Canale di Sicilia, migranti cadono da imbarcazioni: 15 morti, altri 2.700 salvati in poche ore...




Giornata tragica nel Canale di Sicilia dove si contano almeno 15 morti tra i i migranti. In tre diversi episodi, ma tutti simili nella dinamica, i disperati a bordo di gommoni si sono lanciati in acqua senza aspettare i soccorsi da parte della Guardia Costiera. Finora i soccorsi hanno recuperato 15 cadaveri e sono riusciti a trarre in salvo centinaia di persone. Effettuate decine di operazioni di soccorso da parte di team Moas, Croce rossa e Guardia costiera.



Due operazioni di soccorso sono finite in tragedia. Nella prima, migranti a bordo di un gommone in precarie condizioni di galleggiabilità sono caduti in mare. Mezzi della Marina Militare impegnati nella missione 'Mare sicuro' sono intervenuti ed hanno recuperato la gran parte delle persone ed anche sette cadaveri. Un altro morto è stato trovato a bordo di una piccola imbarcazione. In mattinata, altra strage. Il "Responder", la nave dell'associazione Moas, ha avvistato un gommone stracarico di persone e si è avvicinata per distribuire i salvagenti, ma, riferisce la Croce Rossa, "in un attimo i migranti, a bordo del gommone già pieno d'acqua sono entrati nel panico e hanno cominciato a gettarsi in acqua per cercare di salvarsi". Alla fine, sono stati recuperati i corpi di cinque donne e due uomini, mentre 134 persone sono state salvate.

Oltre 2.700 immigrati soccorsi in mare - Sono oltre 2.700 i migranti tratti in salvo nella giornata odierna nello Stretto di Sicilia nel corso di 23 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I migranti si trovavano a bordo di 19 gommoni e 4 piccole imbarcazioni. Nel corso delle operazioni sono stati recuperati anche 15 corpi senza vita.

Pronto il piano di Alfano per la gestione profughi - Intanto martedì al Viminale il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ed il presidente dell'Anci, Piero Fassino, si vedranno per mettere a punto un piano di redistribuzione dei migranti presenti nel sistema di accoglienza. "Ci sono alcuni Comuni - ha spiegato il ministro Alfano - che hanno un peso eccessivo perché sono stati generosi e magari il Comune a fianco prova a fare il furbo. Dobbiamo risolvere questi problemi e farlo in sintonia con i Comuni in modo volontario". Sono circa 150mila gli stranieri accolti e la gran parte (oltre 111mila) si trova nelle strutture temporanee. I Comuni che ospitano migranti sono 1.200. L'obiettivo è allargare questo numero nel nome dell'accoglienza diffusa: piccoli numeri distribuiti in tanti centri, evitando le grosse concentrazioni

L'Anci, alla vigilia dell'incontro, pone precisi paletti: "Noi - spiega il segretario generale, Veronica Nicotra - registriamo da tempo il disagio di molti sindaci che lamentano l'arrivo di migranti sul loro territorio deciso dal Viminale senza alcun coinvolgimento degli amministratori locali. Questa - sottolinea - non è la strada giusta. L'Italia è un Paese di frontiera, l'immigrazione è un dato strutturale, non un'emergenza e dunque occorre gradualmente organizzare un sistema in grado di programmare i flussi in modo equo e sostenibile".

Due migranti ogni mille abitanti - Il piano immaginato dall'Anci prevede di distribuire in media nei vari Comuni 2,5 migranti ogni mille abitanti, con alcune correzioni verso il basso per le grandi città. "Ma noi - osserva Nicotra - chiederemo al Viminale una clausola di garanzia: ai Comuni che hanno già progetti di accoglienza in corso non possono essere destinati altri migranti. Così come ad un Comune di 2.000 abitanti non possono essere assegnati più di 5 stranieri. Finora questo purtroppo non è avvenuto e non è così che si costruisce un sistema condiviso"...
(TGCOM)

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