Ungheria, incriminata la reporter che dava calci ai profughi...






Rischia fino a due anni di carcere Petra Laszlo, la giornalista ungherese che l'8 settembre dell'anno scorso era stata filmata mentre colpiva dei migranti messi in fuga dalla polizia al confine meridionale con la Serbia. L'incidente, ripreso in un video diffuso sul web e diventato il simbolo in negativo delle politiche di Budapest verso i migranti, aveva provocato rabbia e indignazione ed era costato il posto di lavoro alla giornalista di N1TV, emittente televisiva vicina al governo Orban.
I procuratori ungheresi accusano la reporter di turbamento dell'ordine pubblico, un reato che nell'ordinamento giuridico ungherese è definito come comportamento violento e antisociale, che suscita indignazione o allarme, ed è punibile fino a due anni di carcere, a meno che non vi siano ulteriori aggravanti.
I pm della contea di Csongrad, nel sud dell'Ungheria, che indagano sul caso hanno ricordato che quel giorno centinaia di migranti avevano sfondato il cordone formato dalle forze di polizia per dirigersi verso la cittadina vicina di Szeged. Laszlo era dietro agli ufficiali di polizia e aveva filmato la fuga dei migranti.

                                    

"Mentre filmava la reporter ha sferrato un calcio negli stinchi ad un giovane uomo e ha colpito una ragazza al ginocchio", hanno detto i pm in un comunicato. Non c'è però evidenza di un reato motivato da "considerazioni etniche" o dallo "status di migranti delle vittime", hanno precisato.
L'anno scorso la giornalista aveva detto al quotidiano Magyar Nemzet di provare rimorso per ciò che aveva commesso: "Sono sotto choc per quello che ho fatto e per quello che è stato fatto a me. Non sono senza cuore o razzista.. Sono una donna, madre di bambini piccoli, che ha appena perso il posto di lavoro e che ha sbagliato in preda al panico".
I pm hanno, invece, sollevato la giornalista dall'accusa che aveva fatto esplodere il caso: non sarebbe stata infatti la reporter ad aver colpito Osama Abdul Mohsen e suo figlio Zaid. "Laszlo - dicono gli inquirenti - ha dato un calcio all'uomo, ma non lo ha colpito. L'uomo è caduto perché un poliziotto ha cercato di fermarlo, facendogli perdere l'eqiuilibrio". Dopo la vicenda Abdul Mohsen, allenatore di calcio di origini siriane, si è trasferito in Spagna dove ha trovato impiego presso la Scuola nazionale degli allenatori di calcio. E il figlio Zaid ha incontrato il suo idolo, il giocatore del Real Madrid Cristiano Ronaldo...
(Adnkronos)

Commenti

Marinella ha detto…
È' inutile che si arrampica sugli specchi, è una razzista ed anche una donna di merda e gli sta bene esser stata licenziata ,spero anche che non trovi lavoro così che patisca la fame spedita con una raccomandata di non ritorno in una località in guerra una fra le tante ... Il viaggio rigorosamente con barchetta di legno partenza Lampedusa arrivo Libia o Turchia senza salvagente così gli passa la voglia di calciare persone che mai sarebbero volute partire da casa propria se non fosse per la guerra.... È comunque il video parla chiaro ha sgambettato il signore col bimbo in braccio e calciato sul ginocchio la bimba per farli cadere altro che panico.... Se passa davanti a casa mia questa giornalista gli tirò uno slava denti in faccia e le dico che mi è venuto il panico a vederla....la cosa fa più rabbia perché cerca di impietosire perché lei è mamma... Beh visto che è una mamma invece di calciare queste persone dovrebbe e doveva aiutarle visto che son uomini donne e bambini che fuggono dalle bombe cloro, barili bomba mortai fame e chi più ne ha più ne metta.... Scusate lo sfogo

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