra, 100mila muoiono...<br />
<i>Save The Children: il doppio di bambini morti dalla fine della Guerra Fredda, 100 mila ogni anno le morti per cause dirette e indirette dei conflitti. Più del numero dei combattenti in 4 anni.</i><br />
<i>-L’accusa all’Italia: “Gli ordigni prodotti in Sardegna usati dai sauditi nello Yemen.</i><br />
<i><br /></i>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-mKVufLgg3pQ/XGhvarXbOzI/AAAAAAABhzc/aNwU3do-p8Asywf7gkZ6AUf_UywoYJ2ywCLcBGAs/s1600/bimbo-armatyo-520x330.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="330" data-original-width="520" height="203" src="https://3.bp.blogspot.com/-mKVufLgg3pQ/XGhvarXbOzI/AAAAAAABhzc/aNwU3do-p8Asywf7gkZ6AUf_UywoYJ2ywCLcBGAs/s320/bimbo-armatyo-520x330.jpg" width="320" /></a></div>
<i><br /></i>
<b>Il mondo che fa la guerra ai bambini</b><br />
Follia mondo, 1 bambino su 5 vive in zona di guerra, più di 10 mila sono nel 2017 sono rimasti uccisi o mutilati dai bombardamenti nelle aree di guerra, 100 mila neonati muoiono ogni anno per cause dirette e indirette dei conflitti, come malattie e malnutrizione. I numeri della guerra ai bambini nell’ultimo rapporto Save the Children nel quale l’organizzazione internazionale denuncia anche l’utilizzo di bombe prodotte anche in Italia da parte della Coalizione a guida saudita in Yemen per colpire obiettivi civili. I bambini che vivono in zone di conflitto sono circa 420 milioni nel mondo, oltre 30 milioni in più del 2016 e il doppio rispetto alla fine della Guerra Fredda, e 4,5 milioni hanno rischiato di morire per fame nei dieci Paesi coinvolti nei conflitti più sanguinosi: Afghanistan, Yemen, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Repubblica democratica del Congo, Siria, Iraq, Mali, Nigeria e Somalia.<br />
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<b>Save the Children</b><br />
L’Asia è il luogo dove vivono -cercano di sopravvivere- il maggior numero di bambini in aree di conflitto. La follia di 195 milioni. In percentuale, invece, il primato spetta al Medio Oriente con il 40 per cento dei bambini che vivono in zone di guerra, con 35 milioni di piccole vita e a rischio. Solo in Yemen, 85mila bambini sotto i cinque anni sono morti per fame o per malattie gravi dall’inizio del conflitto, tre anni fa.<br />
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«È sconvolgente -denuncia Valerio Neri, direttore generale di Save the Children- che nel XXI secolo arretriamo su principi e standard morali elementari come proteggere i bambini e i civili, che dovrebbe essere un imperativo assoluto. Eppure ogni giorno i bambini vengono attaccati, perché i gruppi armati e le forze militari violano le leggi e i trattati internazionali». Orrori catalogati dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu in sei categorie: dall’uccisione e mutilazioni al reclutamento dei bambini soldato, dalla violenza sessuale ai rapimenti, agli attacchi a scuole e ospedali fino alla negazione dell’accesso agli aiuti umanitari.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Mw-cApFidHk/XGhvtIZ57jI/AAAAAAABhzk/UOQXBuIe12UIE_P1AyzijYaFUfmC0LKyQCLcBGAs/s1600/bimbi-siria-1320x660.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="660" data-original-width="1320" height="160" src="https://4.bp.blogspot.com/-Mw-cApFidHk/XGhvtIZ57jI/AAAAAAABhzk/UOQXBuIe12UIE_P1AyzijYaFUfmC0LKyQCLcBGAs/s320/bimbi-siria-1320x660.jpg" width="320" /></a></div>
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<b>Muoiono più bambini che combattenti</b><br />
Secondo l’analisi di Save the Children e sulla base degli stessi inascoltati report delle Nazioni Unite, il numero di violazioni dei diritti dei minori nel 2017 è stato di 25mila, il numero più alto mai registrato prima. In quattro anni, dal 2013 al 2017, almeno 550 mila la morti di bambini legate a conflitti armati nei 10 paesi più colpiti. La media di oltre 100 mila ogni anno, che denunciavamo all’inizio. Negli stessi cinque anni, i morti tra i combattenti, dati Onu, sono stati quasi 175 mila. La prima linea dei bambini in guerra più feroce di quella dei militari.<br />
