Quattro decapitati anche in Egitto...



Le decapitazioni non sono mai passate di moda presso gli estremisti e non solo in Iraq




Quattro cadaveri decapitati, quattro abitanti di Sheikh Zuwaid sono stati prelevati dal loro villaggio nel Sinai e poi ritrovati defunti a poca distanza. Una pratica barbara che non è mai cessata, ma che solo ora ha riguadagnato visibilità dopo l’esecuzione del giornalista americano James Foley.

LE ULTIME ESECUZIONI - Sheikh Zuwaid è una cittadina che si trova nel Sinai non lontana dai confini con Gaza e Israele ed è lì che ieri sono stati rapiti 4 abitanti da un gruppo di armati a bordo di alcune vetture. I corpi dei quattro sono poi stati ritrovati decapitati a poca distanza dall’abitato.
LA STRAGE ISLAMISTA - Da quando al Sisi ha preso il potere con il golpe che ha rovesciato il governo del presidente Morsi gli attacchi nella regione del Sinai si sono moltiplicati, in particolare avendo come bersaglio le forze di sicurezza egiziane e quanti sono ritenuti collaborativi con il nuovo regime, che per parte sua ha represso duramente i Fratelli Musulmani, e ancor più le formazioni più estremiste, comunque accomunate ai FM sotto l’etichetta di terroristi. Da allora secondo il governo egiziano sono state 500 le vittime degli attacchi degli islamisti.
VICINI ALL’ISIS - I militanti del Sinai però sono di estrazione salafita, vicini ai qaedisti e ora forse allo Stato Islamico dichiarato dall’ISIS, tanto che da tempo ne adottano i metodi brutali, comprese le decapitazioni che i qaedisti avevano ripudiato anni fa perché controproducenti sul piano dell’immagine. Non così quelli dell’ISIS, che in Siria e Iraq hanno decapitato decine di persone ben prima di arrivare a quella di Foley.
(Giornalettismo)

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