Bilancio salito ancora, 281 morti. Oggi lutto nazionale...






(askanews) - E' di 281 il bilancio delle vittime accertate per il terremoto nel centro Italia: 49 ad Arquata, 221 ad Amatrice e 11 ad Accumoli. Lo ha reso noto la Protezione civile. Le persone rimaste ferite e ospedalizzate dall'inizio dell'evento sono state 388, anche se molte hanno già lasciato gli ospedali, mentre si sono fermate a 238 le persone estratte vive dalle macerie nei paesi terremotati tra Rieti e Ascoli Piceno. Oltre ai 215 soccorsi operati dai Vigili del Fuoco ci sono stati altri 23 salvataggi effettuati dagli uomini del soccorso alpino. Gli sfollati sono circa 2.100. E stamane alle 4:50 si è registrata una nuova scossa di grado 4.0.  Oggi, lutto nazionale e funerali delle 49 vittime dell'ascolano, ad Ascoli Piceno, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del premier Matteo Renzi.
Dall'ora della prima violenta scossa di magnitudo 6.0 che ha distrutto Amatrice, Accumoli, Arquata e Peschiera del Tronto ci sono state mille repliche. Una sequenza di scosse infinita, compresa quella all'alba di ieri di magnitudo 4.8 che ha provocato nuovi crolli che hanno bloccato alcune strade e un ponte, rendendo difficile per i soccorsi raggiungere le zone colpite. "E' tutto bloccato qui, non ci fanno passare e per andare alla frazione di Sant'Angelo dove c'è un campo delle misericordie, dobbiamo portare dei bagni lì, e soltanto abbiamo trovato che stanotte è caduto un altro palazzo qui e stanno cercando di liberarci la strada", racconta un volontario soccorritore.
La viabilità più compromessa è quella che porta ad Amatrice. Con le ultime scosse ci sono stati peggioramenti, in particolare un ponte detto "a tre occhi", cioè a tre arcate, ieri notte è stato chiuso ed era fondamentale per il collegamento con la cittadina laziale. La località di raggiunge percorrendo la strada del lago di Campotosto. Si sta verificando la possibiltà di soluzioni alternative facendo allargamenti per consentire almeno i collegamenti con le frazioni più colpite.

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