Il rapporto dell’organizzazione accende i fari anche sul conflitto nello Yemen, dove finora sono morti o sono rimasti feriti circa 6.500 i bambini. Alcuni resti delle bombe esplose in zone civili, su case e villaggi con bambini, portano il codice A4447 che riconduce a una fabbrica in Sardegna, la Rwm. Petizione di Save the Children al Ministro degli Affari Esteri d’Italia: «Fermare immediatamente l’esportazione, la fornitura e il trasferimento di materiali di armamento alla Coalizione Saudita, armi che uccidono i bambini yemeniti e che quando anche sopravvivono, distruggono il loro futuro».<br />
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<b>La denuncia di Gianpaolo Cadalanu</b><br />
«Non possiamo renderci complici della morte di migliaia di civili inermi e di bambini, vendendo armi a Paesi che violano palesemente il diritto internazionale e i diritti dei bambini», spiega Valerio Neri. L’assurdo italiano, con alibi politico della ‘non italianità’ della fabbrica che produce morte da esportazione in casa nostra, come denunciato più volte da Giampaolo Cadalanu. La Rwm Italia S.p.A., si legge nel Rapporto, è una fabbrica di armamenti parte del conglomerato industriale tedesco della Rheinmetall. La principale attività è la produzione di sistemi antimine, munizioni e testate di medio e grosso calibro. La compagnia ha sede legale a Ghedi (Brescia) e stabilimento produttivo a Domusnovas, in provincia di Carbonia-Iglesias, in Sardegna. L’utilizzo di ordigni della serie MK da 500 a 2000 libbre di fabbricazione italiana da parte dell’aviazione saudita è confermato dal Rapporto finale del gruppo di esperti sullo Yemen, commissionato dall’Onu...<br />
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(RemoContro)<br />
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<br />Anonymousnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1095302473445878188.post-76958311841527387652019-02-16T04:35:00.001-08:002019-02-16T04:35:06.746-08:00Era un pedofilo: il Papa priva dello status di sacerdote il cardinale McCarrick...<br />
L'arcivescovo emerito di Washington era accusato di abusi. La sentenza di Francesco è inappellabile.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-SMh0ZKbT9xM/XGgCzxy5VPI/AAAAAAABhzU/fIwOn7cQgOwxS9rO3Fh7z6QpPFZC7eOZACLcBGAs/s1600/00051DCA-theodore-mccarrick-l-ex-arcivescovo-emerito-di-washington.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="409" data-original-width="700" height="186" src="https://3.bp.blogspot.com/-SMh0ZKbT9xM/XGgCzxy5VPI/AAAAAAABhzU/fIwOn7cQgOwxS9rO3Fh7z6QpPFZC7eOZACLcBGAs/s320/00051DCA-theodore-mccarrick-l-ex-arcivescovo-emerito-di-washington.jpg" width="320" /></a></div>
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<b>Mano dura contro i pedofili</b>. Francesco lo aveva promesso e lo ha fatto.<br />
<b>Theodore McCarrick, l'arcivescovo emerito di Washington</b> per anni tra le personalità più influenti della Chiesa degli Stati Uniti d’America è stato privato dello status di sacerdote: a conclusione di un processo penale<b> Francesco lo ha dimesso infatti dallo stato clericale</b> con una sentenza inappellabile. Ciò avviene dopo la decisione del Pontefice togliergli la porpora in seguito alle accuse di abusi su un minore e condotta sessuale inappropriata.<br />
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La notizia era nell'aria da giorni e da mesi circolava tra i media statunitensi che invocavano tale mossa quasi come un "atto dovuto" da parte del Papa alla vigilia del mega summit sugli abusi del 21-24 febbraio con i presidenti delle Conferenze episcopali dei cinque continenti. Oggi la conferma giunge con un comunicato della Congregazione per la Dottrina della Fede, diffuso in un insolito orario dalla Sala Stampa vaticana.<br />
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Nella nota si legge: "<b>In data 11 gennaio 2019, il Congresso della Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato il decreto conclusivo del processo penale a carico di Theodore Edgar McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, D.C., con il quale l’accusato è stato dichiarato colpevole dei seguenti delitti perpetrati da chierico: sollecitazione in Confessione e violazioni del Sesto Comandamento del Decalogo con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere, pertanto gli è stata imposta la pena della dimissione dallo stato clericale</b>"...<br />
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(Globalist)Anonymousnoreply@blogger.com0