La pasqua bellicosa dei due patriarchi...





Nelle parole del patriarca ortodosso di Kiev, Filarete, e in quelle del suo potente dirimpettaio moscovita, Kirill, tutto il peso delle chiese ortodosse nello scontro.

Pasqua, festa della libertà? Certo, è così per chi crede nella Pasqua. Ma non è così per chi ha ascoltato ieri i sermoni del patriarca russo, Kirill, e quello pronunciato dal patriarca della chiesa autocefala ucraina, Filarete. 

Kirill ha ricordato la nota teoria per cui russi e ucraini sono "un solo popolo", e quindi ha espresso l'auspicio che a Kiev ci possano presto essere "leader legittimamente eletti". Non ha detto se Yanucovich sia il modello di legittima elezione che aveva in mente, però le sue parole sono apparse abbastanza chiare: l'Ucraina è parte della Russia, non a caso io sono il patriarca di tutte le Russie, Ucraina inclusa, e Filarete e solo un impostore.

Dall'altra parte Filarete non si è fatto pregare e ha usato temini molto simili sebbene opposti: "La nazione Ucraina"," noi che abbiamo spontaneamente consegnato le armi nucleari siano stati traditi", "Dio non può stare dalla parte di chi fa il male e i russi hanno fatto il male a Kiev, quindi il loro disegno sarà sconfitto."

Tutto si può dire, ma che la Pasqua possa aiutare le chiese ortodosse a usare la loro influenza per creare dialogo e non scontro sembra un auspicio già fallito.
(Il Mondo di Annibale)

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